Tornare al lavoro in gif di Diego Castelli
Le vacanze son finite, che vi piaccia o no
Quando il tragitto verso il lavoro nel primo giorno dopo le vacanze ti sembra niente meno che una discesa agli inferi.
Quando entri nell’ufficio pensando che forse, per pura sopravvivenza, il cervello interpreterà quel gesto come una sorta di ritorno a luoghi familiari e confortevoli. E invece no.
Quando scopri che i colleghi non stanno tanto meglio di te.
Quando cerchi di accendere il computer ma nemmeno quello ti ricordi.
Quando scopri che hanno cambiato la stampante, e nessuno sa usare quella nuova.
Quando vedi il tuo vicino di scrivania che verso metà giornata comincia a cedere emotivamente, e tu cerchi di empatizzare un po’.
Quando ti ritrovi con una montagna di roba da fare e qualcuno arriva e dice “ma non vi eravate portati un po’ avanti prima delle ferie?”
Quando il saputello del gruppo prova a dirti che il tuo disagio è solo mentale, che puoi combatterlo con la volontà.
Quando un altro collega, ben più pratico, fa notare che quest’anno Pasqua, 25 aprile e primo maggio cadono in posizione perfetta per i ponti.
Quando con tutta calma arriva anche il capo che, con un sorriso a trentadue denti, chiede come stai, aspettandosi grande entusiasmo aziendalista.