Serial Moments 545 – Dal 11 al 17 settembre 2022 di Diego Castelli
Incesti reali, sovrane battagliere e regine del disagio
ATTENZIONE! SPOILER INCESTUOSI DI SHE-HULK, BAD SISTERS, THE PATIENT, THE SERPENT QUEEN, THE RINGS OF POWER, RICK AND MORTY, HOUSE OF THE DRAGON, ATLANTA, THE HANDMAID’S TALE
10.She-Hulk 1×05 – Guarda chi arriva
Episodio gradevole di She-Hulk (con tutta la storia del copyright sul nome dell’eroina), che però forse avrei lasciato passare sotto silenzio, se non fosse per l’ultima scena.
Anzi, l’ultima inquadratura dell’episodio, in cui il sarto ingaggiato per produrre degli abiti adatti alla protagonista sia in forma umana che in versione verde, sposta una scatola destinata a un altro cliente.
E cosa c’è nella scatola? L’elmetto di Daredevil. In versione gialla, per di più, che è appunto la più famosa versione alternativa del costume dell’alter ego di Matt Murdock.
Qui dovrei fare lo gnorri, ma in realtà già si è saputo che sta per arrivare Charlie Cox. Quindi lo attendiamo con gioia.
9.Bad Sisters 1×06 – Che sia la volta buona?
Forse stavolta le “sorelle cattive” ce l’hanno fatta. Hanno drogato JP al punto tale che lui comincia ad andare in giro senza mutande come un sonnambulo, arriva alla sua barca, cerca di salirci ma cade in acqua, non sapendo nuotare. L’episodio finisce con l’impressione che sia davvero questa la sua morte, ma in realtà sappiamo bene che quando in una serie non vedi il cadavere, possibilmente con gli occhi aperti e fissi, non si può mai sapere.
Intanto, però, un finale di puntata davvero divertente.
8.The Patient 1×04 – Bravo questo attore, sì sì
Nel quarto episodio di The Patient, da poco recensita dal Villa, ho apprezzato soprattutto il modo in cui Steve Carell è riuscito a rendere perfettamente la sua ansia di prigioniero, legandola strettamente alla necessità di apparire come un terapista razionale e in pieno controllo. La scena in cui cerca di impedire al suo pericoloso paziente di uccidere l’uomo che tiene nel ripostiglio è un gioiellino di tensione costruito con tre elementi in croce, ma che funzionano benissimo.
7.The Serpent Queen 1×01 – Intimità violate
Abbiamo già parlato della prima puntata di The Serpent Queen, e ci sarebbero diverse scene meritevoli di una menzione, soprattutto quelle in bilico fra comicità e ricostruzione storica.
Per esempio, la scena della prima notte di nozze fra Caterina e il suo novello sposo. Non è la prima volta che vediamo qualcosa del genere al cinema o in tv, e non è quindi la prima volta che veniamo a sapere come i reali, in un momento così importante non solo per loro ma per tutto il regno, erano effettivamente guardati da un numero variabile di persone, che di certo non garantivano grande intimità.
La scena però funziona lo stesso, perché bravi sono gli interpreti, e perché si trovano anche piccoli dettagli gustosi e inaspettati, come il fatto che Caterina salga a cavalcioni del marito, suscitando apprezzamenti “tecnici” dall’uditorio. L’imbarazzo di lui e il disagio di entrambi, poi, aiuta a mantenere salda la sensazione che da questo momento, malgrado la simpatia precedente fra i due giovani, non arriverà granché di buono.
6.Five Days At Memorial 1×08 – Amarezza
Finale amaro per la serie di Apple TV+. Non conoscendo la specifica vicenda su cui era basato lo show, in queste settimane avevo accuratamente evitato di cercare informazioni spoilerose. Il risultato è l’amara delusione nel vedere la dottoressa Pou uscire completamente pulita da una storia che palesemente pulita non è (o almeno questo è quello che ci viene detto da chi ha realizzato la serie).
Purtroppo, la vita non è un film, e a volte storie che meritano di essere raccontate non sono storie a lieto fine.
5.The Lord of The Rings: The Rings of Power 1×04 – Lore e attese
Il quarto episodio di Rings of Power, finalmente, riesce a terminare con una discreta salita di tono, perché la presa di coscienza, da parte della regina di Nùmenor, che sarebbe effettivamente saggio allearsi nuovamente con gli elfi per prepararsi al ritorno di Sauron, ci permette di percepire il senso di qualcosa di grosso che sta “davvero” per succedere, sensazione che nei primi tre episodi era rimasta un po’ sulla carta. Ora speriamo che si riesca a buttare un po’ di legna su questo primo fuoco.
Gli altri due piccoli brividini da segnalare, per chi non è alle primissime armi con la lore del Signore degli Anelli, sono la scoperta del mithril, il mitico minerale che poi vedremo in una famosissssssima cotta di maglia (e la cui difficile estrazione causerà non pochi danni), e il Palantìr, la pietra veggente che nella trilogia cinematografica eravamo abituati a vedere sotto la mano di Saruman.
4.Rick and Morty 6×02 – Citazionismo
Puntata abbastanza standalone di Rick and Morty, in cui più che l’idea fantascientifica alla base della trama (un Morty connesso a un videogioco/realtà virtuale che ne splitta la coscienza in miliardi di personaggi), mi è piaciuto il citazionismo spinto dalla saga Die Hard. Il mitico film con Bruce Willis viene citato in ogni modo possibile, fino alla scena post-credit in cui un alieno con un cartello ben poco aggressivo in cui dice di odiare “tutti”, diventa gustosa satira woke al pensiero del cartello originale presente nel terzo capitolo della saga, su cui c’era scritta una parolina con la N che ora non si può più dire in tv e al cinema, a meno che a pronunciarla sia una persona nera.
Menzione speciale per Peter Diklage, buon vecchio Tyrion Lannister di Game of Thrones, guest star vocale dell’episodio.
3.House of The Dragon 1×04 – Incesti e aborti e sesso malato
Dovete sapere, anche se probabilmente lo immaginate, che io mi tengo sul cloud un file con i serial moments, in cui mi appunto le scene meritevoli non appena le vedo, in una forma linguistica ancora rapida e grezzona che poi verrà rifinita, ampliata e scritta in italiano decente in fase di stesura dell’articolo vero e proprio.
Ecco, non so se è la tamarraggine di questo episodio di House of The Dragon, o magari il fatto che stavolta mi ero preso un appunto appena più corposo del solito, ma voglio copincollarvi esattamente quello, il serial moment (anzi, i serial moments) per come me lo sono segnato quando ho visto l’episodio, senza ulteriori rimaneggiamenti:
“La principessa prima si limona lo zio, e poi quando lui non glielo dà, va a farsi la guardia del corpo, tutto mentre l’amica si sta scopando il re pieno di piaghe. Ma la cosa bella è che poi la principessa mente sulla serata, giurando sul nome della madre morta che non è successo niente.
E il padre alla fine fa recapitare alla principessa un bel tè abortivo, perché ci tiene.”
2.Atlanta 4×01 – Due puntate d’impatto
Atlanta non delude mai, e anche la quarta e ultima stagione inizia con uno di quegli episodi ambigui, creativi e stranianti che ormai sono marchio di fabbrica della serie. Tutte e tre le storie (Darius alle prese con una signora con carrozzina e coltello che lo insegue ovunque dopo un qualche evento che ha scatenato un’ondata di saccheggi; Earn e Van incastrati in una Atlanta in cui conoscono tutti e in cui si sentono come imbottigliati; Paperboi alle prese con una caccia al tesoro organizzata da un rapper defunto) sembrano avere la funzione di riportare in pianta stabile i nostri in America dopo le trasferte europee della terza stagione, facendogli riscoprire le piccole idiosincrasie, le frustrazioni, le assurdità di quella che normalmente chiamano “casa”. Inutile dire che ci sarebbe un serial moment quasi in ogni scena, a partire da Darius che cerca sì di star lontano dai saccheggi (anzi, quasi non si accorge che ci sono), ma allo stesso tempo prova a restituire in negozio una friggitrice che gli è stata regalata.
Bello (e importante) anche il secondo episodio: le due storie parallele e apparentemente indipendenti di un’aspirante scrittrice trascinata in una truffa umiliante da una parte, e di Earn in terapia da uno psicologo dall’altra, trovano inaspettata unione quando si scopre che la truffa alla povera donna era stata ordita proprio da Earn. In pratica, sta donna aveva trattato malissimo Earn in aeroporto (razzismo & Co.), e così lui le ha praticamente rovinato la vita, in quello che perfino a Darius e Paperboi pare un tantino troppo. Un twist abbastanza scioccante che ribalta una situazione in cui Earn ci aveva prima mostrato momenti di grande fragilità, con cui avevamo empatizzato molto, e poi una meschinità di livello non indifferente, chiusa da un emblematico “forse dovrei tornare in terapia”.
Sì insomma, Atlanta è come al solito una serie difficile da condensare nei serial moments, perché ogni episodio gronda di spunti, sensazioni, domande senza risposta. Tutta benzina per il cervello.
1.The Handmaid’s Tale 5×01-02 – E mo’ l’hai fatta incazzare
Lo sapevo prima ancora di vedere i due episodi che The Handmaid’s Tale sarebbe finita al primo posto. Poche serie come questa, specie quando le sue stagioni iniziano e finiscono, sanno smuovere in questo modo gli stomaci dei loro spettatori e spettatrici.
E di momenti tosti, in questa doppia premiere, ce ne sono diversi, così come significativo è il tema complessivo della trasformazione di June da vittima a carnefice, tema che non può essere ridotto alla semplice messa in scena della vendetta, ma deve diventare spunto per una riflessione più ampia sull’odio che alimenta l’odio.
In termini strettamente narrativi ed emotivi, però, sapevamo pure che questa stagione avrebbe avuto al centro lo scontro fra June e Serena, e direi che le premesse per una battaglia epica ci sono tutte.
Basta vedere il finale del secondo episodio: June, ormai quasi convinta a lasciar perdere i suoi propositi partigiani per abbracciare una vita libera e felice, si ritrova davanti, su un dannato megaschermo, la faccia di Serena che, al funerale del marito ucciso proprio da June, si porta dietro Hannah, la figlia della nostra ex-ancella. Un affronto pazzesco, in mondovisione, che permette a Elizabeth Moss di fare quello che sa fare meglio: tirare fuori l’espressione incazzata e un po’ matta da “te neanche lo immagini cosa ti succede adesso”.