8 Marzo 2022

Shining Vale – Starzplay: hai paura dei cervi? di Marco Villa

Shining Vale è una comedy horror, in cui Courteney Cox è una scrittrice in crisi che si ritrova in una casa infestata.

Pilot

Ma che horror pazzerello, questa Shining Vale! O anche: prendi una storia classicissima e prova a renderla un po’ diversa. La storia in questione è quella della famiglia di città che si trasferisce in campagna e finisce a vivere in una casa infestata da presenze poco rassicuranti. Un classico, appunto, disponibile su Starzplay dal 6 marzo, con episodi rilasciati ogni sette giorni.

E classico è anche l’inizio della serie, che si apre con uno spettro che compare sulla strada della famigliola mentre trasloca: non lo vede nessuno, solo Patricia (Courteney Cox), che da quel momento diventa il nostro legame con l’aldilà. Tutto ciò che è extra-terreno passa infatti per i suoi occhi, al punto che il marito (Greg Kinnear) e i due figli inizieranno a guardarla storto. 

Anche perché, come indicato dai cartelli che aprono la prima puntata, i sintomi di depressione e possessione demoniaca sono gli stessi e statisticamente le donne sono più portate sia per la prima, sia per la seconda.

Proprio la contrapposizione tra questi cartelli e l’immagine dello spettro sulla strada dà subito il tono a Shining Vale: come tutti gli horror, ha un andamento oscillatorio, in cui i picchi sono dati da salti di paura piazzati da manuale. La differenza è che le parti calme sono votate a un umorismo dichiarato e quasi demenziale. 

Nel primo episodio, ad esempio, si presentano due temi ricorrenti, entrambi legati al marito di Patricia: il primo è il suo rispondere sempre: “è un cervo” quando la moglie gli dice di aver sentito un rumore, il secondo è il suo rifugiarsi nello spaccare legna per trovare serenità. Di per sé, il ritorno di questi elementi è ben costruito, ma il tocco di qualità si ha verso la fine dell’episodio, quando Patricia si avventura al buio nel giardino di casa e scopre non solo che un rumore sinistro era effettivamente colpa di un cervo, ma che il marito nel frattempo ha spaccato legna in quantità industriale (pure troppa, vien da dire in termini di possessione…).

La tensione viene così abbassata in modo drastico e con metodo: ovviamente le parti horror di Shining Vale non possono essere granché terrificanti, del resto non siamo di fronte a presenze con istinti assassini, anzi. Patricia è una scrittrice in crisi e il primo incontro con lo spettro della vecchia proprietaria di casa (Mira Sorvino) ha come unica conseguenza una vampata di ispirazione, che le permette di iniziare un libro che la tormentava da anni.

Shining Vale è una commedia horror efficace, che prende quanto basta dal genere, senza però piegarsi troppo e riuscendo a incastrare quegli elementi con spirito allegro e attitudine al cazzeggio. Certo, Patricia dovrà pagare qualche prezzo per la sua ritrovata ispirazione, ma al momento è difficile prevedere svolte particolarmente crudeli o truculente. 

Tutto lascia pensare che l’equilibrio resterà così per l’intera stagione, poggiando su interpreti che reggono bene i propri ruoli, a cominciare dal terzetto Cox-Kinnear-Sorvino, ma senza dimenticare i due figli adolescenti, a loro volta inscatolati dentro ruoli molto definiti (il fratello minore chiuso in se stesso e in un mondo digitale; la sorella maggiore molto più estroversa e in lite con la mamma su ogni cosa, a cominciare dagli outfit).

Shining Vale è una serie con un’identità chiara e una missione ancora più esplicita: divertire giocando con il genere horror. Nei primi episodi, ci si diverte e la scommessa non può che essere vinta.

Perché guardare Shining Vale: perché ha un bel tono divertente e comunque qualche minimo saltino lo fa fare

Perché mollare Shining Vale: perché non è comedy fino in fondo, né horror fino in fondo



CORRELATI