Bad Monkey – La svolta crime (ma simpatica) di Bill Lawrence di Diego Castelli
Il creatore di Scrubs e Ted Lasso guida Vince Vaughn nei panni di un detective (quasi) fallito
Nel mondo della tv, azzeccare una serie può regalarti fama e affetto pressoché imperituri.
Se poi ne azzecchi più di una, allora rientri in una cerchia piuttosto ristretta di autori e autrici che, oltre all’affetto, si meritano l’aspettativa, la trepidazione, la curiosità.
Bill Lawrence, che in vita sua ha creato Spin City, Scrubs, Cougar Town, Ted Lasso e Shrinking, è sicuramente uno di quei nomi per i quali l’aspettativa è più che giustificata, perché puoi avere la ragionevole speranza che ogni suo nuovo lavoro ti migliori la vita, per tanto o poco che sia.
Anche Bad Monkey, la sua nuova serie per Apple Tv+, ha probabilmente le carte in regola per migliorarci un po’ la vita, e magari anche per stupirci, visto che rappresenta una deviazione verso il crime non usuale per il buon Bill, solitamente più legato alla commedia pura e di buoni sentimenti.
Però se speravamo in un nuovo Ted Lasso, forse stavolta dovremo accontentarci di qualcosa di meno.
Bad Monkey ha per protagonista Vince Vaugh, che interpreta Andrew, un detective di Miami al momento in aspettativa per via di un’accusa di percosse ancora da risolvere, e che si imbatte nel caso di un braccio mozzato e ripescato in mare.
In realtà non sarebbe neanche un “caso”, perché nessuno se lo vuole accollare e i colleghi e superiori di Andrew arrivano a suggerirgli di gettare il braccio ai coccodrilli delle Isole Keys, così da eliminare il problema.
Il nostro protagonista, però, pur essendo un grande amante del relax e pur volendo comportarsi bene per riavere indietro il suo lavoro, non riesce a non cogliere alcuni indizi che lo portano sulla strada di un possibile omicidio, a cui non si può proprio voltare le spalle.
La scimmia del titolo ha un riferimento concreto nella seconda storia parallela che compone questa serie, ovvero quella di Neville (Ronald Peet), giovane pescatore con scimmietta domestica che si vede portare via la casa da imprenditori senza scrupoli, e nel tentativo di mettergli i bastoni fra le ruote finisce con l’entrare in una storia più grande del previsto (ovviamente la stessa di Andrew, ma da un altro punto di vista).
Se anche Bill Lawrence ci ha stupito scrivendo un crime (per l’occasione tratto dal romanzo di Carl Hiaasen, del 2013), non poteva “esagerare” facendolo anche scuro, crudo e pesantone.
Infatti, Bad Monkey si porta dietro una forte anima comica, che nasce dall’approccio di Andrew alla vita (scanzonato, rilassato, generalmente cazzone) e si riverbera nelle relazioni che il nostro costruisce con gli altri personaggi: l’ex compare e amico Rogelio (John Ortiz), padre di famiglia e costretto a tenere il passo con le stupidate di Andrew; Bonnie (Michelle Monaghan), amante del protagonista con un passato oscuro; Rosa (Natalie Martinez), medico legale con la quale Andrew inizia una collaborazione che potrebbe anche sfociare nel romanticismo, ma per il momento (due episodi) serve soprattutto a far ridere.
Quella di Bad Monkey non è la Florida di Dexter, calda e assolata ma anche molto urbana e criminale. È invece un ambiente naturale splendido e in parte ancora incontaminato, che finisce fra gli obiettivi di costruttori senza scrupoli che hanno molto più riguardo per i loro guadagni che per le cause green.
In questo contesto, la freschezza comica dei dialoghi di Bad Monkey non impedisce l’affiorare di una vera storia gialla, fatta di indizi, interrogatori e mille dubbi, e di una coscienza ambientalista che finisce con l’influenzare non solo la trama, ma anche la stessa messa in scena, dall’evidente amore per le spiagge incontaminate e i cieli blu, a quelle scene serali virate al rosso per via delle luci vermiglie ideate per non danneggiare il comportamenti delle giovani tartarughe.
La forza di Bad Monkey sta tutta in questo impasto: scenari magnifici, un mistero solido, personaggi e dialoghi votati all’alleggerimento e la comicità.
Se mi sembra che non siamo di fronte a una nuova Ted Lasso o Scrubs, è in parte per qualche fatica puramente tecnica (le puntate inutilmente lunghe, un ritmo non sempre incalzante, la differenza abbastanza marcata fra la brillantezza della storia di Andrew, e quella molto più lineare e “ordinaria” di Neville), ma in parte per una mancanza più profonda.
Bad Monkey, al momento, non ha il cuore delle altre serie più riuscite di Bill Lawrence. Un cuore che, lo sappiamo, a volte sconfinava nello zuccheroso, ma che ci restituiva una visione del mondo luminosa e rassicurante, impreziosita da un livello comico altissimo.
Bad Monkey sembra lavorare su un registro diverso, per certi versi più cinico, che ha assolutamente la sua legittimità ma che semplicemente non sembra ciò per cui Bill Lawrence è nato.
Poi certo, abbiamo visto solo i due episodi per ora disponibili, e non è detto che Bad Monkey, nel suo miscuglio di generi, non trovi qualche chiave originale per farci stringere lo stomaco (in senso buono).
Al momento, però, sembra un lavoro meno identitario e più “scolastico”. Poi certo, applicando la sua debordante professionalità, Lawrence riesce ancora a divertirci e interessarci abbastanza da dire che sì, Bad Monkey è buona serialità, senza starci a pensare troppo su (peraltro, se parliamo di persone nate per fare una certa cosa, Vince Vaughn esiste esclusivamente per interpretare questo genere di personaggi).
Se però mi chiedete se immagino che fra un anno Bad Monkey faccia incetta di Emmy e diventi una serie che tutti vorremo consigliare al mondo intero, ecco, al momento la sensazione è che non andrà così.
Poi oh, si fa sempre in tempo a stupirsi.
Perché seguire Bad Monkey: il misto genere fra commedia (nera) e giallo funziona bene, tanto più che è inserito in una cornice scenografica pazzesca.
Perché mollare Bad Monkey: molte serie di Bill Lawrence hanno un che di “totalmente adorabile”, che al momento a Bad Monkey manca.