Knightfall – Chi ha incastrato i cavalieri templari? di Marco Villa
Caduta e fine dei Templari: è questo il mondo raccontato da Knightfall, nuova serie tv di History
Se pensi a storie di astronavi e razze aliene, hai come riferimenti assoluti Star Wars e Star Trek, se pensi a storie in costume in epoca medievale, ormai il tuo unico riferimento è Game of Thrones. È il modo più semplicistico di liquidare la questione, ma anche il più onesto, perché se vedi gente a cavallo con lo spadone che penzola di lato (no pun intended) non puoi che andare con la testa a Westeros, magari sospirando un po’ visto che l’ultima stagione non arriverà prima del 2019. Capita così che Game of Thrones sia la prima cosa che viene in mente guardando il trailer di Knightfall, ma il primo episodio spiega che siamo proprio da un’altra parte.
Knightfall è una nuova serie di History, in onda dal 7 dicembre negli Stati Uniti e dal 13 dicembre anche sulla versione italiana di History, all’interno del bouquet Sky. Si tratta della terza serie tv del canale dopo Vikings e Six e chiaramente cerca di ripercorrere la strada di enorme successo della prima delle due, arrivata ormai alla quinta stagione e con la sesta già confermata. Creata da Dan Handfield e Richard Rayner, Knightfall spiega benissimo già dal titolo il proprio concept, ovvero il racconto del periodo in cui i Templari passano dall’essere un’istituzione prestigiosa e rispettata a rappresentare un pericolo per il regno di Francia.
I Templari nascono per difendere i pellegrini che volevano andare a Gerusalemme, una sorta di scorta armata fornita da quella che era l’unità scelta del tempo, la versione a cavallo di quei Navy Seals raccontati in Six. Proprio in Terra Santa inizia Knightfall, con la sconfitta subita dai Templari ad opera degli arabi e la conseguente perdita della città di Acri, ultima roccaforte cristiana in Medio Oriente. In quell’occasione, i Templari perdono anche il Graal, che avrebbero dovuto proteggere fino alla morte e che finisce invece in fondo al mar insieme alla nave che lo trasportava. Le vicende principali di Knightfall si sviluppano però a Parigi, dove i cavalieri si rifugiano per organizzare la riscossa. Peccato che il tempo passi senza che nulla accada, al punto che i membri dell’ordine si sentono più un consiglio di amministrazione che un gruppo di guerrieri: nel tentativo di rendersi utili e di continuare la propria missione di proteggere i pellegrini, i Templari finiscono in mezzo allo scontro che vede contrapposti buona parte del palazzo e della popolazione da un lato e gli ebrei dall’altro. Se la sconfitta ad Acri aveva decretato l’inizio della caduta, è questo il punto di svolta che li condurrà alla sostanziale estinzione.
Questa la storia generale, ma ovviamente ci si concentra su personaggi specifici e in particolare su Sir Landry (Tom Cullen, ovvero Guy Fawkes nel recente Gunpowder), animo inquieto e avventuroso, che scalpita per tornare a Gerusalemme e si ritrova con il destino dei Templari tra le mani dopo la morte del suo boss e mentore. Ho detto che Landry è inquieto, ma forse è un eufemismo, visto che in barba al voto di castità si diverte con una nobildonna che incidentalmente è anche la regina (Olivia Ross). E con questo abbiamo portato a casa anche il lato sentimentale.
Una storia epica, un crollo imminente, una trama amorosa che urla “sono complicata e impossibile” a più non posso. Insomma, un po’ di tutto, come si conviene a una serie di questo tipo, che sa bene di non avere nulla da aggiungere al genere, ma che cerca semplicemente di aggiungere una sfumatura diversa a un mondo ben caratterizzato. Quella sfumatura è insieme il principale pregio e difetto di Knightfall: la cura con cui vengono ricostruiti costumi e ambientazioni è notevole, così come il tentativo di realizzare scene d’azione potenti e di grande impatto. Questa cura del dettaglio e della verosimiglianza storica è invece un handicap non da poco a livello di dialoghi, visto che in più di un’occasione si ha la sensazione che l’interesse primario non sia una scrittura fluida ed efficace, ma il veicolare informazioni storiche. Chiaro, il canale si chiama History ed è quasi fisiologico che sia così, ma la giustificazione non regge fino in fondo, per quanto sia l’elemento che più di ogni altro allontana il paragone con Game of Thrones.
Knightfall è una serie tv che naviga quindi nel mare delle serie oneste che non sorprendono, né deludono: mezzi e possibilità produttive, però, sono evidenti e potrebbero portare a una crescita nel corso della stagione, anche perché la scelta di raccontare non un momento eroico, ma un momento di crisi è di per sé interessante.
Perché seguire Knightfall: perché siete orfani di gente che cavalca al freddo e al gelo
Perché mollare Knightfall: perché non volete un bigino di storia medievale