La Versione di Tina – Che sarà? Morbillo? di Vale'n'Tina
Il pezzo con meno contenuti telefilmici nella storia di Serial Minds
Dovete sapere che di solito è il Castelli a pigiare il fatidico tasto “pubblica” ai pezzi della Vitali. E’ lui, quindi, a cazziarla quando parla poco di telefilm. In questi giorni, però, il Castelli al Festivàl di Berlino e quindi la Vitali, conscia dell’occasione, ha colto la palla al balzo sapendo che io mai e poi mai mi metterei a questionare sul tema. Figuriamoci, troppo sbattimento. Ecco quindi a voi il post di Serial Minds che meno parla di serie e telefilm nella sua storia. E la Vitali ci tiene a sottolineare che anche i riferimenti alle serie messe nei titoletti non sono farina del suo sacco: lei avrebbe messo solo le foto (MV)
Lo sapete voi, lo so io. Gli uomini sono rincoglioniti.
Ma non di quel rincoglionimento gaio che tu, donna, t’intenerisci anche un po’. Al limite. Se proprio.
No, sono rincoglioniti di quel rincoglionimento che tu, donna, non comprendi.
È un momento che mi capita d’essere caricata a molla su questo plesso di questioni; sarà che tra me e le mie amiche ce ne succedono continuamente di ogni ma, mi chiedo, voi non siete stufe di:
1. DOPO LE 4 (a.m.) NON ESISTONO DONNE BRUTTE, ovvero C’E’ POSTO ANCHE PER JANICE
Giuro. Me l’ha detto un mio amico ieri sera. Loro, i bastardi, questa cosa la teorizzano. Ne hanno fatto una legge di comportamento universale.
Una sera, tu, giovane ragazzo, vai all’appuntamento con una che hai conosciuto di striscio due giorni fa; è successo a quella festa dove ti aveva imbucato Giorgio, il tuo amico infinitamente meno figo di te che però, non si spiega come, rimorchia tre volte tanto. E tu eri andato lì perché Giorgio aveva insistito (come fa sempre), e tu no, no dai lasciami a casa, no dai Giorgio veramente. E poi eri andato. Ed eri inciampato in lei quasi per sbaglio. Stavate al tavolo degli alcolici nello stesso momento, e tu eri in difficoltà con una bottiglia di Negroamaro.
Questi cazzo di cavatappi moderni, mai che si capisca cosa va infilato dove.
Lei aveva riso, ti aveva trovato tenero, forse anche un po’ buffo. Vi eravate scambiati i numeri, e due giorni dopo appuntamento.
Sarà stata la penombra di quella sera. Sarà stato il vino. Sarà stato che tu avevi dimenticato le lenti a contatto a casa e non vedevi un cazzo da ore. Il fatto è che avevi pensato che sì, forse non era una figa da combattimento, forse no. Però era bella. Okkei, non proprio bella. Ma almeno carina. Carina, sì, era carina.
Appuntamento.
Inspiegabilmente, la donna che si presenta a te è un cesso. Non in senso assoluto (d’altronde non esistono standard assoluti in queste faccende), ma diciamo che obbligato a rispondere al noto “com’è? Bona?”, avresti elegantemente proferito un “ma che ore hai detto che sono?”.
Dunque. Se tu esci con una, e nel momento in cui la vedi capisci che ti fa l’effetto dieta del minestrone (ovvero cagare ininterrottamente per una settimana di fila), io lo capisco che è una situazione di complessa gestione. Lo capisco che vorresti darti alla macchia ma ormai sei lì e che sfiga ti tocca pure pagare la cena.
Uomo, io lo so.
Però, uomo, il fatto di pagare una cena non equivale all’essere legittimato agli occhi di te stesso a sdraiarti la cozza che sta al tuo fianco. Ho capito che hai speso 100 euro. Ho capito. Giuro. Ma perché, in nome del signore iddio degli eserciti, non poni fine al tuo tormento e te ne torni a casa tua? Cosa, mi chiedo, COSA ti fa superare il disgusto che fino al momento prima provavi per la tua accompagnatrice? Ma davvero, dico, davvero il tuo bisogno di infilarti nel corpo di qualcuno è così inarginabile da farti pensare che ormai dai, sono le quattro, hai scucito un sacco di soldi, se già sotto casa tua, fa anche un discreto freddo… e poi al limite si può sempre scopare al buio?
2. IO VORREI, NON VORREI, MA SE VUOI, ovvero DAWSON’S CREEK CONTINUA A FARE DANNI
Giuro. È successo ad una mia amica tre settimane fa.
Usciva con questo tizio da un po’. S’erano conosciuti vicino al tribunale un paio di mesi prima, lui è avvocato. Lei estetista. Infatti il tribunale non c’entra nulla. È che lei stava lì davanti ad aspettare l’autobus e gli ha chiesto se aveva da accendere.
Saltiamo a sessanta giorni dopo: è amore. Ma amore di quello vero, di quello che ti toglie il fiato, il sonno, la fame; quell’amore che la cerchia dei tuoi pari inizia ad odiarti ed estrometterti perché cheppallepuoiognitantoparlaredialtro?
E siete contentissimi in ritardo sotto casa io che ti aspettavo stringimi la mano che neanche Tiziano Ferro.
Certo, c’è un particolare. Ma è solo un particolare. E quando le tue amiche ti ricordano che no cara non è solo un particolare, tu rispondi che sì invece ragazze, voi non capite, è solo un particolare.
Il particolare della questione è che lui non ti ha MAI detto che è innamorato di te. Solo che tu non dici MAI. Tu dici “non mi ha ANCORA detto che è innamorato di me”.
E donna, ora ti aspetterai che io ti dica che sei un’illusa. Una credulona. Che se lui non ha verbalizzato detto sentimento, è perché 99 su 100 detto sentimento non lo prova.
Invece, donna, io non ti schernirò. Non ti darò torto. Ti darò ragione. Sì, ti darò ragione perché ho scoperto che gli uomini sono infinitamente più confusi di noi.
Ti guardano e non sanno cosa vogliono. E mentre tu stai lì, che pensi se per il quarto figlio sia meglio Pietro o Alessandro, loro ti dicono “ho voglia di vederti sempre. Mi piace da morire stare con te. e poi ti trovo bellissima. Non so, non capisco…che sarà?”
Uomo, che sarà?
Eh, che sarà? Sarà amore o sarà morbillo?
3. LASCIAMO DECANTARE IL VINO, ovvero C’E’ POSTO ANCHE PER LA TATA
Giuro. È successo a me, all’università. Ero innamorata di un tizio che non mi si filava di pezza. Ma eravamo amici, molto, forse per certi versi pure un po’ troppo, e quindi lui porello era in unasituazione un po’ di merda, bisogna riconoscerglielo.
Una sera succede che dopo una full immersion di discorsi particolarmente pathos e due bottiglie di vino rosso di quelli che senti subito la gradazione alcolica darti una capocciata feroce, beh succede che mi bacia. Alèèèèè oooo, sbandieramenti di gioia, era anche arrivata l’ora, son passati quattro anni e io cominciavo ad essere in difficoltà.
Formula breve: l’idillio amoroso si perpetra per una settimana. Poi lui un pomeriggio mi telefona e mi dice “Vale, dobbiamo parlare”.
È fatta. Mi ama, penso io.
Non ti amo, mi dice lui qualche ora dopo. Non ti amo ma lasciamo decantare il vino. Vediamo come va insomma. Continuiamo a frequentarci e poi se son rose fioriranno. Infondo se ci pensi bene una rondine non fa primavera. Ed è meglio esser cauti che tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino (era uno a cui piacevano i proverbi. E no, io un uomo normale non me lo posso proprio trovare).
Tutto questo per dire cosa?
Tutto questo per dire che dovevo recensire un pilot, ma poi mi sono dimenticata di scaricare la puntata.
Allora ho pensato di condividere un po’ di pensieri.
E poi basta essenzialmente.