Serial Moments 334 – Dal 3 al 9 giugno 2018 di Diego Castelli
Futuri distopici, robot incazzati e donne cazzute
ATTENZIONE! SPOILER SINTETICI DI COLONY, I’M DYING UP HERE, HUMANS, PATRICK MELROSE, LEGION, WESTWORLD, THE HANDMAID’S TALE
8.Colony 3×06 – Pubblica ammenda
Faccio un serial moment che in realtà nasce dal senso di colpa: ero indietro di un paio di episodi con Colony, e ho visto il quinto quando ormai era passato il week end in cui avrei potuto metterlo nei serial moments. Ed è stato un peccato perché la morte di Charlie era arrivata inaspettata e potentissima, a riequilibrare la fortuna di una famiglia che riusciva sempre a cavarsela, e a spazzare via una sottotrama che sembrava dover durare ancora per un bel po’, salvo poi essere ribaltata. Una scena sorprendente e piena di pathos, che ha preparato il terreno a un sesto episodio anch’esso molto bello, in cui Will e famiglia cercano di raggiungere Seattle a piedi, fra mille difficoltà, con la figlia ferita e a rischio setticemia. Un viaggio angosciante che si conclude teoricamente per il meglio, anche se l’ultimissima immagine ci svela come l’identità dei Bowman sia stata effettivamente scoperta, e quindi adesso chissà che diavoli gli succederà.
7.I’m Dying Up Here 2×05 – Scazzare
Un punto fermo di questa serie è: se riesci a esibirti in tv da Johnny Carson hai toccato il paradiso di tutti gli stand-up comedian. Ed è per questo che ci addolora vedere come Ron riesca a bruciarsi l’occasione in modo così spettacolare, parlando male della serie per cui lavora (e che non gli dà alcuna gioia artistica), e causando così l’irritazione del famosissimo conduttore, che arriva a dirgli una frase che fa gelare il sangue: “l’ultimo comico a suicidarsi al mio show ha avuto almeno la decenza di uscire prima dal fottuto studio”. Ouch!
6.Humans 3×04 – Una vera madre
Settimana scorsa avevamo visto Karen rammaricarsi del fatto di non riuscire a superare certe sue limitazioni tecniche (come l’ordine di proteggere se stessa dalla distruzione) in nome della sicurezza del “figlio”. I limiti vengono superati nell’episodio successivo, anche se a carissimo prezzo: finita in mezzo a una masnada di umani incazzati coi synth, Karen riesce a impedire che si accorgano dell’artificialità del piccolo Sam rivelando di essere lei stessa un androide. Gli umani non la prendono bene e l’ammazzano a calci e pugni lì dove si trova. Quando Joe la trova, abbandonata come un oggetto in mezzo a persone che non la degnano di uno sguardo, comprendiamo che Karen ha sì vinto la sua battaglia per la sua umanità, ma allo stesso tempo tratteniamo a fatica il magone.
5.Patrick Melrose 1×04 – (Auto)distruzione
Patrick Melrose si sta rivelando una serie molto diversa da come faceva immaginare il suo pilot (senza aver letto i romanzi): pensavamo di ammirare ogni settimana le follie tossiche di Benedict Cumberbatch, e invece ogni episodio racconta di un momento storico diverso della vita del protagonista, sempre però legato al nucleo oscuro rappresentato dal ricordo del padre abusatore e dei luoghi dell’infanzia, insieme custodi di tenera nostalgia e terribili incubi. Nella quarta puntata Cumberbatch non è più il Patrick superschizzato del pilot, ma in lui si agita comunque un dolore profondissimo, che si muove costantemente sotto la superficie. Seguire la sua performance, di nuovo al confine con l’alcolismo e la tossicodipendenza, è un viaggio bello e angosciante, per tutte le singole inquadrature in cui vediamo distintamente le crepe di una vita che proprio non riesce rimanere solida e unita. Temo il finale, e insieme lo bramo.
4.Pose 1×01 – Riscatti
Del lungo pilot di Pose abbiamo già parlato, e l’unico elemento da aggiungere oggi sarebbero i bassi ascolti fatti registrare su FX: speriamo si risollevi, altrimenti stiamo sempre qui a fare la grande filosofia, salvo poi sbattere la faccia sulla dura realtà dei risultati commerciali. Nel frattempo, però, in sede di serial moments citiamo l’esibizione finale con cui Damon ottiene l’ingresso alla scuola di danza: è una conclusione “facile”, per un episodio costruito proprio per arrivare al momento del riscatto, della rivincita sulla sfiga. Ma la sua relativa “banalità” toglie poco alla sua forza, perché non c’è solo la bella interpretazione di Ryan Jamaal Swain, ma anche la consapevolezza che fuori dal palazzo ha una nuova famiglia di emarginati come lui, che gli ha mostrato che anche loro hanno la possibilità di essere felici e sentirsi a casa. Cose più importanti di questa non ce ne sono.
3.Legion 2×10 – Ready? Fight!
Di solito quando Legion si occupa più della trama che delle sue follie, escono puntate meno ficcanti. Stavolta però siamo al penultimo episodio stagionale, si prepara lo scontro decisivo fra David e Farouk, e quindi è necessario preparare il terreno per la battaglia finale. Quello che otteniamo è un Farouk che recupera il suo corpo, un David che non si fa scrupoli a usare la violenza per trovare Sydney, e una Sydney che, proprio di fronte a quella violenza e all’apparente piacere che David ne trae, è portata a pensare che il suo uomo possa davvero essere il problema di tutta questa faccenda.
Si arriva così a un cliffhanger che ci lascia con la prospettiva di uno scontro epico, ma anche con la netta impressione che la divisione fra buoni e cattivi non sia poi così netta come speravamo. Anche perché a inizio episodio c’è un’immagine, probabilmente di un futuro potenziale, in cui un David vestito come la sua controparte fumettistica in X-Men: Legacy (non lo sapevo, l’ho letto) sembra a capo di un mondo ormai distrutto, verosimilmente da lui stesso. Che si stia davvero andando verso una terza stagione in cui il cattivo è David, o per lo meno una sua parte? Stiamo a vedere…
(menzione finale per l’enorme tappo in pieno deserto, tolto da un buco pieno di mostri e oscurità. Va citato anche solo perché mi immagino gli autori che vanno dagli scenografi e gli dicono “ci serve un tappo. Un grosso, grosso tappo”)
2.Westworld 2×07 – L’erba del vicino è sempre più verde, anche se è sintetica
Chi sperava in una puntata un po’ più mossa, dopo qualche settimana di eccessivo chiacchiericcio, dovrebbe essere rimasto soddisfatto, visto che questa settimana è stato tutto un fischiar di pallottole e balenare di esplosioni. Ancora una volta però, come spesso accade nelle serie che puntano molto sui misteri, il bello arriva dallo svelamento dei segreti, e dalla costruzione della filosofia che c’è dietro. Se è vero che già sapevamo parecchio dei veri obiettivi del parco, costruito come grosso esperimento con cui arrivare all’immortalità umana attraverso il caricamento delle coscienze nei robot, ora grazie alle passeggiate Ford-Bernard e alle dichiarazioni di Dolores abbiamo un quadro ancora più chiaro. Da una parte umani che usano le storie ricorsive dei robot per decodificare se stessi e ri-costruirsi all’interno delle macchine, dall’altra invece degli host che vedono proprio nella mortalità umana, senza backup, la soglia da superare per potersi dire realmente vivi. bella vertigine.
E a questo bisogna aggiungere quel bel dialogo fra Dolores e Maeve, in cui si scontrano due ulteriori sotto-categorie di host: quelli che ancora abbracciano certe sensazioni pre-installate dagli umani, trovandole compatibili con il proprio libero arbitrio, e chi invece, come Dolores, ritiene che non possa esserci vera libertà a meno di rinunciare a tutta ma proprio tutta l’impronta umana, fidanzati e genitori compresi.
Per finire, accanto a queste riflessioni mi sento di spendere un’ultima parola per un cowboy una volta buono e gentile, diventato ora una macchina da guerra inarrestabile che ci fa pensare a nostalgici classiconi del passato:
1.The Handmaid’s Tale 2×08 – Women’s Work
Succedono diverse cose interessanti, in questo episodio, e tutte girano intorno alla necessità, per le donne della serie, di ritrovare luoghi, funzioni e opportunità che lentamente gli erano state tolte. Lavorando insieme mentre Fred è in ospedale, June e Serena riscoprono le gioie del lavoro intellettuale, del pensare con la propria testa, e si avvicinano come mai prima, tanto che forse possiamo davvero parlare di un cambiamento decisivo per Serena. Cambiamento che, naturalmente, è sancito dalla punizione corporale che Fred le infligge per non aver obbedito ai suoi ordini.
Poi la dottoressa Hodgson, ex medico di fama trasformata in una martha, che viene richiamata proprio da Serena per aiutare Angela/Charlotte, la figlia di Janine che versa in condizioni critiche per non si sa bene quale patologia. La scena della vestizione della dottoressa è splendida perché carica di mille significati il semplice gesto di cambiare un abito, consentendo alla donna di ripassare, seppure per poche ore, dalla condizione di elettrodomestico a quella di persona senziente.
E poi c’è la stessa Janine, che cura quasi magicamente la figlia semplicemente standole accanto in quanto madre. Sono tre diversi momenti in cui le donne di The Handmaid’s Tale recuperano spazi vitali di pensiero e di azione, e anche se vengono in vario modo punite, o semplicemente “rimesse al loro posto”, è evidente che Gilead è attraversata da una scintilla di ribellione che non si limita al suicidio di una kamikaze, ma che comincia a modificare il pensiero anche dei credenti più ortodossi (compresa zia Lydia, che non riesce a non commuoversi di fronte al miracolo della bimba guarita). Sono gli uomini, naturalmente, a non essere ancora toccati dal cambiamento, e Fred in questo episodio mostra il peggio di sé, una chiusura mentale che ha del patologico e che crea una frattura probabilmente insanabile nel rapporto con la moglie. Chissà se, quando sarà il momento, le nostre povere protagoniste schiavizzate riusciranno ad avere la meglio, o se si va verso il bagno di sangue.
12 commenti a Serial Moments 334 – Dal 3 al 9 giugno 2018
TEDMINATOR XD
In una puntata in cui Ed Harris viene crivellato di colpi ma, probabilmente, sopravvive, è una gara a chi è più indistruttibile.
è verooooo!!! Ed Harris lo crivellano puntualmente però rimane in piedi. Magari si scopre che è sintetico ed ha trasferito la sua coscienza :O
Rivedere Anthony Hopkins mi basta a sopportare ciò che non va in questa serie.
The handmaid’s tale mi ha tolto il fiato questa settimana!!!! Una puntata stupenda, data anche dalla bravura delle protagoniste. Anche senza l’aiuto del libro, la serie si sta rivelando una delle più belle degli ultimi anni.
Finalmente, un episodio di Legion di nuovo all’altezza. Visionario, “malsano”, coinvolgente. Bentornato.
Westworld continua a non convincermi, e il problema è sempre lo stesso: non c’è uno, neanche uno dei personaggi che crei vera empatia, nè tra gli umani nè tra gli host. Produzione sontuosa, ma freddissima.
A proposito di nulla: se faceste i serial moments non sui momenti più interessanti della settimana, ma su quelli più inutili, stupidi e irritanti, ci finirebbe di diritto l’intero episodio speciale e finale di Sense8. L’immortale poeta, ragioner Ugo Fantozzi, lo definirebbe: “Una cagata pazzesca!!!”.
attendo un post su Sense8 per scaricare il mio monologo frustrato.
Terribile. Non so come gli sia venuto di produrre una roba così scadente. Imbarazzante…
Oltre le “big” Westworld, Handmaid’s tale e Legion, Colony si conferma una serie sci-fi solida e ben fatta, mentre Humans si mantiene su livelli di eccellenza, trattando gli stessi temi di Westworld (e del recente gioco PS4 “Detroit become human”) in maniera sempre profonda e toccante.
Aggiungerei i miei personali serial moment:
Into the badlands – la terza stagione contro ogni aspettativa continua a non stancarmi, non sono un amante delle serie/film “di menare” ma tra un briciolo di trama che tiene il tutto unito, personaggi sempre abbastanza interessanti e i combattimenti sempre di notevole livello artistico, continuo a guardarla con piacere. In quest’ultimo episodio, serial moment il momento in cui Baije usa un polpo come Nunchaku.
The Expanse: probabilmente la miglior serie di fantascienza “pura” dai tempi di Battlestar Galactica, che riesce anche a regalare momenti di inaspettata ironia per stemperare la tensione. Numerosi momenti memorabili nello scorso episodio, a partire dal “segnale migliore” e la risposta di Holden al technobubble, all'”interrogatorio” di Amos ai giornalisti, a Holden che per l’ennesima volta decide “va bene, faccio tutto io”
Cloak & Dagger: Mi son visto un paio di episodi almeno di tutte le nuove serie di supereroi teenager uscite negli ultimi mesi (Runaways, Black Lightning, Inhumans, e forse qualche altra che ho rimosso…) e questa mi sembra di gran lunga la più intrigante. Il momento in cui i protagonisti “ricevono” i poteri è davvero ben costruito e il doppio pilot fa sperare molto bene.
Tutto considerato, questa stagione primaverile è una delle più ricche di sempre per gli appassionati di fantascienza in tutte le sue sfumature.
THE sta tirando un pò la corda per allungare il brodo e non va bene: la base di una serie così è creare ua distopia ma lasciare il nuovo mondo abbastanza simile al nostro perchè possiamo riconoscerci in esso. Qui mi fanno: magie (Manine che guarisce la figlia), follie (lasciano veramente avvicinare una che ha tentato di uccidere la bimba sulla parola di June e piena di radiazioni?), cambi di personalità repentini (Zia Lydia chiama Janine….Janine, quella che manco i cadaveri ha chiamato con il loro nome), (Serena si accorge improvvisamente quanto è più sveglia del marito), e schiacciamo il bottone ulteriormente su Fred imbecille edora anche Nick che maltratta la moglie quindicenne…..ok fin qui ci siamo ora vogliamo procedere, grazie.
WW: tutto sto caos e poi senza l’intervento umano di Ford attraverso Bernard gli host niente avrebbero fatto, alla faccia della libertà. Senza contare Dolores che spietatamente passa sopra a tutti, compreso il padre acui apre la testa, ma lascia viva Maeve sapendo che gli umani la useranno contro di loro. Vabbè
Il punto è che da serie così ste cose da serie B proprio non te le aspetti….e fanno incazzucchiare alquanto.
Westworld si sta rivelando davvero un ottima serie, al netto di qualche forzatura e di una prima stagione che, per quanto ben congegnata, mi era sembrata troppo fredda e celebrale. Piacevolmente sorpreso da Patrick Melrose, di solito non mi attira molto questo tipo di racconto ma, dopo un primo episodio divertente, sono stato contento di aver visto anche il secondo che ribalta il tono dello show (rendendolo davvero sgradevole e inquietante) e il terzo che, sarà per il protagonista, mi ha ricordato l’episodio del matrimonio di Sherlock per la qualità della scrittura e la raffinatezza della messa in scena. Non ho ancora visto il quarto ma sono veramente curioso.
Ora abbiamo the Seeker dopo the Dark Terminatrix , the Mother(s) oltre che il buono il bello e il cattivo uno e trino. Piu` tutto il resto. E`vero che poi alla fine esagero. Ma di quanta noia e banalita` ci deve ancora sommergere WestWorld? Una prima stagione giocata sul filo della memoria e della speranza, con una conclusione splendida. Ora siamo veramente nel ridicolo. Il pellerossa che si fa ammazzare, sfrutta la pausa pranzo per girare indisturbato i sotterranei e in 5 minuti trova la sua amata? Maddai. Soy Luna e`molto piu` credibile. Ci si affeziona, lo so. Ma passiamo dal male al peggio con la piccola eccezione della puntata centrale di mr.Delos. Vediamo dove si va a finire. Sono veramente curioso.Spero che facciano a pezzi dolores e che ci sia un duello finale magari cibernetico fra ed harris ed anthony hopkins, Cosi` me la godo. Con Sergio Leone, o meglio il suo avatar, a dirigere…. PS. In compenso un Legion sempre s t r e p i t o s ol