Serial Moments 330 – Dal 6 al 12 maggio 2018 di Diego Castelli
FInali di stagione, finali di serie, matrimoni e omicidi
ATTENZIONE! SPOILER A PIOGGIA DI THE HANDMAID’S TALE, ATLANTA, WESTWORLD, LEGION, THE BIG BANG THEORY (E IN FONDO BARRY, KILLING EVE, TRUST, THE LAST MAN ON EARTH, THE AMERICANS, AGENTS OF SHIELD)
5.The Handmaid’s Tale 2×04 – Bandiera bianca
Dopo il tentativo di fuga, 92 giorni di speranze poi spezzate dalla cattura, June torna “a casa” e viene riaccolta dalla famiglia Waterford, che nella persona di Serena non manca di sottolineare la propria incazzatura. Ma a essere rilevante, in questo episodio, è il terribile lavoro psicologico di (quella gran stronza di) Lydia sulla protagonista: una lenta e costante divisione fra June e Offred, la prima colpevole di aver arrecato dolore e morte a tutti quelli che aveva intorno, mentre la seconda attendeva solo la possibilità di tornare a casa e fare la brava ancella. La prima fuggita, la seconda rapita. La prima insensibile e pericolosa, la seconda gentile e amorevole. Un lavoro spietato e mortificante, che ci fa pensare a certe situazioni di schiavitù tipiche di tante notizie di cronaca, quelle che ci fanno sbottare i classici “ma che scema, perché non si è ribellata?”, senza pensare al livello di abuso psicologico e vero e proprio lavaggio del cervello che certe vittime devono subire. E alla fine, quindi, June si arrende al suo destino e accetta i vecchi abiti e le vecchie routine. Vediamo cosa saprà farla scattare di nuovo.
4.Atlanta 2×11 – L’importante è che ci tieni
Il finale di Atlanta è un po’ meno “creativo” rispetto agli scorsi episodi, ma è anche l’occasione per tirare le somme di alcuni discorsi iniziati, spezzettati e sviscerati nel corso della stagione. Al momento di partire per il tour europeo, un evento potenzialmente decisivo per la carriera di Paper Boi, è necessario definire con precisione non solo i ruoli all’interno del gruppo di amici, ma anche il ruolo di quel gruppo rispetto al mondo esterno, che finalmente si allarga oltre i confini cittadini. Ne escono almeno due dialoghi fondamentali: il primo fra Darius e Earn, in cui il primo, con la sua consueta, leggiadra saggezza, spiega all’amico come Alfred non possa permettersi di aspettare la maturazione del cugino come agente: ai neri non è permesso di fallire, perché non gli verranno concesse seconde o terze possibilità; e il secondo, alla fine, proprio fra Earn e Alfred, che indirettamente conferma le riflessioni di Darius e la necessità di fare il proprio bene, unita però alla consapevolezza che Earn è l’unico, nella sua cerchia, che ha dimostrato di tenere davvero a lui e di capirlo, un tipo di supporto fondamentale che va oltre la fredda qualifica di manager. E ora voglio proprio vedere come torneranno a casa, anche se dovrò aspettare mesi e mesi per saperlo, sbuff.
3.Westworld 2×03 – Ampliare e sviluppare
Si potrebbe pensare, dopo una visione fugace, che il serial moment più evidente di questo episodio sia la battaglia fra moderni soldati e vecchi cow boy, dove Dolores mette in mostra le sue doti di stratega. In realtà, quella è forse la scena più scontata e meno interessante. In compenso c’è un sacco di altra roba assai gustosa: la prima scena in cui finalmente vediamo davvero un altro parco, a tema india coloniale, in cui inizia un percorso di ampiamento della mitologia di Westworld che, sul finale, si riconnette alla comparsa di un cazzuto samurai; i dialoghi di Dolores col padre, talmente pieno di informazioni da essere ormai fuori controllo, e che spinge la protagonista a farsi nuove domande sulla sua natura e sul suo passato, che in questa serie hanno sempre uno strato in più considerando che sono ricordi e personalità “installate”; la ribellione romantica di Hector, che secondo Lee non dovrebbe provare sentimenti per altre donne al di fuori di Isabella, e che invece ha imparato a emanciparsi, cosa che forse lo stesso Lee non ha fatto, visto che scrive ancora storie ispirate a un amore ormai perduto; la ribellione, ben più importante, di Teddy, finora rappresentato come un pupazzo nelle mani di Dolores, e ora capace di contravvenire ai suoi ordini, in nome di una bontà d’animo che, da programma codificato e in qualche modo “banale”, sta diventato una vera personalità. Personaggi che evolvono e altri parchi che si intersecano: potremmo vederne delle belle, anche se probabilmente la soddisfazione arriverà dai piccoli dettagli, piuttosto che dai grandi twist tipo “ah sì andiamo là per trovare quella cosa misteriosa che sarà fichissima anche se non posso dirvi cos’è”.
2.Legion 2×06 – Multiverse
Settimana scorsa avevamo visto il racconto della “resurrezione” di Lenny, che trovava un nuovo corpo solo a scapito della sorella di David. Questa settimana, invece, vediamo un’esplorazione del concetto di multiverso, in cui l’intero episodio è costruito per mostrarci una serie di potenziali versioni diverse della vita del protagonista e della sorella. È possibile, nel tentativo di comprendere come questo episodio vada incastrato nel tutto della stagione, che “Chapter 15” vada inteso come un breve, rapidissimo momento di lutto. David, dopo aver appreso della morte di Amy, costruisce nella sua mente un numero indefinito di possibili universi paralleli, in cui l’unica vera costante è il rapporto fra loro due, un fratello che assume diverse forme a seconda di come i suoi poteri influenzano la sua vita (dal barbone al capo d’azienda, dallo stagista al fattorino al padre di famiglia), e una sorella che adatta la propria forma alla sua. Un continuo atto d’amore che la fa diventare badante, segretaria, amica e confidente, fino a riconnettersi a ciò che effettivamente è successo nella realtà: il fatto che sia stata lei a portarlo a Clockworks, dove l’abbiamo visto nel pilot. Non sappiamo quanto di “vero” ci sia nell’allucinazione di David. Non sappiamo cioè se abbiamo visto una serie di pensieri, o una serie di effettive realtà, create e subito cancellate da un mutante così potente da modificare il concetto stesso di realtà per come lo conosciamo. Quello che conta è che fra citazioni di Arancia Meccanica (nelle parole del David-barbone aggredito dai teppisti), la prova d’attore debordante di Dan Stevens, e la capacità del regista John Cameron di far realmente coesistere le diverse realtà, piuttosto che sovrapporle (è forse la più semplice e più efficace messa in scena della teoria quantistica del multiverso che abbia mai visto), “Chapter 15” racconta in maniera terribilmente potente la perdita di una persona amata, e il rimpianto che ne deriva per tutte le vite che si sarebbero potute vivere e non sono state vissute. È l’ennesima perla di una serie che non ha mai paura di fottersene delle convenzioni, fin tanto che crede di avere qualcosa da dire e, soprattutto, da mostrare.
1.The Big Bang Theory 11×24 – Matrimoni e guest star (+ una nota da Young Sheldon 1×22)
Il matrimonio di Sheldon e Amy era un serial moment dichiarato e anticipato ormai da mesi, e per chi segue The Big Bang Theory da 11 stagioni è sicuramente una bella emozione (francamente più che se si sposasse un parente), specie perché coinvolge il personaggio centrale della serie, che però è pure quello che sembrava meno portato per il grande passo. Nonostante ce lo aspettassimo, però, il lieto evento è stato anche più commovente e sentito del previsto, ma soprattutto più sorprendente, grazie anche alla comparsata di Sua Maestà Mark Hamill, il mitico Luke Skywalker che, per una serie di vicissitudini legate al suo cane, è diventato l’inaspettato officiante della cerimonia (e ha oscurato pure il fatto che la madre di Amy è Kathy Bates). Per Sheldon non si poteva immaginare un matrimonio migliore, mentre per Amy si poteva scegliere sicuramente un vestito più bello, ma ehi, è Amy Farrah Fawler, mica Meghan Clarke, ci piace così!
(facciamo anche un piccolo riferimento al finale di stagione di Young Sheldon, in cui la voce fuori campo del protagonista accenna ai suoi futuri figli: un modo simpatico per ricollegarsi al matrimonio, dove i figlie avranno, come dire, inizio)
Fuori concorso come premio per l’impegno
Barry 1×07 – Che emozione sia
Sono settimane che il povero Barry cerca di diventare un bravo attore, e ogni volta si scontra con la sua genetica incapacità di portare sul palco qualcosa che non siano espressioni ebeti e frasi gracchianti. In questo episodio, però, arriva la svolta, con Barry chiamato a dire una sola frase del Macbeth, ma capace di metterci così tanta passione e verità, da stupire tutti i suoi compagni di corso e il suo insegnante. Peccato però che quella performance fosse figlia di un’emozione esterna, legata a un omicidio che Barry non voleva commettere e che ne ha compromesso il già fragile equilibrio psicologico. La beffa arriva quando, a seguito dal suo sfoggio di bravura, gli consigliano di continuare a fare quello che ha fatto prima di salire sul palco, così da poter mantenere un metodo rivelatosi così efficace. Per uno che voleva smettere di fare il killer, a posto così…
Fuori concorso per simpatia
Killing Eve 1×05 – Cenette intime
Viene in mente il termine “amicizia”, con un numero indefinito di virgolette, per descrive il rapporto che si sta costruendo fra Eve e Villanelle, che in questa puntata va addirittura a farle visita per mangiarci insieme e fare un po’ di sceneggiata piagnucolona a cui la protagonista non crede nemmeno per un istante. E fa bene, perché Villanelle è davvero fuori come un balcone ed è sempre difficile prevedere la sua mossa successiva, come la morte di Frank tramite evirazione, priva di qualunque pietà e nonostante questo – per una qualche magia di sceneggiatura che ci fa pure sentire un po’ in colpa – perfino divertente.
Fuori concorso per affetto pregresso
New Girl 7×06 – Proposta
New Girl ormai ha poco da dire al mondo della serialità, e sette stagioni sono state probabilmente troppe. Ciò non toglie, però, che l’affetto per i personaggi sia rimasto tale e quale, e che qualche gag riesca ancora a essere pienamente efficace (Winston con gli occhiali per daltonici mi ha fatto spaccare!). Per questo è obbligatorio citare la proposta di matrimonio di Nick a Jess, lungamente rimandata e finalmente avvenuta. Mancano solo due episodi, poi saluteremo per sempre Schmidt e tutti gli altri. Un po’ di commozione, a prescindere da tutto, concedetemela.
Fuori concorso per chiusura del cerchio
Lucifer 3×23 – Baci e lutti
Avendo citato, poche settimane fa, la frustrazione del povero Lucifer di fronte alla storia d’amore fra la sua bella e Pierce, è giusto chiudere il cerchio con la bella notizia del bacio fra i protagonisti, subito dopo una confessione soprannaturale che Chloe non ha mica tanto capito, ma chissene. Anche perché il momento romantico è stato comunque rovinato dalla morte (chissà quanto definitiva) di Charlotte, e dalle ali rispuntate ad Amenadiel. Ci sarebbe ancora tanto da raccontare, se nel frattempo non fosse arrivata la notizia della cancellazione della serie. Stiamo dunque per vedere un ultimo episodio che, salvo sorprese, sarà proprio l’ultimo-ultimo, e che probabilmente conterrà pure un bel cliffangherone di quelli che fanno bestemmiare. Bah, speriamo in bene.
Fuori concorso per fastidio
The Last Man on Earth 4×18 – Ma no!
Si chiude con un amaro “oh farts” l’avventura di The Last Man on Earth, cancellato pochi giorni fa, a non troppe ore dalla messa in onda di quello che, a posteriori, rimane come un series finale che non siamo riusciti a viverci come tale. E che peccato che le surreali vicende di Phil e compagni debbano concludersi con un cliffhanger così forte, con l’arrivo di decine di misteriori estranei che promettevano un nuovo stravolgimento delle vite dei protagonisti. Anzi, era probabilmente il cliffhanger più forte per una serie che finora ha sempre aggiunto pochi personaggi alla volta alla sua atmosfera post-apocalittica, e ora doveva gestire la difficile sfida di un aumento smodato del cast. Chissà se qualcuno proverà a tenere in vita la serie, al momento però tocca chiudere qui, con un po’ di mestizia.
The Americans 6×07 – Prima o poi
Solo per segnalare che si avvicina sempre più il momento in cui – lo aspettiamo da sei stagioni – Stan arriverà a capire tutto di Elizabeth e Philip, cosa che di fatto sta già succedendo. È probabile che The Americans finirà proprio lì, in uno scontro finale fra tre personaggi ormai diventati amici, ma irrimediabilmente divisi da un passato ingombrante e non del tutto rinnegabile. E chissà che non ci finisca in mezzo anche Paige, che in finale di episodio viene messa dalla madre di fronte alla scelta definitiva: o ti impegni per la vita, sapendo cosa comporta fare la spia russa, oppure rinunci e ti dimentichi di tutto. Paige accetta, e chissà che questo non la condanni a un ruolo doloroso al momento della resa dei conti.
(per gli amanti del gore, in questa puntata Elizabeth e Philip fanno anche a pezzi un cadavere e la cosa ci viene mostrata con una certa dovizia di particolari. Ci tenevo a dirlo.)
Fuori concorso perché l’ho visto troppo tardi
Agents of Shield 5×21 – Bacio!
I migliori baci seriali sono quelli che arrivano dopo anni di attesa. Per maggiori informazioni, chiedere a Phil Coulson e Melinda May!