Dead To Me – Netflix: due ottime interpreti per una storia un po’ mediocre di Marco Villa
A Christina Applegate e Linda Cardellini vogliamo bene da sempre, ma si poteva fare di più
In originale si chiama Dead To Me ed è su Netflix dal 3 maggio, dove è stata adattata con l’orribile titolo italiano Amiche per la morte. Non fatevi però fregare da questa traduzione, perché Dead To Me è tutto tranne che orribile. Forse prescindibile, certo non indimenticabile, ma una sua ragione d’essere ce l’ha.
Tutto parte da un grande classico della serialità come l’elaborazione del lutto: il morto in questione è il marito di Jen (Christina Applegate), investito da un pirata della strada che è poi scappato via. Per superare la tragedia, Jen decide di frequentare un gruppo di sostegno e lì incontra Judy (Linda Cardellini). Le due sono diversissime e in modo altrettanto differente affrontano i propri lutti: Jen è dura e incazzosa, Judy cerca di dare fondo al sarcasmo, entrambe hanno un bisogno disperato di parlare e sfogarsi. In poco tempo diventano legatissime: Judy però non è così trasparente come sembra e nel corso delle puntate emergeranno segreti piccoli ed enormi.
Di base, Dead To Me è la storia di un’amicizia nata in circostanze tragiche, che diventa un salvagente proprio per superare quella tragedia. Se la trama di fondo può essere quella di un mystery piuttosto blando, ma con colpi di scena assicurati, al centro di tutto c’è il rapporto tra i due personaggi e – quindi – la relazione tra due attrici. Christina Applegate e Linda Cardellini sono perfette insieme, caratterizzate entrambe da un passato importante e da un presente che le vede piuttosto marginali.
Liz Feldman, che ha creato la serie e scritto alcuni episodi, ha costruito i loro personaggi per eccesso, facendoli pendolare in continuazione tra vicinanza e lontananza assolute. Questi eccessi non vanno però a diminuire la profondità delle due figure, capaci anche di squarci molto intimisti. Se c’è un aspetto in cui Dead To Me non convince in toto è però quello della trama misteriosa: non si può parlare di vera e propria indagine per trovare il pirata dalla strada, ma è evidente che si voglia comunque creare un clima di vaga tensione, che però resta appunto piuttosto vaga.
Se ci si limita a giudicare personaggi e interpreti, il giudizio su Dead To Me non può che essere positivo. Non è però una comedy – non solo almeno – e quindi è inevitabile provare a dare uno sguardo più largo a tutto quello che succede nelle puntate. E qui la valutazione scende in modo piuttosto netto, portando il tutto a quella medietà che sembra sempre più la dimensione standard della serialità contemporanea. Un livello più che accettabile, che una decina di anni fa ci avrebbe entusiasmato, ma che adesso lascia piuttosto indifferenti. Non delusi, ma nemmeno entusiasti.
Perché guardare Dead To Me: per la bravura delle interpreti.
Perché mollare Dead To Me: perché la trama principale non convince fino in fondo.