Serial Moments 384 – Dal 23 al 29 giugno 2019 di Diego Castelli
Omicidi buffi, statue distrutte e titoli a caso
ATTENZIONE! SPOILER LUGLIESI DI BIG LITTLE LIES, LEGION, POSE, EUPHORIA, THE HANDMAID’S TALE
5.Big Little Lies 2×03 – Sempre lei
Di fatto la ricerca di serial moments in Big Little Lies coincide con la ricerca delle scene in cui è presente Meryl Streep. Ancora una volta fantastica l’atmosfera di sospetto e fastidio che riesce a creare quando, col suo fare apparentemente pacato e materno, mette in dubbio le parole di tutti pur di proteggere in qualunque modo la memoria del figlio. E la cosa bella, che rende il tutto più intrigante, è che se anche sbaglia a pensare che il figlio fosse interamente una brava persona, ha ragione ogni volta che pensa che la sua morte non sia stata accidentale.
Comunque un applauso anche per Laura Dern, bravissima e odiosissima nella gestione del problema della figlia, finita all’ospedale con l’ansia perché l’insegnante ha esagerato con la paranoia da riscaldamento globale.
4.Legion 3×01 – Tocchi di classe
Della premiere di Legion abbiamo già parlato, e come al solito l’episodio sarebbe pieno di potenziali serial moments, fra personaggi mai visti che si prendono mezza puntata, guizzi visivi, e riavvolgimenti temporali vari. Però a me piace segnalare un altro dettaglio, quei titoli di testa messi proprio alla fine, un attimo prima dei titoli di coda. Sono quei tocchi di classe, quelle carezze nei confronti degli spettatori più attenti (oddio, neanche così attenti, era proprio palese) che secondo me fanno la grandezza di serie un po’ sperimentale come questa.
3.Pose 2×03 – Le comedy quelle belle
Puntata che corre su due binari distinti, uno più serio (la carriera da fotomodella di Angel) e uno più ridanciano: il più gustoso è quest’ultimo, con Elektra ormai impegnata con il nuovo lavoro da mistress, che per errore si ritrova con un cliente morto appeso alle corde. Da lì parte un tentativo di occultare il cadavere, grazie a un’aiutante un po’ sui generis, che si conclude con una specie di mummificazione che lascia il defunto per sempre nell’armadio di Elektra. Una sorta di Almodovar meets fratelli Coen, molto divertente e completamente assurdo (e nemmeno così “leggero”, perché alla base di tutto c’è la certezza che Elektra, nera e transessuale, mai potrebbe essere considerata con rispetto e giustizia dalla polizia).
2.Euphoria 1×02 – Tutto confermato
Il secondo episodio di Euphoria conferma le ottime impressioni dei pilot. Ancora una volta una puntata che riesce a mettere insieme moltissimi spunti e atmosfere (revenge porn, traumi psicologici infantili, droga, criminalità) con scrittura salda e messa in scena di gran classe. Probabilmente non sarà l’elemento più rilevante (culturalmente, politicamente) dell’episodio, ma in termini tecnici ho apprezzato particolarmente il riassunto iniziale sulla vita di Nate: in pochi minuti, con grande ritmo, sceneggiatura robusta e immagini forti nei punti giusti, viene messo insieme un ritratto inquietante che ricostruisce con grande forza i traumi subiti da un ragazzino con un padre terribile.
1.The Handmaid’s Tale 3×06 – Sconfitte
Questa settimana a June non ne è andata bene praticamente nessuna. L’obiettivo principale della protagonista, di fatto, è quello che di tenere Nichole al sicuro in Canada, nonostante gli improvvisi e vistosi tentativi dei Waterford di riportarla a Gilead. Per farlo spera di potersi affidare alla coscienza di Serena, o magari all’aiuto di Nick, le cui conoscenze dei meccanismi politici di Gilead sono molto preziose per i canadesi e, in generale, il mondo esterno. Peccato però che Serena stia attraversando l’ennesima fase di down in modalità “ridatemi la bambina e basta”, e che Nick abbia un passato da combattente vero per Gilead, che June non conosceva e che gli impedisce di essere una fonte affidabile.
In mezzo a queste delusioni, le solite immagini molto potenti: le ancelle di Washington, sorta di versione 2.0 delle originali con colletto alto e labbra cucite (letteralmente!); la statua di Lincoln distrutta, a simboleggiare la fine di qualunque sogno americano e, nello specifico, del bando alla schiavitù (cosa sono le ancelle, se non schiave?); il celeberrimo obelisco della capitale americana trasformato in croce sotto la quale il popolo prega incessantemente. Come al solito, una discreta ansia!