Nudes – RaiPlay: una serie (molto) educativa sul revenge porn di Marco Villa
Tre storie di ragazzi accomunati da un unico filo rosso: il revenge porn. Nudes è una serie a tratti didattica, ma molto interessante
Il tema è di quelli più che contemporanei: revenge porn. Non serve stare a fare la storia del termine, sappiamo tutti che si tratta di video privati, girato consensualmente o rubati, che vengono caricati online per vendicarsi di una ex fidanzata o per attaccare qualche ragazza con cui si ha qualcosa in sospeso. O semplicemente così, perché c’è stata la possibilità e allora perché no? Quale che sia l’origine del comportamento, si tratta ovviamente di una porcheria e – da un paio d’anni – anche di un reato, secondo la legge italiana. Ora, messe in chiaro queste poche informazioni di base, è abbastanza complicato parlare di questo tema senza passare per boomer, perché è inevitabile affrontarlo con un occhio di riguardo per chi rischia di più in questi termini, ovvero i più giovani. E già dicendo “i più giovani” sento il femore che mi scricchiola e ho perso buona parte dell’udito. Però questo è e di questo si parla oggi, perché Nudes è una serie pensata per i giovanissimi, per sensibilizzare proprio sul tema del revenge porn.
Disponibile dal 20 aprile su RaiPlay, Nudes è una produzione italiana, per la regia di Laura Luchetti. Si tratta in realtà dell’adattamento dell’omonimo originale norvegese. Se vi suona il classico campanello, fate bene: è lo stesso percorso compiuto da SKAM e in questo senso vanno fatti i complimenti a Rai per aver provato a seguire lo stesso schema di successo. Il risultato è un po’ diverso, ma di questo parleremo tra poco. La prima stagione di Nudes è formata da dieci episodi, che raccontano un totale di tre storie. Storie separate tra loro, ma unite dal tema di immagini a sfondo sessuale che riguardano ragazzine molto giovani e che iniziano a circolare online.
La prima storia raccontata da Nudes occupa quattro episodi e ha al centro Vittorio: è il ragazzo più popolare del suo liceo, ottima famiglia, fidanzata perfetta. Non è però il tipico ritratto del quarterback del liceo statunitense: è davvero un bravo ragazzo, uno che si impegna e organizza progetti insieme agli amici. Dal nulla, gli arriva una convocazione in questura: è accusato di diffusione di materiale pedopornografico, perché avrebbe pubblicato su un sito porno il video di una sua amica, impegnata in un rapporto sessuale con un ragazzo. Essendo l’amica minorenne, ecco spuntare il prefisso pedo.
Non sto a entrare nel dettaglio di questa storia, così come non entro nelle due successive, che hanno invece al centro del racconto due vittime. Quello che ci interessa in questa sede è capire in che modo un tema così peso e contemporaneo sia stato trasformato in argomento di serie. A livello di scrittura, Nudes mostra in modo chiaro di voler essere quasi didattica: i vari passaggi della vicenda sono spiegati in modo netto, per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento. Il target di questa serie sono ragazzi giovanissimi ed è evidente che si voglia provare a sensibilizzarli su questi temi, a rischio di suonare pedanti, mostrando in modo palese la progressiva presa di coscienza dei personaggi rispetto a quello che hanno fatto. E questo è non solo comprensibile, ma anche pienamente accettabile. Si fatica di più, invece, a digerire una recitazione che spesso non è all’altezza, soprattutto nei ritmi e nella convinzione. E qui non può non tornare il paragone con SKAM, che non ha sbagliato un solo interprete con il proprio casting, segno che le possibilità ci sono.
Se si considera Nudes una serie educativa, si tratta di un prodotto eccellente, perché non è un bigino o un elenco di indicazioni, ma una serie fatta e finita, con una dignità tutt’altro che trascurabile. Se però escludiamo l’obiettivo educativo e la trattiamo come una serie teen, allora non si possono non sottolineare le debolezze. Nel complesso, Nudes è un buon esperimento, una mossa più che giusta da parte di RaiPlay. Anche se no, non è non sarà la nuova SKAM.
Perché guardare Nudes: per il tema trattato e per la sua contemporaneità
Perché mollare Nudes: perché il livello delle interpretazioni non sempre è all’altezza