Pandora: fantascienza inguardabile firmata CW di Diego Castelli
No, no, e ancora no
Non lo so perché avessi delle aspettative nei confronti di Pandora, nuova serie fantascientifica di CW. Può essere che semplicemente io tiri su le antenne quando sento parlare di cose “fanta”, oppure che il titolo, inconsciamente, mi avesse fatto partire delle associazioni con Avatar, a cui voglio molto bene.
Fatto sta che aspettavo con curiosità questa nuova serie, e boia cane che roncolata ho preso in mezzo ai denti.
Un pizzico di trama: un tizia umana vive su un pianeta con la sua famiglia. Una mattina va a fare jogging, e un tot di missili le ammazzano i genitori e tutta la colonia. Sopravvive solo lei, che torna sulla Terra per stare dallo zio professore che non vede da una vita, e si mette a fare la studentessa mentre contemporaneamente cerca di capire cosa è successo ai genitori.
Ecco, al netto di un concept semplice ma che tutto sommato non dice granché sulla qualità del pilot, bastano pochissime scene per rendersi conto che Pandora è uno di quegli show in cui non capisci il motivo per cui nessuno abbia mai chiesto “perché?”.
Cioè, com’è possibile che una serie così brutta, in praticamente tutte le sue componenti, sia stata concepita, scritta, castata, girata, montata e messa in onda, senza che nessuno, in tutto questo processo, chiedesse un istante di silenzio per puntare il dito verso lo schermo e dire “scusate ragazzi, ma questa cosa è una merda?”.
Non saprei nemmeno da dove cominciare, anche se forse proprio da quella scena iniziale in cui non c’è assolutamente il tempo per empatizzare con alcuno dei personaggi che morirà da lì a poco. La morte dei genitori di Jax è un nulla emotivo su cui lei carica secondi e secondi di lacrime che a quel punto possono solo far pensare a Gli Occhi del Cuore (che però era una parodia nella parodia scritta dal compianto Mattia Torre).
Da lì in poi è una tragedia. Effetti speciali dozzinali, recitazione al minimo sindacale, ma soprattutto una sceneggiatura che definire didascalica è farle un complimento. Faccio un esempio, che non è nemmeno il più vistoso, ma mi è rimasto impresso: a un certo punto un personaggio dice a un altro “vorrei sapere cosa penserebbe tua sorella, Odessa, a questo riguardo”. Ora, ma a voi pare possibile che nella vita reale uno dica a un altro “tua sorella, Odessa”, usando quindi due parole per riferirsi alla stessa persona? O dici tua sorella, o dici Odessa, sennò suona stranissimo. Il motivo dietro una frase del genere è che gli sceneggiatori avevano bisogno di far sapere che il secondo personaggio ha una sorella, e che quella sorella di chiama Odessa, e non hanno trovato niente di meglio da fare che costruire una frase completamente irrealistica, ma piena di informazioni, così gli spettatori possono prendere i loro bravi appunti mentali.
Se non fosse che allo spettatore, a quel punto, oltre agli appunti mentali viene anche il latte alle ginocchia. E il pilot di Pandora è tutto così, pieno di frasi dal puro valore informativo, ma con scarsissima capacità di creare pathos o aspettativa.
Non parliamo poi di quando entra in scena il primo personaggio non umano, con cui ovviamente gli altri intrattengono un dialogo che sembra un elenco a cui spuntare voci una dopo l’altra, come se gli autori fossero lì a dire “ok, l’abbiamo detto che il tizio fa questa cosa? E che è capace di quest’altra?”. Una roba inascoltabile.
Ammetto che, come raramente mi capita, non sono arrivato a fine pilot. Troppo il senso di oppressione, troppo forte la sensazione di stare letteralmente bruciando minuti di vita, quando altrove, su un’altra piattaforma o un altro schermo, chili di episodi e film in arretrato aspettano solo di essere visti. Alla fine non so neanche perché si chiama “Pandora”, e mai lo saprò. So solo che, una volta arrivato a metà pilot, sono andato avanti per buttare un occhio al finale, e ho intravisto gente che si sparava in modo goffo in mezzo a delle pietre (probabilmente avevano fatto ritorno al pianeta abbandonato inizialmente da Jax, e ci han trovato i complottoni). Però davvero, no, chi se ne frega di sta gente.
Perché seguire Pandora: davvero nessun motivo.
Perché mollare Pandora: non ne azzecca una.