PAN AM – Benvenuti a bordo di Andrea Palla
Vi preghiamo di non accoppiarvi durante il volo!
C’era un tempo in cui viaggiare in aereo era un’esperienza riservata a pochi eletti: uomini d’alta classe, businessmen, politici. Salire sopra uno di quei mezzi era una possibilità concessa ad un’elite ristretta e selezionata, e il volo era una vera e propria attrazione spettacolare alla quale avvicinarsi con rispetto. Tutto ciò che riguardava questa materia era parte di un mondo assolutamente esclusivo, affascinante e attraente, costituito non solo dalla possibilità di spostarsi comodamente da un continente all’altro usando un mezzo di trasporto rivoluzionario, ma anche dal gusto di poter far parte di una realtà chiusa e avvantaggiata.
In questo contesto si inseriva la PAN AM, lussuosa compagnia americana che ebbe ampio lustro nel secondo dopoguerra, e a cui la serie di cui andremo a parlare è – lo avreste mai detto? – dedicata. Siamo in piena guerra fredda, e in USA affaristi e ricconi si servono dell’aereo per i propri costosissimi viaggi di lavoro. Ad accoglierli a bordo troviamo i nostri personaggi principali: piloti e hostess, impegnate a rendere massima la soddisfazione dei viaggiatori, mantenendo il rigoroso codice comportamentale imposto dai vertici della compagnia. Regole ferree sancivano la possibilità di diventare assistenti di volo: le nostre ragazze, dunque, sono donne al di sotto dei 32 anni di età, nubili, dotate di estrema eleganza e intelligenza, istruite a dovere e fornite di grande professionalità. I nostri uomini, invece, sono bellocci prestanti, armati della sufficiente faccia tosta, di un sorriso sornione, e dell’immancabile buona dose di testosterone. La serie si propone fin da subito di introdurci alle loro avventure, da un lato incastonandole nella storia della compagnia, dall’altro fissandole nel determinato contesto storico, mantenendo sempre un’aura di scanzonata leggerezza, che contribuisce a creare un’atmosfera da patinato sogno americano. Quelli che vediamo sono quindi intrecci amorosi interni al posto di lavoro – come in una moderna e assai più elaborata Love boat dell’aria – ma anche intrighi politici sapientemente accennati, visto che una delle protagoniste viene contattata nientemeno che dai servizi segreti per collaborare alla lotta contro i nemici della patria.
Il pilot è estremamente interessante, e punta molto sull’originalità della tematica. Il suo punto di forza è sicuramente l’alone di esclusività che già la prima puntata riesce a trasmettere, rendendo le storie dei personaggi materia coinvolgente (pur non essendo le stesse eccessivamente elaborate), puntando soprattutto sul fatto che i protagonisti si muovono in un mondo divenuto leggendario, e che in qualche modo esce dai canoni a cui siamo oggi abituati quando prendiamo un aereo. Chiariamo fin da subito che il rischio più grande potrebbe essere l’incapacità di mantenere, alla lunga, questa originalità: il cast è molto ampio, e certamente costituito da attori perfetti per la parte a loro assegnata, ma riuscire a costruire sul lungo termine storie sempre solide può risultare difficile e spinoso. Si spera che venga evitato l’aspetto più didascalico, perché se è vero che uno degli scopi della produzione è ricordarci con nostalgia l’ascesa e poi anche la discesa della PAN AM (la ABC, nell’acquisire i diritti del marchio, ha dimostrato di volersi dedicare all’attinenza storiografica, piuttosto che creare da zero marchi fittizi), è anche vero che concentrarsi troppo sulla biografia di una compagnia aerea rischia di diventare stucchevole. Per quanto visto nel pilot sembra che il lavoro sia orientato in altra direzione, costruendo una serie focalizzata molto sulle vicende personali dei protagonisti (raccontati perlopiù in chiave romantica e zuccherosa), senza però mai scadere nella banalità, ma giocandosela con una scrittura solida che ne tratteggia con ironia caratteristiche e legami. Emblematico in tal senso è l’utilizzo del flashback, con i personaggi che all’occorrenza rammentano (e noi con loro) gli elementi chiave della vita che ne hanno condizionato l’esistenza presente.
Nel cast troviamo Christina Ricci, incredibilmente meno dark del solito. Accanto a lei, un gruppo che contrappone femminilità ed eleganza a machismo e goliardia, in un divertente gioco di “maschi contro femmine”. La serie è stata creata da Jack Orman, già autore di moltissime puntate di E.R.
Previsioni sul futuro: hostess e piloti si accoppieranno selvaggiamente tra loro e insieme a gente conosciuta durante le soste a terra.
Perché seguirlo: perché sprigiona tutto il fascino e l’esclusività di un mondo – quello delle compagnie aeree – che è andato perduto.
Perché mollarlo: perché rischia di diventare come Love boat, con improbabili intrecci amorosi a bordo.