15 Novembre 2021

Serial Moments 501 – Dal 7 al 13 novembre 2021 di Diego Castelli

Assassini dolorosi, anziani doloranti e ragazze addolorate

ATTENZIONE! SPOILER ASSASSINI DI DEXTER, SUCCESSION, LOVE LIFE, ARCANE, FOUNDATION, DOPESICK, AMERICAN CRIME STORY

7.Dexter New Blood 1×01 – Ritorni montani
Nonostante una premiere non esattamente “fulminante”, al di là di un netto cambiamento di ambientazione, non possiamo non citare il ritorno di Dexter, ricomparso sui nostri schermi dopo una pausa di otto anni. Soprattutto perché è forse la prima volta che uno show ritorna per riparare un suo stesso torto, ovvero uno dei finali più odiati della storia delle serie tv. Ne parliamo anche nel podcast oggi pomeriggio, ma esprimo qui un concetto importante: pensa se produci una serie per scrivere un finale migliore, e poi alla fine scrivi comunque un finale brutto. Che ansia… ma staremo a vedere.

6.Succession 3×04 – Sole, spiagge e imbarazzo
L’ingresso nel cast del premio oscar Adrien Brody coincide con una bella scampagnata in spiaggia per Logan e Kendall, obbligati a lisciare il pelo al milionario Josh Aaronson affinché non gli tolga il supporto necessario a tenersi la compagnia. Costringere padre e figlio, ormai acerrimi nemici, a stare insieme per ore in quella condizione sospesa, di pura tensione, ci ha regalato minuti di grande imbarazzo (nel senso divertente del termine), ma anche di una sceneggiatura che ha cercato di far muovere i personaggi in un viscidissimo territorio di elogi inventati e affetti simulati. Ci è già capitato di sottolineare la capacità di Succession di mostrare le bassezze non solo morali, ma perfino infantili a cui i suoi personaggi possono scendere in nome del denaro e del potere, e questa scena si candida a essere una delle migliori sempre. Ci rimane ancora il dubbio sul fatto che Kendall fosse davvero preoccupato per il padre quando l’ha visto sull’orlo di un infarto, e forse ci piace credere che sia così, ma ormai come si fa a sapere…

5.Love Life 2×10 – Lavoro, lavoro, lavoro
In sole tre settimane è finita anche la seconda stagione di Love Life, forse meno originale della prima (inevitabilmente), ma comunque capace di portare avanti un discorso sulle relazioni articolato, interessante, a tratti perfino coraggioso. Il ritorno finale di Marcus con Mia, che tutto sommato potrebbe anche essere considerato “scontato” in termini di commedia romantica, è però frutto di un percorso non banale in cui è stata raccontata la difficoltà di una relazione che poteva e doveva sbocciare, ma che aveva bisogno di un bel po’ di lavoro. Dopo una prima stagione che raccontava dell’importanza di amare se stessi, prima di amare qualcun altro (tema peraltro non assente quest’anno), questa stagione si è focalizzata sull’impegno da mettere nelle relazioni per farle funzionare, un racconto adatto a un tempo presente in cui il mondo del dating, e non solo del dating, ma perfino delle serie tv, è improntato al mordi e fuggi. Soddisfatto anche quest’anno, aspetto con piacere il prossimo giro.

4.Arcane 1×06 – Sorelle
Dei primi episodi di Arcane abbiamo già parlato, e mi è pure spiaciuto non poterli citare nei Serial Moments di settimana scorsa per via delle nostre regole interne (cioè delle regole mie a cui mi attengo per dare senso al mio universo e non andare in sbattimento). Ora però cito volentieri la sesta puntata, in particolare il momento in cui Jinx e Vi, sorelle a lungo divise, si ritrovano in un momento in cui le due riescono effettivamente a ritrovarsi “in quanto sorelle”, ma devono anche fare i conti (in particolare Vi) con il peso di quegli anni passati a crescere e maturare in posti e contesti diversi. Ne esce una scena di grande carica emotiva, ma anche di spettacolare resa visiva, grazie all’attacco dei firelight che porta a nuova divisione. Si potrebbe questionare sul fatto che il salto temporale di questi tre episodi rispetto ai tre precedenti sia stato molto repentino, con l’inevitabile perdita di un po’ di pathos nel ricongiungere due personaggi che effettivamente sono stati divisi (nella nostra percezione) per una sola settimana. Però la cosa va a tutto vantaggio del ritmo e della fluidità della narrazione, sempre altissimi.

3.Foundation 1×09 – Fughe e ritorni
In questo episodio ci sono almeno due serial moments: uno tranquillo e pacifico, l’altro divisivo. Quello tranquillo riguarda la fuga del giovane imperatore Dawn, che scopriamo non essere altro che una complessa orchestrazione dei ribelli anti-imperiali, che hanno addirittura modificato il suo DNA con il preciso intento di renderlo una versione fragile e manipolabile dell’imperatore, così da costringerlo a fuggire per poi essere sostituito da un altro clone fedele ai ribelli. La storia è interessante per un motivo quasi filosofico (anche se avrebbe meritato maggiore approfondimento): da una parte ci racconta dell’importanza dei fattori genetici nella definizione del carattere di una persona; dall’altra, e contemporaneamente, ci mostra un perfetto clone genetico di Cleon, che però è fedele ai ribelli perché è stato educato da loro. Cos’è più importante, la genetica o la cultura? Domanda di lungo corso che Foundation non vuole risolvere, ma che descrive in modo interessante.
Il serial moment divisivo riguarda invece la ricomparsa di Hari Seldon dalla Volta. Il concetto di “Seldon si fa vedere nella Volta” è ben noto ai lettori dei romanzi, dove però era un semplice ologramma in una macchina programmata per far ricomparire il vecchio scienziato in momenti prefissati. Qui invece abbiamo un Seldon che, dopo essere morto, torna in quella che sembra una sua versione “in carne e ossa”. Un androide? Clonato anche lui? Apprezzo il tentativo di rimanere legati ai libri trovando però nuovi modi di mettere in scena gli stessi concetti, ma questa ce la dovranno spiegare bene perché sennò è un attimo che diventa una poracciata.

2.Dopesick 1×07 – Ci avevamo sperato…
Lo sapevo che finiva così, ma ci ho sperato fino all’ultimo. E invece non solo gli sceneggiatori decidono di far morire Betsy di overdose, ma piazzano quella morte proprio il giorno prima dell’inizio di un percorso di guarigione che, fra il supporto della madre e del dottor Finnix, e con l’aiuto di nuovi farmaci, avrebbe effettivamente potuto portare la ragazza fuori dalla dipendenza.
Probabilmente, comunque, era giusto così: per raccontare il dolore di tanta gente che non ce l’ha fatta, era necessario farci affezionare al personaggio, farci credere che si sarebbe potuto salvare, e poi ucciderlo comunque.
Bravi.
Stronzi, ma bravi.

1.American Crime Story 3×10 – I’ll be okay
Finisce anche la terza stagione di American Crime Story, e sono molto felice che i primi episodi non troppo appassionanti, legati a dinamiche e fasi pre-scandalo che alla fine dei conti sono risultate troppo noiose, siano stati seguiti da una seconda metà di stagione molto più interessante e ritmata. D’altronde, con l’arrivo dello scandalo all’opinione pubblica, gli autori hanno potuto tornare più facilmente a quell’atmosfera di oppressione legale e mediatica che aveva fatto la fortuna della prima stagione. In questo finale ci sarebbero molte cose da segnalare, dalle foto della povera Paula Jones per Penthouse, all’operazione chirurgica con cui Linda Tripp diventa… Paula Coulson. Però forse vale la pena di citare l’ultima scena, con una Linda tuttora incapace di rendersi pienamente conto del male fatto a Monica, e la stessa Monica che con quel “I’ll be okay, I’ll be okay”, ci fa capire che, non sarà mai più del tutto “ok”.
Più in generale, bisogna pure dirsi che le batoste tirate a Clinton sono state perfino peggiori di quelle che mi aspettavo. Cioè, esce da questa serie come un porco bastardo, senza grandissime sfumature. Non ho giudizi da dare in merito, sono riflessioni che non mi competono, ma televisivamente dico “però, complimenti”.



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