Serial Moments 338 – Dal 1 al 7 luglio 2018 di Diego Castelli
Parrucche, ringraziamenti e piscine-patibolo
ATTENZIONE! SPOILER RIVELATORI DI DIETLAND, SUCCESSION, POSE, THE AFFAIR, HUMANS, THE HANDMAID’S TALE
6.Dietland 1×06 – Svelamenti
Io con Dietland faccio davvero una fatica boia. Banalmente perché non so mai che serie sto guardando, ondeggiante com’è fra una specie di comedy nel mondo del giornalismo, un racconto intimista di una donna sovrappeso, un thriller cospiratorio con tanto di attentati, la cronaca di una dieta di cui non si è assolutamente capito il metodo, l’allegoria di una società orrenda che pensa solo all’apparire. Uno dice “dai, tanti spunti, fa ricchezza”, sì però non ci sto più capendo una sega. Detto questo, è palese che Dietland abbia una sua forza autoriale, che emerge soprattutto nella bravura della protagonista e in certe scene e certe immagini che riescono a rimanere nella testa dello spettatore pur nella confusione generale. In questo episodio, per esempio, c’è la “svestizione” di Julia, che si spoglia di tutti gli orpelli, i trucchi e le parrucche da sciura cool, per aprire una breve finestra di tenera normalità, lontana dalle imposizioni della spietata società dell’immagine. Quella società dell’immagine che si presenta come una cacofonia godereccia e degradata nell’istallazione a tutto pornhub, in cui Plum vede soprattutto la sottomissione della donna ai desideri dell’uomo. La puntata si chiude con una specie di “risveglio” della protagonista di cui ancora non conosciamo le conseguenze, ma che promette scintille.
5.Succession 1×05 – Ringraziamento
Giustamente, nella settimana del Ringraziamento anche Succession si adegua e mette in scena il giorno di festa della famiglia Roy. Un bell’esercizio di scrittura in cui non c’è praticamente una sola frase pronunciata da uno qualunque dei personaggi, che non crei imbarazzo in tutti gli altri, montando una tensione e un disagio che trovano poi improvvisa liberazione nello schiaffo (anzi, quasi un pugno) tirato da nonno Logan al nipotino, un atto che improvvisamente libera l’energia accumulata e permette a tutti di incazzarsi, andarsene, insomma agire anche al di fuori dell’ombra del vecchio. È una bella serie, scritta e interpretata con grandissimo equilibrio.
4.Pose 1×05 – Funerali e sorprese
Almeno due momenti importanti nell’episodio settimanale di Pose. Da una parte le vicende immediatamente seguenti alla morte della madre di Blanca, che nel tentativo di dare un ultimo saluto alla defunta si scontra con gli stessi pregiudizi e cattiverie che già l’avevano costretta ad allontanarsi da casa. La riconciliazione finale con la sorella è sicuramente confortante, ma rimane comunque l’amaro in bocca per interi anni buttati al vento in nome di un odio senza ragione. Secondo serial moment, molto più narrativo, è quello legato all’incontro fra Patty e Angel: moglie e amante una di fronte all’altra, e puntata che finisce senza farci sapere cosa succede. E comunque tutta colpa di Dawson.
3.The Affair 4×03 – #maiunagioia
Bisogna sempre stare attenti al momento in cui si guarda The Affair, perché se per sbaglio ti ci approcci in una giornata storta è un attimo che ti fa cadere nella depressione più nera. In questo episodio, il premio #maiunagioia va tutto a Helen, che si trova a scoprire della malattia probabilmente mortale di Vick, a sua volta atterrito dalla possibilità di dare ai genitori un dolore supremo, non solo per il fatto che gli muore un figlio, ma anche perché per quel figlio hanno rinunciato a un’intera vita. La richiesta di Vick a Helen di fare un bambino va esplicitamente nella direzione di lasciare una qualche traccia biologica del suo passaggio, un nipotino che permetta ai suoi genitori di non considerare sprecata la loro esistenza. E quindi la nostra povera, complessata Helen si trova nella condizione di non volere assolutamente altri figli, ma di poter/dover assecondare il desiderio di un uomo morente. Madonna che ansia, e notare la faccia di lei tipo “ma non potevano ingaggiarmi per The Big Bang Theory?”
2.Humans 3×08 – Sacrifici e messia
Non sono convinto che mi piaccia la svolta vagamente messianica di Humans, in cui si parla di unione pseudogenetica fra umani e androidi, con tanto di feto della provvidenza che attende di nascere in quanto simbolo del nuovo corso synth-umano. Fatto sta che però il season finale di Humans è comunque gagliardo, teso ed emozionante, capace di giocarsi una carta importante come il martirio di Mia in diretta tv, una delle scene più forti della stagione. Impossibile non provare disgusto per la violenza umana nei confronti dell’approccio pacifista adottato dai robot. L’impressione è che Humans sia pronta per un salto concettuale abbastanza importante, che potrebbe anche condurre la serie fuori strada, ma che resta una possibilità interessante da esplorare. Vedremo.
1.The Handmaid’s Tale 2×12 – Esecuzioni e nuovi arrivi
C’è un po’ di confusione e anche un po’ di fretta in questo episodio di The Handmaid’s Tale. A mio giudizio si arriva un po’ troppo rapidamente alla conclusione della storia di Eden, condannata a morte per tradimento senza se e senza ma, nel giro di pochi minuti. E il rapporto fra June e Serena sta francamente cominciando a diventare schizofrenico, con continui avvicinamenti e allontanamenti, con Serena che sembra il demonio per mezza puntata, e poi una potenziale amica nella metà restante. Immagino ci si possa vedere l’indecidibilità della sua condizione di schiava-che-se-l’è-cercata, che la lascia costantemente preda di emozioni contrastanti a cui non riesce a mettere ordine, ma rimane il fatto che il giochino comincia a sembrarmi ripetitivo. Detto questo, l’episodio non manca di regalarci qualche immagine molto potente: l’esecuzione è un nuovo capitolo della trasformazione della normalità americana nella follia di Gilead, con una normale piscina pubblica convertita a patibolo. E ugualmente potente è la scena in cui Serena tenta di attaccare la bambina di June al seno, per calmarne il pianto irrefrenabile. La reazione della stessa neonata (attrice di gran spessore) contribuisce alla costruzione della frustrazione della donna, incapace di sentirsi davvero connessa alla piccina, che vive tuttora come figlia di June e solo sua. Ultima nota per Bradley Whitford, mitico protagonista di The West Wing, che arriva a portare una nuova, gradita storia nel calderone: nei panni del comandante Lawrence, che ci dicono essere l’artefice della florida economia di Gilead, diventa il nuovo “padrone” di Emily, e in questa prima apparizione non riusciamo davvero a capire se sia un uomo saggio e fondamentalmente buono, o un pazzo più pazzo degli altri. Siamo curiosi di scoprirlo.