1 Febbraio 2024

Anteprima Mr. & Mrs. Smith – Una romantica storia di spie di Diego Castelli

La versione seriale del vecchio film con Brad Pitt e Angelina Jolie è un caso abbastanza raro di remake che ha un senso logico

Pilot

In questi anni, se chiedete a un qualunque appassionato/a seriale cosa pensa di remake, reboot e sequel, la cosa più probabile è che la faccia gli diventi tutta rossa mentre urla “ma basta con tutti questi rifacimenti e seguiti, inventate qualcosa di nuovo”.
Una posizione, condivisibile o meno che sia, che sorge dall’effettiva, ampia produzione di serie tv che nascono da altri film e serie, e che in molti, troppi casi, finiscono con l’essere dei mezzi flop che più che altro fanno tornare la nostalgia per l’originale.

Poi certo, quando la mente torna fredda dopo la sfuriata iniziale, non è impossibile trovare operazioni riuscite, che siano spinoff/prequel (tipo Better Call Saul o 1883), nuovi punti di vista su storie già conosciute (The Offer) o adattamenti di media diversi (The Last of Us, One Piece).
Però ci rimane in testa l’idea che il saldo sia complessivamente negativo.

Inevitabile, quindi, che in presenza di un reboot riuscito, potenzialmente pure meglio dell’originale, ci venga da drizzare le antenne.
È il caso di Mr. & Mrs. Smith, nuova serie di Prime Video che esce domani, venerdì 2 febbraio, ma di cui abbiamo visto in anteprima i primi tre episodi.

Come molti ricorderanno, all’origine di tutto c’è un film del 2005 con protagonisti Brad Pitt e Angelina Jolie, un action comedy simpatico e caciarone, abbastanza divertente, ma la cui memorabilità ha poco a che fare con la storia del cinema, quanto piuttosto con quella del gossip: il set del film fu infatti galeotto, con la nascita del chiacchieratissimo amore fra i due belloni di Hollywood.

La cosa interessante di Mr. & Mrs. Smith, dal punto di vista che più qui ci interessa, ovvero il suo rifacimento seriale, è che effettivamente aveva una storia che si prestava molto bene, molto meglio di altre, a una trasposizione episodica.

Se infatti prendiamo il concetto puro e semplice di “coppia sposata di spie/sicari”, ecco che quell’idea può facilmente essere declinata in molti modi e per molte settimane, sia che si voglia costruire un classico action comedy da generalista, sia che si decida di costruire un racconto più autoriale e denso.
Una cosa, quest’ultima, fatta di recente da The Americans, che a pensarci oggi potrebbe quasi essere intesa come una versione più drammatica e sovietica di Mr & Mrs. Smith.

Partendo da questo presupposto di ampia esplorabilità, la serie di Prime Video ha poi avuto una vicenda travagliata.
Inizialmente, l’attuale protagonista e co-creatore Donald Glover (uno che fra Community, Atlanta e la sua attività di musicista, non ha bisogno di grandi presentazioni) doveva essere affiancato alla pari da Phoebe-Waller Bridge (creatrice di Fleabag), che avrebbe rappresentato l’altra metà creativa e attoriale della storia.

Purtroppo però (e dico purtroppo per amore delle qualità di Waller-Bridge), il sorgere di divergenze creative fra i due galli nel pollaio ha fatto sì che l’autrice inglese si sfilasse, venendo sostituita sul set da Maya Erskine, già protagonista di PEN15 e recentemente doppiatrice di Mizu in Blue Eye Samurai.

Accanto a Glover, come co-creatrice e showrunner, è rimasta invece Francesca Sloane, che già faceva parte del team fin dall’inizio.

Mr. & Mrs. Smith, come accennato, racconta la storia di due spie (il comunissimo cognome “Smith” è appunto quello che viene affibbiato ai protagonisti), operanti per una non meglio precisata agenzia, che vengono “sposati per finta” così da compiere missioni di coppia in cui la presenza sulla scena di due coniugi possa passare più inosservata rispetto a, che ne so, un uomo solitario con lungo impermeabile e occhiali da sole.

Già qui, in realtà, la serie si sgancia visibilmente dal film, che ben presto diventa più che altro una traccia. Nell’originale, i due protagonisti erano effettivamente sposati per fatti loro, e ognuno dei due era all’oscuro del lavoro segreto dell’altro.
Tutto il film, che partiva da sedute di terapia di coppia che nella serie, almeno per ora, non ci sono, non era altro che la descrizione delle conseguenze della reciproca scoperta di essere sposati con un sicario.

Mr & Mrs. Smith (la serie) parte dunque da una prospettiva diversa, cioè l’accoppiamento di due agenti che sanno benissimo di non essere realmente sposati ma che, inevitabilmente, nello svolgimento delle loro missioni matureranno sentimenti più complessi rispetto a un semplice “essere colleghi”.

E in tutto questo, giusto per arrivare al sodo, la serie funziona. E funziona soprattutto quando ci si scrolla di dosso il tema del confronto con quella che era (legittimamente e pure efficacemente) un’americanata stupidona, per abbracciare un approccio diverso, che non rinuncia al puro intrattenimento, ma che cerca anche qualche sfumatura aggiuntiva.

In questo senso, potremmo certamente dire che le scene d’azione sono ben congegnate (anche con una certa dose di realismo in termini di gestione dei corpi, dei rumori di scena ecc); che la suspense, quando deve arrivare, arriva sul serio; e che resiste in ogni caso un approccio scanzonato e leggero che trattiene Mr. & Mrs. Smith dal diventare un drama a tinte eccessivamente forti, cosa che forse lo allontanerebbe davvero troppo da un originale di cui si vuole comunque conservare il nome e lo spirito.

C’è però anche qualcos’altro, specie nello sviluppo dei personaggi. Senza fare troppi spoiler, possiamo dire che l’avvicinamento vero fra i protagonisti non è rimandato a data da destinarsi, come capitava in certi crime vecchia scuola in cui si attendevano sette stagioni per un mezzo limone. Qui già nelle prime tre puntate il groviglio di sentimenti di infittisce parecchio, dando l’impressione di voler creare una stagione molto stratificata, in cui viene concesso uno spazio robusto al lavoro dei dialoghi e degli attori sulla scena, impegnati in schermaglie, flirt e continui avvicinamenti/allontanamenti che aggiungono alla storia sapori più delicate, da commedia romantica, ma anche da romanzo di formazione di due personaggi chiamati a trovare un proprio posto nel mondo, saggiando, testanto, modificando i loro ideali, credenze, atteggiamenti.

Inevitabilmente si arriva a parlare dei due protagonisti, chiamati a sostituire due mega-star.
In realtà, la scelta di allontanarsi abbastanza vistosamente dall’originale nasce probabilmente proprio dalla consapevolezza che non si poteva giocare nello stesso campo di Brad Pitt e Angelina Jolie.

Da qui l’idea di due facce diverse, fra cui soprattutto quella di Maya Erskine: se Donald Glover gioca la sua carriera anche su un certo fascino (pur non essendo la base della sua fama), Maya Erskine viene da produzioni in cui interpretava dichiaramente la sfigata di turno.

Dare a questi due la parte che fu di due colonne della figaggine, libera la serie dal peso del confronto, dichiarando che questa Mr. and Mrs. Smith è una cosa diversa: l’attrazione non va data per scontata, va costruita, l’intera questione (anche quella action-spionistica) è trattata a partire da una certa “normalità” dei protagonisti, che pure nelle loro abilità lavorative non vengono descritti come dei John Wick spaccatutto, ma come persone dal percorso meno netto, meno muscolare, di nuovo più realistico.

In termini di casting mi resta solo un piccolo dubbio, l’unico dettaglio che si allontana da questa patina di verosimiglianza: trovo quanto meno ottimista l’idea che una coppia composta da un afroamericano e da una donna di origine asiatica possa passare inosservata durante appostamenti e pedinamenti negli Stati Uniti.

Preferisco comunque considerarla un peccato veniale invece di scagliarmi contro le quote colorate, perché in fondo la serie non è così rigorosa dal punto di vista delle procedure spionistiche (anzi) da giustificare chissà quali rimbrotti.

Dai primi tre episodi che abbiamo visto, Mr. and Mrs. Smith è anzi una serie molto divertente, dai toni assai vari (non ho neanche citato le numerose, apprezzate guest star), con una bella capacità di creare affetto per i suoi protagonisti, e con un potenziale piuttosto importante, perché questi primi tre episodi raccontano già molto, lasciando però l’impressione che ci sia ancora tanto da dire.
Questa recensione, come detto, nasce dalla visione di tre puntate. Se il giudizio complessivo dovesse cambiare parecchio o fosse necessario specificare altro, ci risentiamo.

Perché seguire Mr. and Mrs. Smith: perché si allontana dall’originale con la sensibilità giusta per essere un prodotto con una sua piena identità e una sua specifica capacità di appassionare.
Perché mollare Mr. and Mrs. Smith: se siete fan del film, è bene sapere che qui si gioca consapevolmente a un altro gioco.



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