SALTA INTRO Podcast 3×12: gli americani e Zerocalcare di Marco Villa
Ma se un americano guarda Strappare lungo i bordi di Zerocalcare, come reagisce? Lo abbiamo chiesto al nostro corrispondente da New York
In Italia, Strappare lungo i bordi sta andando benissimo: è in testa alla classifica dei contenuti più visti di Netflix, se ne parla tantissimo sulla stampa e sta iniziando a circolare sui social in formato pillola e i meme sono lì dietro l’angolo. Successone super e strameritato: la serie di Zerocalcare ci è piaciuta tantissimo e ci ha convinti al punto da metterla al primo posto della classificona delle serie partite nel 2021. E converrete con noi che vale molto più di tutto quello che ho elencato prima.
Strappare lungo i bordi è una serie italiana, italianissima: anzi, romana e romanissima. Non è un caso che già da noi siano partite polemiche (piuttosto idiote, in questo caso) sul Romacentrismo della nostra produzione audiovisiva, ma non è di questo che ci occupiamo oggi. Ci siamo chiesti: ma fuori dall’Italia, in che modo una serie di questo tipo viene recepita e fruita, vista anche l’oggettiva difficoltà di rendere in un’altra lingua il tono e il ritmo devastante scelto da Zerocalcare per tutto ciò che è parola?
Beh, abbiamo deciso che era il momento di avere un corrispondente di Salta Intro da New York e quell’uomo è Giacomo Baldelli, musicista che vive proprio a New York e che è il titolare dell’ottimo podcast Chiamo dopo. Lui a sua volta ne ha parlato con un giornalista e critico statunitense, ma anche con sua moglie, che ci fornisce il punto di vista di una donna nata in Tennessee sulle storie di un uomo che fa parte del tessuto urbano di Rebibbia.
Questa è tutta la prima parte di questa puntata di Salta Intro, ma ovviamente c’è molto altro, a cominciare dal solito menu delle cose viste e di quelle che vedremo.
Salta Intro la ascoltate su tutte le piattaforme di podcast, ma noi vi mettiamo qui le due più ascoltate.