Serial Moments 431 – Dal 7 al 13 giugno 2020 di Diego Castelli
Flashback durissimi, ricordi dolorosi e finali entusiasmanti
ATTENZIONE! SPOILER INNEVATI DI SNOWPIERCER, I MAY DESTROY YOU, I KNOW THIS MUCH IS TRUE, LOVE LIFE, WHAT WE DO IN THE SHADOWS
5.Snowpiercer 1×04 – Ma che è, il finale?
Fin dal primo episodio Snowpiercer mi dava l’impressione di essere una serie bella piena. Non un capolavoro, ma comunque densa di avvenimenti. Un’ulteriore prova arriva dal quarto episodio, che pare quasi un finale di stagione: l’indagine criminosa iniziata nel pilot viene portata a compimento, il colpevole (anzi, la colpevole) identificata, e il protagonista Layton, che aveva visto “troppo” delle carrozze di testa, messo a dormire nel vagone degli ibernati (o chiamateli come volete). Come detto, sembra un finale di stagione, e invece non siamo neanche a metà. Approvo.
4.I May Destroy You 1×02 – Racconti
Abbiamo già parlato di I May Destroy You, quindi non mi dilungo. Sottolineo però la bellezza della scena con Arabella che va a raccontare la sua aggressione alla polizia. Un momento in cui la donna sembra perfettamente padrona di sé e capace di descrivere l’esperienza in maniera per quanto possibile utile e oggettiva, e che solo a un certo punto, quasi dal nulla, non riesce più a reggere la pressione e si mette a piangere, nascondendo la faccia nella maglietta e vergognandosi di qualcosa per la quale non avrebbe alcun motivo di provare vergogna, ma non può farne a meno. Brividoni.
3.I Know This Much is True 1×05 – Flashback cattivi
Bellissimo episodio in cui si racconta la vita del nonno di Dominik, quel personaggio brutto e cattivo che poi avrebbe scritto le memorie che il protagonista ha fatto tradurre per la madre. La storia di nonno Foresta è una storia di sogni e aspirazioni, ma anche di meschinità, violenza, e straordinario egoismo. Ed è una storia raccontata perfettamente, che quasi ci farebbe venire voglia di uno spinoff o di un film con protagonista il nostro Marcello Fonte, che qui si cala perfettamente nella parte del gretto operaio egocentrico. Applausi a HBO per aver usato attori veramente italiani per tutto questo lungo flashback, e applausi a Marcello perché a un certo punto spara un’inequivocabile bestemmia. Prima volta che mi capita di sentire una bestemmia in italiano in una serie americana. Son soddifazioni.
2.Love Life 1×10 – Pace
Alla fine mi è piaciuta molto la prima stagione di Love Life, capace di attraversare sfumature e atmosfere differenti (dalla buffa goffaggine dei primi episodi, ai temi più tosti e profondi degli ultimi), arrivando a una conclusione non scontata per una serie che si chiama “vita amorosa”. Nell’ultimo episodio, Darby non trova l’amore della vita nel senso stereotipato di un’esplosione romantica che la ripaghi di tutte le delusioni. Sì, è vero, incontra un uomo che sarà il suo compagno definitivo, ma non diventa “felice perché si è trovata un uomo”. Al contrario, Darby raggiunge una felicità e una completezza sua, derivante dall’aver passato certe esperienze, dall’essere diventata madre, dall’aver trovato una nuova armonia con la sua, di madre. E solo dopo, quando è pronta, trova anche un amore che valga la pena coltivare. Un racconto dunque moderno, lontano dallo stereotipo della “metà della mela”, ma che non perde per questo di romanticismo. Bravi.
1.What We Do In the Shadows 2×10 – Full Van Helsing!
Ultimo, delizioso episodio per la seconda stagione di What We Do In the Shadows, in cui i nostri vengono attirati con l’inganno a un finto spettacolo teatrale inscenato dal Consiglio Vampirico, al solo scopo di ucciderli di fronte a tutta la comunità per i molti crimini commessi nei mesi scorsi. Crimini che, però, portano la firma di Guillermo, come abbiamo visto coi nostri occhi nelle puntate precedenti. Tutto l’episodio è surreale ed esilarante, a partire dall’inizio in cui Nandor e compagni, rimasti senza famiglio, mostrano una totale inettitudine alle normali faccende della vita quotidiana. E le risate continuano fino all’assurdo “in memoriam” concepito proprio come quello degli Oscar, ma con le facce dei vampiri uccisi da Guillermo. Ma l’entusiasmo vero arriva quando il ragazzo corre in soccorso dei vecchi amici, liberando l’eredità contenuta nei suoi geni che ancora serbano la natura di Van Helsing.
Ok, magari in termini di azione pura non è esattamente John Wick (il buon Harvey Guillén sembra più a suo agio con la commedia che con l’action), ma vedere finalmente Guillermo rivelare a tutti la sua identità di cacciatore di vampiri è stata una roba da standing ovation. E Nandor che fa? Invece di stupirsi si lamenta del fatto che hanno dovuto lavarsi da soli i vestiti. Delizioso!
Terza stagione già annunciata, meno male perché non ero pronto a salutarli.