Camping – Il deludente pilot della nuova serie di Lena Dunham di Marco Villa
Noi a Lena Dunham vogliamo bene, tanto bene: ma il pilot della sua nuova serie tv Camping è fatto da una sola gag ripetuta per 27 minuti
Partiamo con onestà: il trailer di Camping era tutto tranne che entusiasmante. E anche il concept non è che invitasse a maggiori ottimismi: perché l’autrice di una serie urbana e generazionale doveva andare a infilarsi nel racconto di una scampagnata in campeggio, compiuta da personaggi che hanno vent’anni più di lei? Il talento spesso riesce a far saltare quella regola per cui bisognerebbe parlare solo di ciò che si conosce meglio e sarei stato molto molto contento di ribaltare quella prima impressione negativa. La verità, però, è che il primo episodio di Camping, la nuova serie di Lena Dunham, è deludente.
Camping è una serie di HBO in onda dal 14 ottobre e firmata da Lena Dunham e Jenni Konner, ovvero il duo creativo alla base di Girls, che qui abbiamo elogiato a non finire. Camping (adattamento dell’omonima serie inglese del 2016) racconta la storia di un compleanno tra amici festeggiato in un campeggio in mezzo alle montagne. Il compleanno è di Walt (David Tennant), ma l’organizzazione è stata tutta di sua moglie Kathryn (Jennifer Garner) e per organizzazione non si intende una semplice prenotazione, ma uno schedule preciso di ogni attività. Kathryn è un freak control da record, che ha programmato ogni istante del weekend e che va in crisi a ogni deviazione dal percorso stabilito: una coppia che scoppia prima del weekend, la nuova fidanzata (Juliette Lewis) di uno degli scoppiati che si presenta a sorpresa, ma anche il fatto che gli amici decidano di concedersi un bagno nel lago durante il primo giorno di permanenza e non nel secondo.
Purtroppo questo non è lo spunto iniziale, ma l’intero contenuto della prima puntata. A voler essere cattivi, il pilot di Camping potrebbe essere riassunto come “una sola identica gag, ripetuta per 27 minuti”. E quella gag vede una Jennifer Garner in perenne overacting scontrarsi con persone strambe, ma molto più normali di lei, che un po’ subiscono la sua personalità, un po’ cercano di contenerla.
Non abbiamo visto la serie inglese di cui Camping è il remake, quindi non sappiamo dire quanto ci sia di originale e quanto sia invece del tutto derivato da là, ma conta poco: da Lena Dunham e Jenni Konner, autrici di quella che è una delle serie simbolo di questi anni dieci, ci aspettavamo molto di più. Una serie di HBO, con loro due al timone e un cast simile, non può risolversi in un pilot di questo tipo.
Il primo episodio di Camping è invece innocuo, molle, giocato al ribasso: l’unica intuizione, per quanto tutt’altro che originale, è l’orso che compare alla fine dell’episodio. È vero, è solo un primo episodio, il personaggio di Jennifer Garner esploderà, tutto potrà succedere e tutto potrà cambiare, ma questo lo scriviamo solo per l’affetto che proviamo per Lena Dunham. Detta in un altro modo: non fosse una sua serie, stareste leggendo una stroncatura piuttosto secca e molleremmo Camping all’istante. Ma Lena Dunham è Lena Dunham e soprattutto Girls è Girls. Noi ancora ci speriamo: per ora è no, ma torneremo a parlare di Camping.
Perché guardare Camping: per la speranza che diventi qualcosa di tangibile
Perché mollare Camping: perché il primo episodio è una gag ripetuta per 27 minuti