Serial Moments 427 – Dal 10 al 16 maggio 2020 di Diego Castelli
Gemelli complicati, madri difficili e jedi in incognito
ATTENZIONE! SPOILER IN 4 METRI QUADRI DI RUN, FAMILY GUY, WHAT WE DO IN THE SHADOWS, I KNOW THIS MUCH IS TRUE, KILLING EVE
5.Run 1×05 – In fuga
Aspettavo con curiosità la comparsa di Phoebe Waller-Bridge in Run, anche se alla fine è stata una cosa abbastanza normale, per quanto il suo personaggio (una tizia un po’ inquietante appassionata di tassidermia) sia stato comunque divertente. Più interessante, invece, l’ansia pazzesca dei protagonisti dopo la morte accidentale (?) di Fiona, per la quale non sono minimamente preparati né a livello emotivo né a livello strategico. Run è diventata improvvisamente intrigante quando ha cominciato a occuparsi anche di qualcosa che non fosse l’amore improbabile e non troppo credibile fra Ruby e Billy.
4.Family Guy 18×19 – Bibbia
Come qualcuno di voi sa, vado matto per la satira religiosa, quindi non potevo che essere entusiasta per un’intera puntata di Family Guy a tema biblico, con la rivisitazione in chiave Griffin di alcuni dei passi più famosi della Bibbia e del Vangelo. Fra questi, una fantastica ultima cena in cui ci si rende conto di quanto sia strano sedersi tutti dallo stesso lato, quanto sia taccagno prenotare un tavolo per ordinare solo pane e vino, e quanto faccia brutto dire agli amici che stanno prendendo il pane che quello è il tuo corpo. E l’ultima cena di Leonardo? Una foto di gruppo scattata da Meg. Delizioso.
3.What We Do in the Shadows 2×06 – Vampiri jedi
Non possiamo non citare la comparsata di Sua Maestà Mark Hamill, il buon vecchio Luke Skywalker che partecipa a un episodio già bello di suo, in cui Laszlo fugge da un vecchio debito trasformandosi in barista/allenatore amato da tutta la città. Hamill interpreta Jim il Vampiro, a cui Laszlo deve dei soldi da un secolo e mezzo, e i due ingaggiano una terribile sfida a chi è più demente. Ciliegina sulla torta, un’altra gradita apparizione, quella di Madeleine Martin, ex Becca Moody di Californication. Non sarà un cavaliere jedi, ma insomma, siamo stati comunque contenti di rivederla.
2.I Know This Much Is True 1×01 – Emmy subito
L’esordio della nuova serie di HBO è stato un pugno nello stomaco. Era un po’ che non vedevamo un pilot così duro e drammatico, a tratti quasi insostenibile. Della storia ha già parlato il Villa, quindi mi limito a sottolineare la magnificenza dell’interpretazione di Mark Ruffalo. E intendiamoci, è una serie che, offrendo addirittura un doppio personaggio al protagonista, offre un’opportunità “facile” per una grande variabilità interpretativa. Però devi anche saperla cogliere, quell’opportunità, e in questo caso Ruffalo si dimostra un gigante, perfettamente in parte sia nei panni di Dominic, il gemello sano ma complessato e ombroso, sia in quelli di Thomas, il fratello schizofrenico capace di autoamputarsi una mano come atto di sacrificio nei confronti di Dio. Sembrano proprio due persone diverse, entrambe capaci di un’intensità pazzesca. Qui c’è odore di Emmy facile facile.
1.Killing Eve 3×05 – Mamma
Puntatone importantissimo in cui veniamo a sapere un mucchio di cose sul passato di Villanelle, che ritrova la famiglia persa tempo addietro, compresa la madre che l’aveva abbandonata e che ora la credeva morta. Il ricongiungimento familiare è un continuo alternarsi di scene grottesche e amarezze vere, e per quanto noi si sappia (più o meno) come funziona la testa di Villanelle, siamo comunque portati a sperare che possa finire a tarallucci e vino, o quanto meno che la mente della protagonista possa trovare una qualche forma di ricostruzione tramite la sistemazione del passato. Così non è: Villanelle spera di poter convincere la madre ad ammettere i suoi errori, e soprattutto il fatto che la follia della figlia provenga in qualche modo dai geni e dal comportamento della genitrice. La donna però è un muro inscalfibile, e quindi Villanelle deve trattarla come qualunque altro ostacolo abbia trovato sulla sua strada in vita sua, cioè con la distruzione. Il matricidio, con l’esplosione della casa con la madre dentro, è roba potentissima anche perché il tentativo apparentemente altruista, da parte della killer, di salvare chi non c’entra, è in realtà un altro sintomo di una follia che consente di contemplare, nello stesso momento, un omicidio così efferato come quello della propria madre, e l’acquisto di biglietti per un concerto di Elton John.
Nemmeno Villanelle, comunque, può uscire indenne da una puntata del genere. Ecco allora un lungo primo piano finale, in cui la protagonista, ormai in treno, sembra incapace di gestire appieno la portata psicologica di quello che ha fatto, con un volto che traballa pericolosamente fra esaltazione e angoscia. Non potremo che vedere altri strascichi di tutta questa roba.