Pearson – Lo spin-off di Suits funziona bene di Marco Villa
Da New York a Chicago, da Suits a Pearson: uno spin-off che può essere visto anche da chi non conosce Suits
Alzi la mano chi ha visto Suits. Bravi, ottima scelta. Per voi il personaggio di Jessica Pearson non ha segreti e non avete bisogno di introduzioni per iniziare a guardare Pearson. Se invece – come me – avete mollato Suits ma vi ripromettete prima o poi di recuperarlo, ho una bella notizia per voi: potete guardare tranquillamente Pearson senza perdervi comunque nulla. Sorpresina, baby.
Pearson è in onda su USA Network dal 19 luglio e – come avranno capito i solutori più che abili – si tratta di uno spin-off di Suits, fortunatissima serie di USA Network che ha da poco inaugurato la nona stagione. Jessica Pearson (interpretata da Gina Torres) è uscita da Suits per seguire l’amore suo da New York a Chicago e proprio a Chicago la troviamo in un momento cruciale della sua carriera, ovvero poco dopo aver accettato di entrare nello staff del sindaco. Un sindaco (Morgan Spector, volto super interessante e già capo dei viscidi nella settima stagione di Homeland) che non è esempio di rettitudine, anzi: intrallazza in ogni modo e ha segreti sanguinosi da nascondere. Pearson arriva come un uragano nello staff: litiga con tutti, ma porta a casa al volo un po’ di risultati che hanno pure un buon impatto sociale sulla comunità nera della città. Quindi da una parte è odiata da buona parte dei funzionari (e in particolare dall’avvocato cittadino/amante del sindaco Keri – Bethany Joy Lenz), dall’altra non le possono dire niente.
Pearson è una serie che prende un personaggio e lo mette in ogni puntata al centro di tensioni contrapposte, che sembrano in grado di lacerarla e invece no. Lei resiste, vince, ma a livello interiore qualcosa si rompe sempre più. Quello di Gina Torres è un personaggio che starebbe bene in una serie di Shonda Rhimes, ma che qui viene ripulito di tutta la patina più soap. L’altro estremo riferimento è un titolo ambientato nell’ufficio del sindaco di Chicago, che partì alla grande per poi perdersi dopo la prima stagione: si chiamava Boss e in quel caso il primo cittadino era interpretato da un grande Kelsey Grammar.
Pearson sta tra questi due riferimenti: molto più pop di Boss, molto meno di una How To Get Away With Murder o una Scandal. Un mix che ha un senso ben preciso e che può dare soddisfazioni, visto anche il team autorale di assoluto livello che può vantare.
Perché guardare Pearson: per la strada che sta provando a tracciare
Perché mollare Pearson: perché è un’altra serie tra politica e criminalità