8 Marzo 2019 16 commenti

The Widow – Kate Beckinsale alla ricerca del marito scomparso di Diego Castelli

Su Prime Video una serie di buona suspense, ma niente di più

Copertina, Pilot

The Widow (3)

Di solito quando parliamo di serie inglesi è facile fare il paragone con gli Stati Uniti soprattutto in termini di creatività. I britannici sono più avvezzi a sperimentare anche sulla tv generalista, al contrario degli yankee che, per lo meno nelle serie pensate per il grande pubblico, lavorano su schemi prefissati e gabbie molto precise.
Poi arriva The Widow, di ITV, distribuita in Italia da Prime Video, ed ecco che anche gli inglesi sembrano in grado di fare cose normali.

Che poi intendiamoci subito: io ho visto solo il pilot. E mi sa che non vado avanti. Quindi se al quinto episodio arrivano gli alieni, o Jon Snow, o i protagonisti di Downton Abbey proiettati nel futuro da un esperimento del Dottore, non lo so. Magari fatemelo sapere. Però diciamo che al momento sembra tutto nella norma.
The Widow racconta di Georgia (Kate Beckinsale), una donna con una vita tranquilla e tradizionale, che a un certo punto perde il marito in un incidente aereo in Congo. Il corpo non viene mai ritrovato, ma le autorità sono chiare: c’è solo un superstite, e non è il marito, bensì un simpatico pacioccone rimasto cieco dopo lo schianto. Peccato che, tre anni dopo, Georgia ha la netta impressione di riconoscere il marito in un filmato del telegiornale che racconta di scontri proprio nella zona dell’incidente. Come potete bene immaginare, Georgia prende su baracca e burattini e parte alla volta del Congo, per venire a capo della faccenda.

The Widow (2)

Al netto del suo respiro internazionale e di un certa “europeicità” nello stile visivo e di racconto (per esempio per via di una fotografia molto meno metallica e tagliata rispetto alla media americana), The Widow è sostanzialmente un thriller di stampo classico. C’è il mistero, ci sono tanti piccoli cliffhangerini e un cliffhangerone (peraltro abbastanza prevedibile) a fine pilot, c’è il gomblottone che mette la protagonista, donna fragile e traumatizzata, ma determinata come poche, al centor di una ragnatela i guai, e c’è il tentativo abbastanza smaccato di fare tutto ciò che serve per farti venire voglia di guardare il terzo episodio.
E tutto sommato ce la fa: lasciate stare il fatto che io probabilmente non anrò avanti, per una saturazione seriale per cui devo ancora recuperare episodi in pausa del 1985, ma non è che The Widow non sia in grado di solleticare l’attenzione e la curiosità. Allo stesso tempo, porta a termine il suo compitino come da manuale, dando però qualche problema a quegli spettatori che ormai il manuale lo conoscono a memoria, e qualche volta vorrebbero vedere qualche deviazione.
Il pilot non ne fornisce, seguendo una strada di ritmo e faccette impaurite che nel breve periodo funziona pure, ma non ti lascia con la necessità spasmodica di mollare tutto per sapere come finirà. Anche se in questo il binge watching può aiutare: se una serie così-così ti obbliga a tenerla d’occhio per settimane è un conto, se invece puoi spendere un pomeriggio e una sera a ingoiarla tutta d’un fiato, magari viene più facile.

Perché seguire The Widow: è un buon thriller con discreta suspense. E Kate Beckinsale è sempre Kate Beckinsale.
Perché mollare The Widow: oltre la discreta tecnica nel costruire la tensione, non sembra esserci molto altro.

PS Potrei aver scritto una delle mie recensioni più corte di sempre. Il Villa sarà fiero di me…

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