Serial Moments 325 – Dall’1 al 7 aprile 2018 di Diego Castelli
Orsi polari, fidanzate dal futuro e musicisti assai inquietanti
ATTENZIONE! SPOILER COMPULSIVI DI THE AMERICANS, THE TERROR, COUNTERPART, LEGION, ATLANTA (E IN FONDO WILL & GRACE, THE WALKING DEAD, BROOKLYN NINE-NINE)
Nota: vi comunico che lunedì prossimo i moments non andranno in onda perché questa settimana sono all’estero. Faremo un recappone la settimana successiva.
5.The Americans 6×02 – Mamma che fai?!
Un singolo lampo di tensione fortissima in una puntata altrimenti abbastanza ordinaria e riflessiva: a fine episodio, Paige si trova coinvolta in una missione per la quale crede di essere pronta, salvo poi trovarsi di fronte la faccia della madre, coperta dal sangue dell’uomo che ha appena ucciso. Mi sa che ora la ragazza avrà qualche ripensamento…
4.The Terror 1×03 – Ah così proprio?
Giusto per evitare il rischio di diventare una serie tutta ambientata in una barca, in cui la gente parla e basta senza che succeda niente, The Terror decide che alla terza puntata è già il momento di far morire uno dei protagonisti. Il capitano Franklin scende dalla nave per motivare i poveri cristi appostati per uccidere l’orso bianco che ha già fatto vittime nell’equipaggio, e rimane lui stesso coinvolto in un nuovo attacco della bestia, di cui continuiamo a vedere pochissimo e che è un chiaro simbolo della natura selvaggia che gli uomini non possono domare. La scena dell’attacco è violenta ma vagamente onirica, con Franklin trascinato via e mutilato in un movimento ondeggiante in cui l’uomo ricorda la casa lontana e ormai irraggiungibile. E ora tutto torna, perché fino a pochi istanti prima sembrava che Crozier se ne dovesse andare in cerca di aiuto (cosa che avrebbe creato non pochi problemi alla storia) e invece ora è diventato il capo di tutto, e avrà sulle sue spalle la responsabilità della sopravvivenza della ciurma. Bel colpo e grandi emozioni.
3.Counterpart 1×10 – Diplomazia e matrimonio
Due scene da ricordare nel finale stagionale di Counterpart. Quella più “scontata” è alla fine, quando Howard 2 si trova al capezzale di Emily 1 e accoglie il suo risveglio quasi come se fosse suo marito, simboleggiando quindi l’avvenuta sostituzione fra i due (o per lo meno la possibilità concreta che ciò avvenga). Dal punto di vista tecnico, invece, il momento più emozionante è la riunione per decidere cosa fare del tizio morto sul confine: ci sono due riunioni parallele, nell’una e nell’altra dimensione, ed entrambe si appoggiano a un ambasciatore della Direzione. La scena è costruita, in termini di posizione dei personaggi e delle telecamere, come se le due delegazioni fossero nella stessa stanza, e sembra di assistere proprio a un dialogo che però sappiamo non esistere, perfetta esemplificazione della distanza e insieme dell’uguaglianza sostanziale fra i due lati.
2.Legion 2×01 – Un gran girar di luci
Della premiere di Legion abbiamo già parlato, e qui rimane solo da scegliere un momento specifico per dire “che bello”. E quel momento per me è la visita della Sidney del futuro: niente effettoni clamorosi, ma sana e vecchia atmosfera soprannaturale costruita con pochissimi elementi, un bel volto femminile illuminato nel modo giusto, un silenzio prolungato in cui parlare con la luce, un enigma da risolvere che mette le basi per uno dei temi centrali della stagione. Bellissima.
1.Atlanta 2×06 – Teddy
Un altro puntatone clamoroso di Atlanta, che ormai non si contano più. Un episodio tutto dedicato a Darius che, alla ricerca di un pianoforte colorato offerto su internet, finisce nella casa di questo Teddy, musicista una volta famoso che ora vive da solo insieme al fratello Benny, affetto da una rara malattia della pelle e per questo tenuto lontano dalla luce. Teddy è subito strano, sembra un incrocio fra Michael Jackson e una bambola, e non ci vuole molto a capire che è un attore nero truccato da bianco (e il passo immediatamente successivo, naturalmente, è rendersi conto che è Donald Glover). Si tratta di un episodio che, ancora una volta, gioca con i generi e diventa presto filosofico, straniante, commovente e infine violento, che mette in mostra le capacità attoriali di Glover, e che aggiunge un ulteriore strato di creatività e follia a una serie che ne è già gonfia. Ma soprattutto, e al netto di quello che può sembrare al primo sguardo, è un episodio tutt’altro che slegato dal resto della stagione: mettendo in scena un ex nero rovinato dal successo, Glover ragiona ancora una volta, come già capitato nelle scorse settimane, sul pericolo che il successo degli artisti di colore (lui compreso) passi attraverso una loro “bianchizzazione”. Di fatto siamo nello stesso campo da gioco di Paper Boi che fatica ad adattarsi alle dinamiche della produzione musicale mainstream. Là era l’inizio, mentre Teddy e suo fratello sono una potenziale fine. Una puntata sfaccettata e che meriterebbe più approfondimento per i suoi molti livelli di lettura. Nel complesso, un’altra prova che Donald Glover è un figo pazzesco, da qualunque punto di vista lo si consideri.
Fuori concorso matrimoniale
Will e grace 9×16 – Matrimoni e sesso “virtuale”
In teoria l’elemento più rilevante del season finale di Will & Grace riguarda il fatto che il padre di Grace e la madre di Will vogliono sposarsi, e che poi anche Jack arriva con un tizio appena conosciuto che vuole portare all’altare. A conti fatti però, quello che rimarrà di più in testa sono le schermaglie sessual-platoniche di Karen e Alec Baldwin, che non vogliono saltarsi addosso perché Karen ha ufficialmente scelto di stare con Stan, ma fanno comunque fatica a non fantasticare sui rispettivi corpi. Inquietante e divertentissimo.
Fuori concorso perché ormai vale tutto
The Walking Dead 8×14 – Vi do la mia parola, più o meno
Cosa resta di un uomo, se non si può contare sulla sua parola? E nello specifico, cosa resta di Rick Grimes, del tutore della legge che fin dall’inizio della serie è stato il faro attorno al quale costruire una faticosa sopravvivenza nel mondo sconvolto degli zombie? Domande facili facili che sorgono quando Rick, catturato dai saviors fuggiti, promette di dar loro una nuova chance di unirsi al gruppo degli anti-Negan, salvo poi trucidarli tutti non appena lo lasciano andare. Sai cosa mi piacerebbe, a un certo punto? Che riuscissero a far diventare Rick il cattivo della serie. Sarebbe un bel twist, un bel modo di chiudere la faccenda.
Fuori concorso per simpatia
Brooklyn Nine-Nine 5×14 – Bottle episode
Un perfetto esempio di “bottle episode”, cioè quegli episodi che, per risparmiare, vengono concepiti per essere ambientati in pochissimi ambienti, con meno personaggi del solito. Una motivazione puramente economica che però, se usata nel modo giusto, diventa occasione per puntate particolari e curiose, come accade in questo caso: Peralta e Holt si trovano a dover interrogare un medico accusato di omicidio, e i loro tentativi di farlo confessare occupano l’interezza dell’episodio, risolto dal (sempre sorprendente) acume del protagonista. Il fatto che l’interrogato sia Sterling K. Brown di This Is Us è, naturalmente, un grosso plus!