Serial Moments 523 – Dal 10 al 16 aprile 2022 di Diego Castelli
Addii rovinosi, addii necessari e addii incomprensibili
ATTENZIONE! SPOILER PASQUETTOSI DI KILLING EVE, MINX, THE THING ABOUT PAM, ATLANTA, THIS IS US
5.Killing Eve 4×08 – Almeno un po’ di tenerezza
Ero indeciso se inserire o meno il finale di Killing Eve nel Serial Moments. E questo perché, come argomentato nei giorni scorsi, è stato un finale sostanzialmente brutto. Però sapete che io sono romanticone, e mi viene difficile non salutare anche in questa rubrica una serie che ho seguito per quattro anni. Non resta che aggrapparsi, dunque, al poco di buono che c’è stato in questo episodio, cioè il breve, fugace momento in cui Eve e Villanelle hanno effettivamente potuto godersi una momentanea vita di coppia. Peccato che poi tutto sia andato a ramengo senza grande motivo, ma proveremo a ricordarcele così.
4.Minx 1×09 – Rettitudine
È finita la prima stagione di Minx e mi dispiace non averne parlato granché nei Serial Moments, anche se è una serie che, più che su singole scene di grande impatto, ha lavorato su una solidità complessiva e sulla qualità del suo wordlbuilding. Una menzione sul doppio episodio finale però va fatta, perché abbatte un tabù ben noto della serialità televisiva, dopo averne abbattuti molti altri vista la quantità di peni mostrati sullo schermo. Ebbene, sempre di peni si tratta: per la prima volta a mia memoria, è stato mostrato un pene in erezione, quando solitamente la regola è che, se proprio devi farlo vedere, per la santa madre chiesa almeno che sia floscio. Qui invece blam, un bel pennone issato alla gloria della libertà sessuale. Naturalmente il membro in questione era finto, e si vedeva pure, però insomma, diciamo che il concetto rimane.
(Non ho messo esattamente la foto incriminata perché questa è una rubrica per famiglie)
3.The Thing About Pam 1×06 – Gente strana
Già settimana scorsa avevo parlato, a proposito di The Dropout, dell’inquietudine trasmessa dalla figura di Elizabeth, che nemmeno di fronte all’evidenza del suo fallimento riusciva a prenderne coscienza. O almeno, non riusciva ad ammetterlo di fronte ad altre persone. Con il finale di The Thing About Pam, si fa il passo ancora successivo, perché la protagonista, ormai finita in galera, non è disposta ad ammettere con nessuno, né con altri né con se stessa, di aver compiuto azioni riprovevoli e di aver fallito nel tentativo di nasconderle. In quanto persone sane di mente (spero), vedere sullo schermo una rappresentazione così vivida di un certo tipo di disagio mentale, ci riesce insieme difficile e quasi epidermicamente fastidioso, ma anche stranamente affascinante.
2.Atlanta 3×05 – Fan e telefoni
Ogni volta che c’è in onda Atlanta, i Serial Moments diventano inevitabilmente una cronaca settimanale di quello che vi succede dentro. C’è sempre troppa creatività, troppo cuore, troppa surreale tenerezza in Atlanta, per non darne conto volta per volta.
In questo caso, quello che sembra un episodio stranamente “crime” – sparisce il telefono di Al durante un concerto a Budapest e il gruppo deve dannarsi per ritrovarlo, puntando tutto su un furto da parte di un ragazzo che bazzicava il dietro le quinte – diventa ben presto una strana esplorazione della sensibilità di Al, di certe sue fragilità da star che non pensava di diventarlo, della sua capacità di avere influenze inaspettate sugli altri. Tutto visto attraverso il confronto con un fan molto particolare, che a tratti sembra un genio del crimine alla Joker, e che poi si rivela essere proprio quello che diceva, un semplice fan tirato dentro a una situazione assurda. Non mancano momenti di grande ilarità (Earn che sospetta del bambino col cancro e lo perquisisce), di suspense, di sorpresa. L’ennesima perla di una serie che ormai potrebbe fare una collana.
1.This Is Us 6×12 – Matrimoni mescolati
Nella lunga tradizione di eleganza televisiva imposta da This Is Us, questo è forse uno degli episodi che più di altri rappresentano la capacità di questa serie straordinaria di mescolare storie, piani temporali, autocitazioni e rimandi, in un tutto potenzialmente complicatissimo, e insieme straordinariamente semplice. Soprattutto, capace di tirare fuori, proprio da quella complessità, l’idea di un “vita” intera che si sviluppa e si snoda intorno a momenti fondamentali che scandiscono l’esistenza.
Questa puntata racconta la fine ufficiale, firmata nero su bianco, del matrimonio fra Kate e Toby, e racconta la genesi, lo sviluppo e perfino il futuro di quello fra Kate e Philip. In 42 minuti che altre serie riempirebbero con tre inquadrature e qualche sospiro, This Is Us ci sbatte in faccia mesi e anni in cui vediamo una crescita forsennata dei personaggi e delle loro reciproche relazioni, senza perdere nemmeno un briciolo della loro forza. Come sempre, a fare da raccordo e da binario di un racconto altrimenti complesso, l’indizio sulle parole pronunciate da Kate dopo la firma delle carte per il divorzio, che preparano un piccolo mistero a inizio episodio, e solo alla fine si svelano come il simbolo dell’accettazione finale da parte di Toby, con in mezzo tutta l’elaborazione del trauma e la possibilità di usarlo come trampolino verso una nuova vita.
È perfino difficile da riassumere, per quanto è stato ricco, ma mentre lo guardavamo era la cosa più semplice del mondo.