Serial Moments 432 – Dal 14 al 20 giugno 2020 di Diego Castelli
Regole nuove per poter sopravvivere
Care e cari serialminder, siamo a un momento storico per la vita dei Serial Moments. Gli effetti del Covid-19, combinati con i successi delle piattaforme di streaming e con il mio tentativo, nell’ultimo anno, di vivere una vita che contemplasse anche altro oltre alle serie tv, hanno fatto sì che questa settimana io abbia segnato tre serial moments in croce sulle 4-5 serie settimanali che ancora seguo in questo periodo di grave penuria.
E allora dice che fai, sospendi i moments?
Ma va, ti pare, non diciamo eresie.
Seguendo anche i vostri suggerimenti, si è deciso che in caso di scarso approvvigionamento si allarga lo sguardo anche a cose che non hanno cadenza settimanale, o l’hanno avuta tempo fa.
Esatto, ci apriamo al vintage e al binge watching, ammettendo la citazione, in una sezione apposita, di serie che sto recuperando, o che sono uscite da poco con stagioni complete che magari non riesco a vedere in una sola settimana.
Ovviamente la cosa diventa un po’ più “personale”, da diario di bordo, perché mi taro sulle cose che guardo io. Allo stesso tempo, spero che possa essere occasione di nostalgia per qualcuno, e di consiglio per qualcun altro, e comunque ci dà la possibilità di “serialmomentizzare” anche serie di Netflix, Amazon e quant’altro, che da questa rubrica non sono mai passate prima.
Cominciamo!
ATTENZIONE! SPOILER ANCHE VECCHI DI MARVEL’S AGENTS OF SHIELD, I MAY DESTROY YOU, I KNOW THIS MUCH IS TRUE, THE POLITICIAN, THE OFFICE
3. Marvel’s Agents of S.H.I.E.L.D. 7×04 – Noir
Mi piace sempre quando le serie tv arrivano a un’età tale per cui, un po’ per sfizio, un po’ per chissenefrega, cominciano a sperimentare e divertirsi. Così ad esempio la puntata settimanale di Agents of SHIELD è quasi tutta in bianco e nero, girata nei toni del noir in cui il nostro buon Coulson (o meglio, il suo simulacro) fa la voce narrante di una storia di spie e intrighi segreti. Ma non ci sono solo vezzi stilistici, anche twist narrativi interessanti, come il salvataggio di Sousa (già co-protagonista di Agent Carter) che in teoria dovrebbe morire ma viene salvato da Coulson, che lo porta con sé nei futuri viaggi nel tempo. Ci si diverte sempre.
2.I May Destroy You 1×04 – Abusi
Continua il percorso ondivago e traumatizzato di Arabelle, che dopo un terzo episodio di flashback italiano arriva con un quarto in cui la protagonista cerca cautamente di ricominciare la propria vita sessuale, finendo vittima di un episodio di stealthing, cioè un uomo che si toglie il preservativo mentre fa sesso, senza dirlo all’altra persona. Una forma di abuso punita dalla legge, che in realtà in questo caso Arabella prende un po’ sul ridere, facendosi però pagare una pillola del giorno dopo. Più intenso il racconto di Kwame, che organizza una serata a tre ma finisce stuprato da un uomo che nemmeno si rende conto di aver commesso una violenza. O forse sì ed è solo un bastardo. Più in generale, sebbene la storia dello stupro di Arabella non sia progredita in modo significativo, la serie continua a mostrare con sfacciato candore molte diverse sfumature della sessualità contemporanea, dove si annidano forme di abuso di cui si parla poco o niente, ma che proprio per questo sono pericolose come e forse più delle violenze più smaccate solitamente rappresentate dal cinema e dalla tv (e dalla cronaca nera).
1.I Know This Much is True 1×06 – Sorprese e consapevolezze
Toccherà riparlare del finale di I Know This Much is True, ma in realtà di tutta la stagione, una piccola perla di assoluto valore (e dolore) in questo inizio di estate un po’ avaro di serialità. Il finale riesce a essere insieme sorprendente (per la morte di Thomas) e scontato (per la rivelazione della parentela fra i gemelli e il loro vecchio amico/nemico nativo americano), ma riesce anche a colpire per un po’ di ottimismo che a fatica riesce a farsi strada nella coltre di angoscia patita da Dominik per tutta la vita. Un ottimismo che nasce dal dolore e dalla fatica, ma anche dalla consapevolezza che dalla sfiga si può sempre imparare, e che anche quando ci sentiamo soli come cani, qualcuno che possa darci una carezza inaspettata lo possiamo sempre trovare. Non possiamo parlare di “lieto fine”, ma sicuramente di finale consapevole. Bello.
SERIAL MOMENTS VINTA(BIN)GE
The Politician 2×04 – Pensavo la stessa cosa
Mi guardo le prime quattro puntate della seconda stagione di The Politician, e mi arrovello pensando a quale serial moment potrei scegliere in mezzo a questo groviglio di triangoli amorosi, gravidanze inaspettate, sondaggi vorticosi, e interi episodi (il terzo) dedicati a una specie di parodia della cosiddetta cancel culture, di per sé argomento vastissimo e di grande attualità, qui usato come strumento comico per mettere a nudo tutte le ipocrisie della classica politica americana. E alla fine era così tanta roba, che ho deciso di segnalare la giornalista del New York Times che, posta di fronte a tutto quanto in maniera improvvisa, non può fare altro che reagire come noi spettatori:
The Office 1×06 – Gelosia
Sto recuperando The Office, di cui in vita mia avevo visto tot puntate sparse, senza però una visione come si deve dall’inizio alla fine. Al di là che è divertente fin da subito, il momento in cui ho detto “ok, guardo questa serie fino alla fine, cascasse il mondo” arriva nel finale della prima (cortissima) stagione, in cui l’arrivo di una bella rappresentante nell’ufficio (interpretata da Amy Adams) porta uno scompiglio esilarante che coinvolge anche Pam, per la prima volta apertamente gelosa di Jim. Anche The Office, insomma, partecipa alla grande tradizione delle storie d’amore davvero romantiche nelle sitcom.