Serial Moments 562 – Dal 15 al 21 gennaio 2023 di Diego Castelli
Giudici decaduti, medici del futuro e traumi pronti via
ATTENZIONE! SPOILER POST-APOCALITTICI DI MAYOR OF KINGSTOWN, YOUR HONOR, CALL MY AGENT ITALIA, NEW AMSTERDAM, THE LAST OF US
5.Mayor of Kingstown 2×01 – Caos
Del ritorno di Mayor of Kingstown mi è piaciuto il fatto che si riprende esattamente nel caos con cui si era finito, mettendo in scena il disordine causato dalla rivolta in carcere, che ha lasciato sia il dentro sia il fuori senza guide e senza strutture.
In questo contesto, scene di violenza a volte grottesca come quella col cane lanciato nella macchina a mangiare i rivali, oppure quella col poliziotto che si vendica delle violenze subito a colpi di calcio di fucile, nella più totale assenza di regole, servono tutte a far capire che il sottile equilibrio su cui si reggeva la città è completamente distrutto, e bisogna costruirne un altro.
In tutto questo, Iris che rifiuta la protezione testimoni per stare con Mike è la ciliegina: in questo episodio, il nostro protagonista non è riuscito a sistemare nemmeno uno dei problemi che aveva. E intanto Ditocorto è a piede libero.
Sì ok, si chiama Milo, non Ditocorto, ma ci siamo capiti.
4.Your Honor 2×01 – Madonna Michael, datti un contegno
Sono rimasto abbastanza colpito dalla forza del ritorno di Your Honor, una serie che in teoria doveva essere “monostagionale”, e che invece si ripresenta sullo schermo con un impatto bello potente e del tutto giustificato. Banalmente, la morte del figlio di Michael non ha cancellato l’esistenza della perfida famiglia Baxter, che quindi resta un gruppo di cattivi contro i quali ha senso combattere, a patto di saper motivare Michael alla lotta dopo la tragica perdita del figlio.
Ed è proprio qui, sulla necessità di far rialzare un uomo distrutto per dar senso alla seconda stagione, che questo primo episodio fonda una prima scena poderosa, tutta appoggiata sul carisma di Bryan Cranston. Il giudice Desiato così muto, barbuto, emaciato e imprigionato, è un contrasto fortissimo con le prime scene della prima stagione, quando Michael era ancora uno stimato uomo di legge, e ci dà l’impressione che questa stagione sarà abbastanza diversa e abbastanza cattiva, da essere più che meritevole di visione.
E poi dai, quando Bryan Cranston comincia ad abbruttirsi… beh… quanti ricordi…
3.New Masterdam 5×13 – Un finale inaspettato (per me)
Questa settimana, con New Amsterdam, mi è successa una cosa che non mi accade spesso, perché di solito sono più sul pezzo anche per ovvi motivi legati alla gestione del sito che state leggendo.
Ma insomma, è successo che è andato in onda il finale di serie di New Amsterdam (proprio finale, basta, kaput), e io non sapevo che fosse un finale di serie. Quindi immaginate lo sconcerto di trovarmi di fronte un’ultima puntata a cui non mi ero adeguatamente preparato a livello mentale.
Fatto sta che il doppio episodio finale, che improvvisamente porta Max a lavorare per l’OMS e ad allontanarsi da una storia d’amore appena iniziata, mi è sembrato un po’ frettoloso, come se in effetti ci fosse la necessità di sbaraccare rapidamente, cercando comunque di dare un vero finale agli spettatori.
Un vero finale però c’è, perché probabilmente era una cosa pensata da molto tempo, da piazzare alla fine a prescindere dal numero di stagioni: nell’ultima scena vediamo che Luna, la figlia di Max, una volta cresciuta diventa medico a sua volta e, guarda un po’, prende il posto che fu del padre alla guida del New Amsterdam. Un finale effettivamente giusto, solo arrivato al termine di un episodio un po’ rapido.
E più in generale: cazzarola, non mi ero accorto che eravamo alla fine. Ora mi serve un altro medical, sennò mi rimane solo The Good Doctor.
2.Call My Agent Italia 1×01-02 – Ivana!
Il Villa ha già parlato più nel dettaglio dell’esordio della versione italiana di Call My Agent, e non posso che accordarmi a un genuino entusiasmo. Due puntate divertenti, di buon ritmo, in cui la presenza delle guest star dei panni di se stesse (vero cuore comico della serie) funziona alla grande, grazie in primo luogo alla loro disponibilità a giocare in maniera perfino dissacrante con la loro immagine pubblica.
In questo senso, non me ne voglia Paola Cortellesi che duetta con Alberto Angela (meravigliosamente random…), ma fra i primi due episodi, il più riuscito mi sembra quello con Paolo Sorrentino, che mette in scena (anche con un monologo scritto di suo pugno) una versione estremizzata ed esilarante della sua identità insieme autoriale e gigiona.
E per me il serial moment di questa prima doppietta di episodi più essere solo uno, cioè la brevissima immagine della fantomatica Lady Pope, in cui Ivana Spagna interpreta il primo papa donna, erede del Jude Law di Young Pope e New Pope. Deliziosa.
1.The Last of Us 1×01 – Prologhi che paiono filmoni
Ed eccoci qui a riparlare di The Last of Us che, posso garantirlo, in un modo o nell’altro rimarrà nei serial moments ogni settimana fino alla fine della stagione.
Di questo pilot, lungo e denso di avvenimenti, si potrebbero citare un sacco di scene, sia in termini di pura forza emotiva (pensiamo a Joel addetto alla rimozione cadaveri), sia di costruzione del mondo della storia, sia di rapporti fra i personaggi (con l’ottima gestione dei primi scambi fra Joel ed Ellie, a settare quel senso di diffidenza ma anche di necessità che caratterizza l’inizio del loro rapporto).
Dovendo scegliere, però, credo sia difficile non citare soprattutto il prologo. Una lunga sequenza magistralmente scritta e interpretata, in cui l’amore padre-figlia fra Joel e Sarah fa commuovere già dopo un quarto d’ora, in cui la morte della stessa Sarah arriva come un vero e proprio trauma che ricorderemo tanto quanto se ne ricorderà Joel, e in cui una messa in scena tesissima ci butta improvvisamente (e quasi senza accorgercene) nel caos della pandemia fungina, dove alla mattina pensi ad andare a scuola o al lavoro, e alla sera scappi dai vicini di casa che ti vogliono mangiare. Fino al punto in cui anche un soldato teoricamente addestrato è talmente spaventato e indeciso sul da farsi, da essere più che disposto ad uccidere due persone sane e innocenti giusto per non rischiare.
È l’inizio di un gran bel viaggione, e ce lo godiamo tutto.