21 Novembre 2018 1 commenti

Dirty John – Una donna sola e un fascinoso truffatore di Marco Villa

Tratto da una storia vera, Dirty John racconta la lenta caduta nell’incubo di una donna che crede di avere incontrato l’uomo della sua vita

Copertina, Pilot

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ATTENZIONE: Dal 14 febbraio Dirty John è disponibile anche in Italia su Netflix

Una donna sola, che vede i figli crescere e teme di non trovare più un compagno per gli anni a venire. Un uomo che compare dal nulla e sembra così diverso da tutti quelli che lei normalmente incontra sulle app di dating. Sembra l’inizio di un romanzo Harmony, invece è l’inizio di una storia di scontro e tensione, raccontata in Dirty John.

Dirty John è una nuova serie tv di Bravo, in onda dal 25 novembre. Tratta dall’omonimo podcast del giornalista del Los Angeles Times Christopher Goffard e basato su una storia vera, è adattata per la tv da Alexandra Cunningham, già al lavoro in Desperate Housewives. E proprio da Desperate sembra uscire il personaggio principale Debra Newell, interpretata da Connie Britton: donna di (enorme) successo, quattro matrimoni alle spalle e tre figli con cui ha un rapporto a elastico. Nelle prime sequenze del pilot la vediamo alle prese con decine di appuntamenti con uomini impresentabili, motivo per cui si lascia subito conquistare da John Meehan (Eric Bana) un bel medico con tanto di esperienza umanitaria in Afghanistan alle spalle. Lei è innamoratissima, i figli non sono tanto convinti, soprattutto le due ragazze Veronica (Juno Temple) e Terra (Julia Garner) che guardano con forti dubbi John, che in poche settimane si fa pagare un affitto da favola e dopo due mesi è di fronte a un altare a Las Vegas.

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Morale: quello che all’inizio sembra l’amore dei sogni, per giunta arrivato dopo i 50 anni, diventa un incubo. Come già si capisce nel corso del primo episodio, c’è qualcosa che non torna: se non si vuole andare a leggere com’è andata per davvero la vicenda, John è come minimo un sadico manipolatore. La verità però è molto più grande (e inquietante) di così.

Dirty John va in onda su un canale con un target prettamente femminile e femminile è anche il punto di vista di questa serie: lungo tutto il pilot, l’uomo è presentato e percepito come figura altra, guardata con distacco e con sospetto. Quella di Debra è una figura di donna contemporanea, che ha non solo ottenuto il successo professionale, ma ha anche vissuto in libertà dal punto di vista sentimentale, passando da un matrimonio all’altro. Da questo punto di vista, è ancora più forte la scelta di trasformarsi in una sorta di agnello sacrificale, disposta a tutto pur di sfuggire a una solitudine che vede avvicinarsi sempre di più.

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Dirty John è la storia della caduta in un abisso, che si manifesta in maniera graduale e senza grossi scossoni, nonostante i segnali di qualcosa di disarmonico siano presenti da subito. Da questo punto di vista, Dirty John è un drama che può trasformarsi in thriller in qualsiasi istante, ma anche sprofondare in quegli abissi Harmony cui abbiamo accennato in precedenza. Da un altro punto di vista, però, riesce a creare nello spettatore quel sentimento un po’ sadico che si traduce nel non potersi perdere il crollo della protagonista.

Dopo la visione del pilot, la sensazione è che Dirty John sarebbe potuta essere una serie molto più potente e disturbante, alla luce della storia su cui è basata e dell’ottimo cast a disposizione. I 50 minuti del primo episodio sembrano invece durare quasi il doppio, per una scansione degli avvenimenti che è tutto tranne che letale. Dirty John non si stronca, ma nemmeno si elogia: è lì, nel limbo delle serie fondamentalmente prescindibili.

Perché guardare Dirty John: per quell’approccio un po’ sadico alla visione

Perché mollare Dirty John: perché sembra un thriller con le polveri bagnate

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