Serial Moments 439 – Dal 9 al 14 agosto 2020 di Diego Castelli
Finali, finali, e finali
ATTENZIONE! SPOILER FERRAGOSTANI DI STARGIRL, PERRY MASON, MARVEL’S AGENTS OF SHIELD (+ THE OFFICE E RAMY)
Stargirl 1×13 – Tutto torna
È una puntata dei serial moments inevitabilmente dedicata ai finali di stagione, e cominciamo con Stargirl. La serie DC Universe è stata una bella sorpresa, non perché fosse effettivamente “sorprendente”, anzi ha ben poco di veramente nuovo, ma perché ha tutte le cose al posto giusto. Nel finale di stagione i buoni prevalgono, i cattivi vengono sconfitti, le componenti più emotive della storia (l’amicizia fra i ragazzi, il rapporto padre-figlia adottiva fra Pat e Courtney) trovano un loro pieno compimento, e c’è spazio anche per dare una soddisfazione al povero Mike, che aveva patito il suo non essere parte del mondo dei super, ma è stato comunque decisivo alla fine, quando con il pickup del padre ha investito il perfido Icicle.
A chiusura, a mo’ di chicca, la scoperta che Starman è ancora vivo, e che quindi con ogni probabilità tornerà nella seconda stagione, cosa che ci interessa anche per l’affetto imperituro che proviamo nei confronti del suo interprete, Joel McHale.
Bene così.
Perry Mason 1×08 – Arringhe e segreti
Della prima stagione di Perry Mason abbiamo già parlato qualche giorno fa, e in questa sede mi sembra giusto citare, come serial moment, il contrasto deliziosamente perfido fra l’arringa finale di Perry – di quelle belle ampollose, piene di significato e sentimento – e la scoperta che il buon Mason ha fatto pagare un giurato per arrivare all’annullamento del processo. Come a dire che uno può essere buono e caro finché vuoi, ma in un mondo marcio un po’ di schifo ti entra dentro lo stesso, anche se hai il cuore al posto giusto.
Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. 7×13 – Buon viaggio
E siamo arrivati alla fine anche di Agents of SHIELD. Coulson e compagni ne hanno passate parecchie da quando erano “solo” uno spinoff televisivo del Marvel Cinematic Universe, e certamente in sette anni sono stati capaci di portare avanti un loro percorso e costruire storie che fossero davvero originali. Non è stata la serie della vita, ma gli si può riconoscere di essere stata fresca, divertente, piena di ritmo. E se alla fine Coulson non può coronare il vecchio sogno d’amore con May (d’altronde ora è un androide, per May sarebbe come usare un dildo molto sofisticato), lasciando tutto il peso romantico della serie sulle spalle di Fitz, Simmons, Daisy e Sousa, non poteva essere che lui l’ultimo personaggio inquadrato della serie. E allora salutiamo così, con il sorriso compiaciuto di uno che è morto molte volte, ma è ancora lì, al volante della stessa Corvette super modificata che era il suo mezzo di trasporto favorito nei primi episodi dello show.
Ciao Phil, saluta tutti, ci siamo divertiti.
SERIAL MOMENTS VINTA(BIN)GE
The Office 2×11 – Per un pelo!
Sono arrivato all’episodio della crociera, in cui Jim è a tanto così dal dichiararsi a Pam, ma poi non riesce perché il fidanzato di lei sceglie finalmente, nel momento peggiore possibile, una data per il matrimonio. Jim così è costretto a fare un passo indietro con le pive nel sacco, e molla pure Amy Adams, che voglio dire, per mollare Amy Adams devi essere proprio cotto di quell’altra. Bello anche il fatto che all’ultima scena Michael riesca a dirgli effettivamente qualcosa di sensato e di non completamente scemo, quando lo esorta a non mollare la presa su quello in cui crede.
Sì, mi rendo conto che sto guardando The Office e nei serial moments cito scene non-comiche, ma voi dovete capire che quando nelle sitcom mi piazzano la storia d’amore che mi appassiona, il resto tende a passare in secondo piano, anche quando è gagliardo come in The Office!
Ramy 1×10 – Occasioni mancate
Sto recuperando Ramy, di cui avevo visto solo i primi due episodi e di cui invece in settimana probabilmente vi parlerò, perché è proprio una chicca. Per chi fosse in pari, piazzo qui il ricordo del finale della prima stagione, dove c’è un momento che trovo perfetto per raccontare il tentativo costantemente fallito, da parte del protagonista, di (ri)trovare un suo posto nel mondo, partendo dalle proprie radici egiziane e musulmane. Ramy va in Egitto per parlare con il nonno, che in pratica non ha mai visto e, quando lo trova, il vecchio si dice pronto a trasmettere a lui la saggezza accumulata negli anni e che non ha potuto passare al figlio (padre di Ramy) perché non ha più fatto ritorno dopo essere andato in America. Ebbene, il nonno muore praticamente dieci minuti dopo aver promesso al nipote questo trasferimento di conoscenza, lasciando così il nostro povero protagonista col cerino in mano. Ma ne riparleremo.