Skam Italia – La seconda stagione è una conferma di Sara Mazzoni
La seconda stagione di Skam Italia parla di coming out e della necessità di stare insieme, e lo fa in modo eccellente.
Skam Italia è un teen drama, adattamento di una popolarissima webserie norvegese che vanta 8 remake in vari paesi del mondo. Come osservato con la prima stagione di Skam Italia, una delle peculiarità del format è la sua natura transmediale, che sfrutta social network e app di messaggistica per diffondere i contenuti in una simulazione di “tempo reale”. Quando la stagione è in corso, durante la settimana vengono rilasciate una per volta delle clip marcate da data e orario correnti.
Chi segue Skam in questo modo ha la sensazione di assistere alla vita quotidiana dei personaggi, quasi come se fosse l’Instagram Story di un proprio contatto. L’episodio esce poi il sabato, ricollezionando in un’unica soluzione tutte le clip settimanali. Ma vedendola per intero come una normalissima serie, magari in binge-watching sul sito di Tim Vision, Skam Italia funziona perfettamente – anzi, meglio di molte altre. Privata della sua simulazione di contemporaneità, Skam rivela una narrazione classica, che tiene incollati allo schermo anche in virtù della sua costruzione per piccole unità narrative.
Prodotta da TimVision con Cross Productions, Skam Italia è un adattamento eccellente, che non ha timore di distanziarsi dall’originale per trovare una propria identità. Dopo una prima stagione scritta dal regista Ludovico Bessegato e Anita Rivaroli, nell’autunno del 2018 è arrivato il sequel. Invertendo l’ordine originale, riprende la terza stagione norvegese, adattata questa volta da Bessegato con Marco Borromei. Dopo una prima stagione in cui si parlava della necessità di lasciarsi, i nuovi episodi si concentrano su quella di stare insieme. Nella prima, l’eterosessualità della coppia in esame andava a braccetto con la sofferta evoluzione della protagonista Eva, che doveva rendersi indipendente dal fidanzato. Nella seconda, l’educazione sentimentale del protagonista Martino passa attraverso l’accettazione della propria omosessualità, che gli permette di vivere il suo primo amore.
La seconda stagione di Skam Italia affronta questo racconto con sensibilità, esplorando le difficoltà del coming out e soprattutto gli ostacoli personali di Martino: i pregiudizi omofobi interiorizzati e un disagio esistenziale che lo avvelena fino a mettere in pericolo le sue relazioni con gli altri. A questi si aggiunge lo stigma sociale che rende impossibile la vita del suo partner: quello verso le malattie mentali.
La sensibilità della scrittura si estende a tutti i personaggi, i cui ruoli sono mobili e non scontati: in Skam non ci sono cattivi irredimibili o buoni senza appello. È una serie dove anche i personaggi più negativi riescono sempre a redimersi entro la fine della stagione. Lo fanno usando lo strumento più semplice che c’è: ammettendo di avere compreso i propri errori e chiedendo scusa alle persone che hanno ferito. Viene così offerta al pubblico una bella galleria di conflitti tra personaggi, senza che la serie prenda una piega troppo dark, ma neanche esageratamente ottimista.
Il valore di base di Skam è sempre quello dell’amicizia. Nella seconda stagione, viene esaminata quella tra Martino e il suo gruppo, fornendo modelli di mascolinità meno tossica rispetto a quanto intravisto dei personaggi maschili nella prima stagione. La serie rimane esteticamente stilosa, con un realismo selettivo, che vira sempre e comunque al bello: fotografia e set sono migliori rispetto alla serie originale; gli attori bravi e carismatici, a partire da Federico Cesari nei panni di Martino – nella serie si scherza sul fatto che assomigli a Elio Germano (a voler essere precisi, lo ricorda da più giovane, magari proprio ai tempi della sit-com giovanilista Via Zanardi 33, per chiudere il cerchio).
Con le sue inquadrature costruite per essere perfettamente leggibili anche su uno smartphone e la pervasività social, Skam offre anche nella nostra versione un esempio di fluidità narrativa attraverso i nuovi media. Ma tutto questo non basterebbe, se non si trattasse anche di un ottimo prodotto seriale, ben adattato, girato e recitato. E in questo, Skam Italia eccelle.