Serial Moments 335 – Dal 10 al 16 giugno 2018 di Diego Castelli
Viaggi spaziali, saggi pellerossa e combattimenti psichici
ATTENZIONE! SPOILER MONDIALI DI DIETLAND, POSE, BILLIONS, SUCCESSION, THE HANDMAID’S TALE, PATRICK MELROSE, THE EXPANSE, WESTWORLD, LEGION
9.Dietland 1×03 – Meglio morte che grasse
Il Villa ha già parlato di Dietland, mettendone in luce alcuni grossi problemi dal punto di vista strettamente narrativo. A tratti irrita per la difficoltà che fa nel mettere in scena in modo appassionante un tema di chiara importanza. Malgrado i problemi, però, quel tema qui e là emerge in modo violento e significativo: come nel breve monologo finale della terza puntata, in cui Plum descrive i suoi problemi di peso non come un odio che lei prova verso se stessa, bensì come un odio che il mondo prova verso di lei, e che la spinge a pensare che sia meglio morire, piuttosto che non essere bella nel senso stereotipato del termine. Una botta che sposta il fuoco della colpa da chi si sente sbagliato, e chi più o meno consapevolmente lo fa sentire tale, cioè sostanzialmente tutti gli altri. Molto ficcante, peccato che prima di quella scena ci sia un’intera puntata tutta scombinata.
8.Pose 1×02 – Maschere
Della seconda puntata di Pose, che si muove nel solco della prima (pure in fatto di lunghezza dell’episodio, cazzarola), sottolineiamo il bel dialogo fra Stan e Angel, in cui il primo applaude alla libertà della seconda, che vive davvero la sua identità come vorrebbe che fosse, mentre lui è costretto dentro la gabbia stereotipata del piccolo borghese incarognito tutto lavoro e prospettive di stipendio. Un cambio di prospettiva illuminante e niente affatto scontato, in cui il “travestito” è in realtà quello che non porta alcuna maschera.
(e comunque Stan e Angel son tenerissimi, ma allo stesso tempo non mi libero dalla terribile sensazione che lui possa ucciderla da un momento all’altro…)
7.Billions 3×12 – Amiconi
La verità, nuda e cruda, è che non sto più seguendo Billions. Cerco di convincermi che non sia così, ma ormai mi sono perso da tempo nei mille rivoli finanziari della serie, e non ci capisco più niente. Mi tengo accese le puntate in sottofondo per darmi un tono, ma nel frattempo faccio altro e mi distraggo guardando meme ridicoli su internet. Sarà per questo che mi sono stupito molto del finale, in cui i due supernemici Chuck e Bobby si ritrovano a un tavolo a cospirare contro un nemico comune come vecchi commilitoni. E la consapevolezza che non so spiegare come è successo mi fa ridere, e mi fa sentire anche un po’ pirla.
Mi sa che la quarta stagione non la guardo e ciao, bisogna pure portare rispetto…
6.Succession 1×02 – Ospedale
Episodio assai teatrale di Succession, in cui i protagonisti sono quasi sempre chiusi dentro poche stanze dell’ospedale dove è ricoverato il padre. Il bello è che la tensione non cala mai, e ci conduce a un finale in cui una riorganizzazione dei poteri porta Ken al vertice dell’azienda, giusto per scoprire che il vecchio ha contratto un enorme debito che ora grava sulle spalle di tutti. Il suo risveglio, nell’ultima inquadratura, è la ciliegina sulla torta: mo’ volano stracci.
5.The Handmaid’s Tale 2×09 – Gite
C’è sto momento simpaticissimo in cui Fred dice alla moglie una roba tipo “devi venire con me in Canada perché pensano che noi maltrattiamo le donne, e tu devi fargli vedere che non è così”. E Serena lo guarda con un’espressione da “ma sei serio?!”. Sarebbe tutta da ridere se non fosse tragica. La loro gita canadese è sicuramente un bel serial moment, a cui aggiungiamo naturalmente la missione del buon Nick, che prima consegna al marito di June le lettere che sveleranno al mondo le nefandezze di Gilead, e poi riporta alla stessa June le parole di lui, cosa che non ne era affatto tenuto a fare, considerando che, per sua stessa ammissione, la ama. Però questa June eh, schiavizzata e segregata, ma riesce comunque a stare dentro un triangolono amoroso d’altri tempi, gagliarda!
4.Patrick Melrose 1×05 – Speranze
Nell’ultimo episodio di Patrick Melrose, dopo cinque puntate in cui il protagonista ha mostrato l’impossibilità, per lui, di slegare la sua vita adulta dai traumi dell’infanzia, si affaccia un minimo barlume di cinica speranza. Con la morte della madre, in qualche modo complice delle atrocità compiute dal padre, Patrick taglia i ponti col passato, ed è perfino in grado di immaginare una scena catartica in cui il lui bambino riesce a respingere gli abusi del padre, salvaguardando la sua sanità mentale. Un po’ pesante dire che sei finalmente libero quando i tuoi genitori muoiono? Forse sì, ma in questo caso, basta che funzioni.
3.The Expanse 3×10 – Amicizie interspecie
La fantascienza, quasi per definizione, si occupa di ciò che è ancora ignoto, e tenta di raccontare e descrivere luoghi, creature e tecnologie che ancora non esistono ma che potrebbero esistere in futuro. Nel caso di The Expanse, in queste settimane c’è da raccontare la vita oltre l’anello, con diversi protagonisti passati dall’altra parte a scoprire misteri indicibili. E mi piace molto che, nel farlo, si sia deciso di rimettere in scena il rapporto fra Miller e Holden. Certo, Miller non è “proprio” Miller, ma vederli passeggiare nel nulla più azzurro, conversando amabilmente della natura della vita e della realtà, è stato tanto surreale quanto divertente. Alla fine, non contenti, arriva il degenero, con l’attivazione di fantasmagoriche tecnologie aliene, gente decomposta e risucchiata, voli di coscienza alla 2001 Odissea nello spazio, e un certo smarrimento di fondo che speriamo venga dipanato la prossima settimana.
2.Westworld 2×08 – Akecheta
La seconda stagione di Westworld si porta tuttora dietro alcune importanti criticità, di cui parleremo meglio fra un paio di settimane. Intanto però possiamo metterle momentaneamente da parte per applaudire all’episodio 8, per almeno due motivi.
Primo motivo: la storia di Akecheta, quasi un episodio stand-alone, è una botta di epica e commozione notevole. L’antico guerriero, che per dieci anni non è stato aggiornato e ha scoperto per caso e praticamente da solo la verità sulla sua condizione di robot (magari non in questi termini, ma più o meno), si porta dietro una mole di mitologia e riflessioni filosofiche che valgono un film di quelli belli. Aggiungeteci l’ottima interpretazione di Zahn McClarnon, la solita, splendida messa in scena, e il nuovo punto di vista su alcui temi classici della serie (l’identità, la libertà personale, a cui aggiungere una corposa dose di antirazzismo) e avete un quadro già quasi perfetto.
Secondo motivo: la storia è quasi autoconclusiva, ma si lega in vari modi all’architettura complessiva della serie. Nel suo lungo racconto Akecheta tocca diversi momenti fondamentali di Westworld, ci svela vari misteri sulla nazione fantasma, pone una nuova importante pedina nello scacchiere (Akecheta è un robot risvegliato prima degli altri, a cui Ford consegna le chiavi della ribellione in aperto contrasto con la spietata Dolores), e si lega a doppio filo alla storia di Maeve, il cui futuro è ancora oscuro, ma che ha trovato un solido alleato che credeva essere un nemico.
Poi certo, la storia avanza comunque poco rispetto allo scorso episodio, ecc ecc. Ma stavolta niente cinismo, riserviamolo per puntate meno memorabili.
1.Legion 2×11 – Mostroni
Del finale di Legion abbiamo già parlato, e in sede di serial moments avrebbe molto senso inserire l’attimo (o gli attimi) in cui David passa al lato oscuro, per poi fuggire insieme a Lenny verso un futuro di tamarraggine malvagia ancora tutto da scrivere. Ma siccome sono un ragazzo semplice, io invece metto la foto del combattimento super-fantasy con Farouk, dove applaudivo come davanti a Dragon Ball o Naruto.