Dietro i suoi occhi – Netflix: un inspiegabile successo di Marco Villa
Dietro i suoi occhi è la serie più vista su Netflix, ma è un monumento alla più clamorosa prevedibilità
Per parlare di Dietro i suoi occhi (Behind Her Eyes in versione originale) la prendo larga, ma poi ci arrivo. Nei primi giorni del 2021, in Italia è partita la mania di The Undoing: se ne parlava ovunque, tantissimi entusiasti, tanti che la distruggevano. Qui a Serial Minds eravamo e siamo tra i sostenitori, per il semplice fatto che ci pareva (e ci pare) una serie che ottiene ciò che si prefigge: cattura l’attenzione e l’interesse, grazie anche a delle interpretazioni importanti (Hugh Grant su tutti). Ecco, tutta questa pappardella per dire che ok, è legittimo pensare male di The Undoing, ma se quella è sembrata a tanti scontata e male orchestrata, cosa dovremmo pensare di Behind Her Eyes?
Dietro i suoi occhi è una serie inglese disponibile su Netflix dal 17 febbraio 2021 e ha l’incredibile caratteristica di donare al proprio pubblica la preveggenza, perché anche lo spettatore meno smaliziato è in grado di prevedere esattamente cosa succederà nei 5 minuti successivi. Il primo episodio si apre con Lou – giovane donna divorziata, con custodia del figlio – alle prese con una serata libera, che si risolve in una lunga chiacchiera con uno sconosciuto: tra i due c’è chimica, è evidente. Scatta anche un bacio, ma lui si ritrae e scappa via.
Stacco: il giorno dopo Lou, interpretata da Simona Brown, va nello studio medico dove lavora come assistente, per conoscere David (Tom Bateman, Da Vinci’s Demons) lo stimatissimo psichiatra che prende servizio proprio quel giorno e che diventerà il suo nuovo capo. E chi volete mai che sia questo psichiatra? Proprio lui, come direbbe qualcuno: lo sconosciuto del bar. Siamo ancora al dottor Stranamore, 16 anni dopo al punto di partenza. Lo psichiatra ovviamente è sposato, ma non sposato e basta: il suo matrimonio è pesantissimo, impantanato in un gioco di manipolazioni e contro-manipolazioni con la moglie Adele (Eve Hewson, The Knick), che è pure una sua ex-paziente e che condivide con lui un po’ di segreti e misteri.
Facile prevedere la nascita di un triangolo tesissimo, con l’allegra coppia di coniugi intenta a portare avanti il proprio processo di auto-distruzione, che in questo caso trascinerà a fondo anche la povera Lou, vittima sacrificale dal minuto zero. Una storia che poggerà le proprie basi sull’ambiguità che la salute mentale può portarsi dietro e su come paziente e terapeuta possano influenzarsi a vicenda, in modi non sempre virtuosi. Intreccio non particolarmente nuovo, ma vabbè. Il problema, come si diceva, è che tutto quello che accade può essere previsto con ampio anticipo: certo, si potrebbe dire che è la serie perfetta per chi vuole essere rassicurato riguardo la propria perspicacia e non è da escludere che questo sia tra le ragioni per cui Dietro i suoi occhi sia arrivata in testa alla classifica delle più viste di Netflix.
È di fatto l’unico motivo che ci fa giustificare questo risultato, al di là dell’ottima interpretazione della protagonista Simona Brown, davvero da tenere d’occhio e già vista in Kiss Me First e The Little Drummer Girl. Un successo difficile da spiegare, così come è difficile pensare che la serie sia prodotta dalla stessa Left Bank che produce The Crown e sia scritta da un veterano come Steve Lightfoot (Narcos e Hannibal, tra gli altri). Misteri. Ma almeno non lamentiamoci di The Undoing, su.
Perché guardare Behind Her Eyes: per l’interpretazione di Simona Brown
Perché mollare Behind Her Eyes: perché va bene l’autostima, ma questo livello di prevedibilità è troppo