Serial Moments 470 – Dal 28 marzo al 3 aprile 2021 di Diego Castelli
Pizze, treni e tatuaggi
ATTENZIONE! SPOILER DI CIOCCOLATO DI SHAMELESS, GREY’S ANATOMY, SNOWPIERCER, GENERATION, THE FALCON AND THE WINTER SOLDIE, RESIDENT ALIEN
6.Shameless 1×10 – Verso la fine
Più che un singolo momento, in questo terz’ultimo episodio di Shameless sentiamo con una certa forza l’ombra della fine che incombe. Ian e Mickey trovano un posto dove vivere. Kevin e Veronica decidono di vendere l’Alibi. Debbie vede Mickey e Lip che si menano e sospira pensando a quanto le mancherà la famiglia. Sono tutti tasselli che ci portano verso quello che probabilmente sarà un ultimo momento di vera unione, prima che ognuno vada per la sua strada, magari giusto con l’eccezione di Liam che è minorenne e andrà a vivere con Lip.
Quale sarà questo momento? Il capezzale di Frank? O magari addirittura il suo funerale (suggerito da quel “non rianimare” che si è fatto tatuare sul petto)? Non lo so, speriamo però che ci sia Fiona!
5.Grey’s Anatomy 17×10 – Tutti dentro
Altro episodio, Meredith sempre intubata, e nuova reunion sulla Spiaggia della Morte. Stavolta a tornare sono Mark e Lexie, morti insieme tante puntate fa e ora pronti a farsi vedere da Meredith per snocciolare grandi verità sulla vita.
Secondo me quella di Chyler Leigh era una parrucca abbastanza evidente, e ci tenevo a dirlo.
Ah c’è anche Maggie che si fidanza ufficialmente con uno che conosce da troppe poche puntate per darci reali brividoni.
Su un fronte più serio, mi è piaciuto il caso di puntata di una ragazza che finisce in ospedale con la madre dopo averle attaccato il Covid con poco più di un abbraccio. Potrà sembrare scontato, ma in realtà vedere rappresentate le conseguenze potenzialmente nocive di comportamenti superficiali durante la pandemia è molto più potente che non sentire un medico o un ministro che semplicemente ne parla. Diciamo che qui Grey’s fa servizio pubblico.
4.Snowpiercer 2×10 – Ciuf Ciuf
Come abbiamo già avuto modo di dire in passato, difficilmente Snowpiercer può essere considerata un capolavoro o la serie della vita, semplicemente perché delle “serie della vita” non ha le raffinatezze o l’originalità, fatta salvo naturalmente l’idea alla base della storia, che resta ancora valida nonostante sia passato qualche anno e sia cambiato il medium di riferimento. Una cosa che però Snowpiercer sa fare, specie quando il gioco si fa duro, è creare e mantenere la tensione, e il finale di stagione ne è la prova: tutto al posto giusto, tutti i duelli necessari, tutti gli intoppi indispensabili per non farla troppo facile, ma nemmeno ridicolmente impossibile. E il finale ha un sapore agrodolce, con Melanie che non riesce a risalire sul treno, ma lascia in eredità ai suoi amici gli hard disk con i dati sulla glaciazione, prima di sparire nel bianco. Per sempre? Chi lo sa. D’altronde è una serie tv: se non vediamo il corpo immobile con gli occhi aperti e la pelle pallida, può sempre tornare.
3.The Falcon and The Winter Soldier 1×03 – Reunion
La puntata più citazionista di TFATWS finora (dal taccuino di Steve Rogers alle parole per attivare il vecchio Bucky, passando per mille altre strizzate d’occhio ai fan Marvel) è anche quella dove mettere in scena una bella reunion di Civil War, non solo per il ritorno di Zemo (che avevamo visto già sul finire del secondo episodio) ma anche per quello di Sharon Carter, interpretata da mia moglie, Emily VanCamp (lei non ricorda che siamo sposati, ha sempre la testa fra le nuvole, ma presto glielo farò presente). Sharon vive a Madripoor (città fumettisticamente cara agli X-Men, altro esordio potenzialmente importante per il MCU) ed è un po’ incattivita verso l’esistenza: d’altronde era scomparsa a causa di Thanos, e il Captain America che aveva limonato è tornato indietro nel tempo per stare con la di lei nonna, non sono cose splendide da sentirsi dire da un potenziale fidanzato. Ma a parte la mia passione per l’ex Everwood, la scena in realtà è tutta per Daniel Brühl, il cui Barone Zemo (un cattivo di quelli col passato triste, quindi non odioso) stupisce per fascino, simpatia, intelligenza, più di quanto fatto nel terzo film di Captain America, dove di fatto parlava meno che in questo episodio.
Per il resto, una trama thriller-spionistica che si infittisce, riferimenti incrociati per i quali vale la pena fare i ripassini su wikipedia, e una scena in discoteca che, come tutte le scene in discoteca di tutti i film del mondo, non viene bene come speravano loro. Però vabbè.
2.Generation 1×08 – Caserme dei pompieri
Termina la prima stagione di Generation (anche andrebbe scritto Genera+ion, peraltro), e lo fa chiudendo il cerchio della storia che aveva aperto il primo episodio, cioè il parto di una ragazzina che non aveva detto a nessuno di essere incinta. Alla fine dell’ottava puntata, quella stessa ragazzina, mano nella mano con il padre del neonato, porta il piccino a una stazione dei pompieri per affidarlo a loro, al termine di una serata dai colori strani, di quelle che passi con gli amici tirando tardi e facendo incazzare i genitori, tutti presi a cercare di capirci qualcosa della vita e dei propri sentimenti. La scelta di unire un evento importante come l’abbandono di un bambino (“abbandono” mi suona troppo forte in questo contesto, ma rende comunque l’idea), a una serata che per altri versi sembra la classica uscita fra amici che vogliono semplicemente stare insieme, mi sembra il giusto simbolo di una serie come Generation, che ha dipinto per molte puntate una generazione teoricamente molto consapevole e autocosciente, ma che allo stesso tempo non può fare a meno di essere… giovane, e per questo ingenua, appassionata, strana, in divenire.
1.Resident Alien 1×10 – Amicizia e pizze
La prima stagione di Resident Alien termina come era iniziata, con simpatia, intelligenza, buona scrittura e ottime interpretazioni. Succede tutto quello che pensavamo sarebbe successo, con particolare riferimento a un Harry che all’ultimo momento decide di non uccidere l’intera umanità, perché ormai grazie ad Asta ha compreso i valori dell’amicizia e dell’empatia. Ma nonostante sapessimo tutto, il miscuglio di ironia e tenerezza (e un po’ riflessione socio-politica) riesce comunque a soddisfarci pienamente, affiancando le sincere lacrime di Harry in corrispondenza del (momentaneo) abbandono da parte di Asta, alla risate della scena in cui la Terra viene di fatto salvata dalla voglia di pizza del protagonista. Per non parlare della definitiva riappacificazione del sindaco con la moglie, uniti nel menare gli agenti del governo, o della consacrazione dell’amicizia fra lo sceriffo e la sua vice, che finalmente riceve in dono l’agognata macchinetta del caffè. Tutto preciso, tutto in ordine, tutto divertente, fino al momento finale in cui Harry sembra pronto a tornare a casa sua dopo aver risparmiato gli umani, solo per accorgersi che il piccolo Max l’ha seguito nella navicella, cosa che lo costringerà a tornare sulla Terra in tempo per la seconda stagione. Su tutto, poi, aleggia la riflessione sulla natura più prettamente culturale della figura Harry, uno straniero che in un nuovo mondo perde qualcosa di sé, ma qualcos’altro guadagna, spingendo a riflettere sul valore dell’incontro con il diverso, pur nell’inevitabile fiorire di incomprensioni e squilibri.
E poi mi ha fatto anche venire voglia di un trancio, cosa si può volere di più da una serie?