Serial Moments 383 – Dal 16 al 22 giugno 2019 di Diego Castelli
Bugie scoperte, verità rivelate e dirette improvvise
ATTENZIONE! SPOILER FOCOSI DI AGENTS OF SHIELS, BIG LITTLE LIES, THE HANDMAID’S TALE, EUPHORIA, YEARS AND YEARS
5.Marvel’s Agents of SHIELD 6×06 – Sempre loro i migliori
La lunga storia della serialità è piena di spinoff che non dovevano esserci, e di pochi altri che invece sono stati azzeccati (tipo Xena, per dire). Ecco, non capisco come mai ancora nessuno abbia parlato di spinoff di Agents of SHIELD con protagonisti Fitz e Simmons. Guarda per esempiop questo episodio, dove i due occupano buona parte del minutaggio, cercando di salvare l’universo e se stessi rinchiusi in una prigione mentale in cui ripercorrono la storia loro e delle loro menti: che energia, che brillantezza, che chimica assurda fra i due interpreti. Poi dai, “Marvel’s Fitz Simmons” è un ottimo nome sia per una serie che per il più bevuto cocktail dell’estate.
4.Big Little Lies 2×02 – Scoperte
Per una serie che si chiama “piccole grandi bugie” (ok, al contrario, ma in italiano suona male), in questo episodio un sacco di menzogne vengono scoperchiate. La più importante, tirata fuori nel modo migliore, mi pare quella relativa alle dinamiche della morte di Perry. Prima di tutto, parlando con la nuora, Mary Louise viene a sapere degli abusi compiuti dal figlio (a cui inizialmente non crede, incolpando Celeste di non essere andata alla polizia, tipo “del metoo non c’ho capito niente”). Subito dopo comincia a fare due più due, poi quattro più quattro, e in breve tempo nella sua mente si crea un concetto abbastanza preciso: la morte di mio figlio non è andata come me l’hanno spiegata, e mia nuora sa qualcosa che non mi dice.
In tutto questo, Celeste la guarda come se improvvisamente si trovasse di fronte una versione incazzata di Jessica Fletcher, cioè qualcosa di molto vicino all’Anticristo. Io spero davvero che a un certo punto Celeste cominci a contemplare di ucciderla, mi parrebbe un degno sviluppo, anche se non so se la serie può finire in un posto così oscuro…
3.The Handmaid’s Tale 3×05 – Potenza stiracchiata
Visto che ci piace anche trattare verità scomode, vale la pena di dirsi che The Handmaid’s Tale continua a costruire scene di grande impatto, partendo però da presupposti un po’ inverosimili, o quanto meno stiracchiati. Questo episodio ne è un chiaro esempio: potentissima la telefonata di June a Luke, con lo sguardo fisso e velato di lacrime della donna; e intenso anche l’incontro fra lo stesso Luke e Serena, con un inizio molto teso e perfino cattivo, e un finale più tenero legato al fatto che Luke percepisce anche in lei un istinto materno che credeva impossibile. Solo che questi due momenti nascono da un concetto (Serena vuole un ultimo saluto con Nichole) che di per sé, considerando i rapporti tesi fra i due Paesi ecc, sembra un po’ campato per aria. Niente però in confronto agli ultimissimi minuti: i Waterford vanno in televisione per rivendicare la custodia di Nichole e accusare Luke di averla rapita, cercando lo scontro internazionale. E nel farlo obbligano June a stare dietro di loro, da brava ancella, a fare i suoi soliti sguardini mega-intensi in favor di (nostra) telecamera. Ancora una volta, una scena molto potente, ma francamente è ridicolo che June, una che ha dato diverse volte prova di essere parecchio ribelle, venga messa con questa facilità sotto i riflettori, col rischio che denunci in diretta le angherie subite dalle donne di Gilead. Vabbè…
2.Euphoria 1×01 – Dettagli
Del pilot di Euphoria abbiamo già parlato. In questa sede mi limito a sottolineare come la puntata sia ricca di potenziali serial moment, piccoli e grandi dettagli (spesso prettamente visivi) che danno il senso di una serie particolarmente attenta a sfruttare tutti gli strumenti a propria disposizione per far passare il proprio messaggio: dalla rappresentazione cruda e viscidissima dell’abusatore Eric Dane, alle passeggiate sul soffitto di Rue; da certi dialoghi molto espliciti, in cui è evidente la gabbia di pressione sociale intorno ai ragazzi, all’ottimo incipit in cui, con pochissimi minuti di “ritratto”, entriamo immediatamente nel modo difficile della protagonista. Se non è arte, è almeno alto artigianato.
1.Years and Years 1×06 – Revolution!
Finale più felice di quanto mi aspettassi per la prima, bellissima stagione di Years and Years, che ha sondato uno dei possibili futuri pre-Brexit, arrivando di fatto alle soglie della rivoluzione, quando le bugie di sovranisti e incompetenti (ogni riferimento a certe situazioni politiche attuali è puramente voluto) fanno scattare nella brava gente rimasta una feroce voglia di riappropriazione della propria patria. Ma al di là delle azioni propriamente militari e dimostrative, che comunque fanno battere le mani per la gioia, il vero serial moment sta nella scena che dà il via a tutto, che risveglia le coscienze dei personaggi, e che è diventata in tempo zero un pezzo di televisione da condividere su internet: parliamo del monologo di nonna Muriel che, seduta a tavola con figli e simil-tali, accusa loro e se stessa di essere quelli che hanno causato la degenerazione con la loro ignavia: mentre il paese gli si sgretolava intorno, loro hanno guardato dall’altra parte o, peggio, hanno abbracciato i cambiamenti, magari criticandoli, ma in realtà sfruttandone le comodità. Una vera e propria chiamata alle armi che vuole raggiungere anche gli spettatori, spesso capaci di lamentarsi solo su facebook, senza però intraprendere altre azioni concrete per migliore la vita propria e di chi li circonda.