20 Luglio 2020

Serial Moments 436 – Dal 12 al 18 luglio 2020 di Diego Castelli

Avvocati tristi, crossover mentali e crescite personali

ATTENZIONE! SPOILER RIVELATORI DI SNOWPIERCER, I MAY DESTROY YOU, BRAVE NEW WORLD, THE OFFICE

3.Perry Mason 1×04 – Anzianotti teneri
In queste prime quattro puntate di Perry Mason non ho potuto non sviluppare un affetto totale e semi-immediato per E.B., il vecchio avvocato amico del protagonista, che si prende carico di tutte le cause perse che trova. E se all’inizio una certa sua goffaggine, senilità e una punta di misoginia, lo facevano sembrare a metà frail comico e il fastidioso, sono bastati quattro episodi per trasformarlo nella figura tragica di un uomo ormai anziano, che vive in un mondo assolutamente spietato, in cui il male e la violenza sono troppi forti e radicati per poterli estirpare con un po’ di buon mestiere e valori sani. Ormai incapace di tenere testa al marciume imperante, e perfettamente conscio di aver imboccato da tempo il viale del tramonto, il personaggio interpretato dal grande John Lithgow accende il gas e si suicida (o forse, spero, tenta il suicidio, dobbiamo ancora scoprirlo), ed è veramente una scena colma di amarezza, proprio per il contrasto con la giovialità di una figura che fino a pochi istanti prima sembrava incrollabile. Ma un punto di rottura ce l’hanno tutti.

2.Snowpiercer 1×10 – Sorprese soappose
Diciamoci la verità: Snowpiercer non è la serie più raffinata che c’è in giro, e in questo è coerente con altre produzioni del passato di TNT, che magari avevano una loro solidità e un loro valore spettacolare, senza però diventare mai capolavori (il primo che mi viene in mente è Falling Skies). Detto questo, ho apprezzato il modo in cui il finale prova a raccontare anche i limiti e i rischi di una democrazia imposta in un batter d’occhio (e in cui chi fino a ieri era vessato si sente in diritto di arraffare tutto quello che può), e mi sono goduto anche le successive sorpresone, che sono certamente “esagerate”, ma non stonato comunque in una serie post-apocalittica con un treno fantascientifico che viaggia in un mondo congelato. In questo senso, l’arrivo di un altro treno, con all’interno la figlia presunta morta di Melanie, è una soluzione whaaaaat che fa un po’ telenovela sci-fi, però oh, mi ci son divertito, e tanto basta.

1.I May Destroy You 1×12 – Andare oltre
Direi che del finale di I May Destroy You ho già parlato a sufficienza nei giorni scorsi. Qui mi limito a ricordare proprio quell’inquadratura finale, metaforica, in cui un’Arabella finalmente tornata ai capelli fucsia, simbolo dell’ingenuità che aveva a inizio stagione, esprime la capacità della protagonista di superare il trauma subito per iniziare una nuova fase della sua vita, conciliando la se stessa di prima con la se stessa di adesso. Un lieto fine apprezzato emotivamente ma non scontato in termini di sviluppo. Tutto approvato.

SERIAL MOMENTS VINTA(BIN)GE

Brave New World 1×01 – Flussi seriali
Il Villa ha già detto tutto quello che c’era da dire sulla partenza di Brave New World. Io ho visto per ora solo il primo episodio, e l’unica cosa che volevo aggiungere era un dettaglio scemo ma di quelli che titillano sempre la mente dei serialminder. Cioè, praticamente, nei primi dieci minuti della serie vediamo Lady Sybil di Downton Abbey, cazziata da Peter Quayle di Counterpart (un sacco somigliante a Viserys Targaryen), il quale poi si reca sul luogo di un incidente per parlare con Klaus di Vampire Diaries/The Originals. E dove avviene tutto questo? Nella Ciudad de las Artes y las Ciencias di Valencia, cioè gli uffici della Delos di Westworld.
La ciliegina sulla torta sarebbe stato veder spuntare che ne so, Chandler di Friends, o Lorelai Gilmore. Ma non si può avere tutto dalla vita.

The Office 2×05 – Amare consapevolezze
Prosegue il mio lento ma tenace recuperone/rewatch di The Office, che alla 2×05 mi consegna un’amara verità. Nell’istintiva caccia all’identificazione, credo che un po’ tutti i maschi vorrebbero essere Jim, cioè l’unico tizio un po’ simpatico della baracca, che si strugge per una collega caruccia che a sua volta lo adora, e che nel frattempo si porta a casa Amy Adams.
Poi però vedo il travestimento da signore dei Sith da parte di Dwight, ripenso a quando io stesso mi vestii nello stesso modo, con una spada francamente più bella della sua e pagata pure di più, e quindi devo accettare l’amara verità: non sono Jim, sono Dwigth Fuckin Schrute.



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