Serial Moments 297 – Dal 10 al 16 settembre 2017 di Diego Castelli
Cattivi simpatici, brutte morti e tutte le dimensioni dell’universo
ATTENZIONE! SPOILER POST-EMMY DI THE STRAIN, HALT AND CATCH FIRE, THE SINNER, PREACHER, RICK AND MORTY
5.The Strain 4×09 – Applausi al cattivo
C’è una regola non scritta (o sarà scritta da qualche parte, non so) che suggerisce un modo efficace per far entrare un cattivo nelle grazie dello spettatore, conferendogli carisma e pure un pizzico di simpatia: far sì che uccida un altro cattivo più odioso di lui. Nell’episodio settimanale di The Strain succede esattamente questo: a trovare la morte è Sanjay, che in queste settimane abbiamo imparato a detestare visceralmente nel suo essere un umano traditore, egoista, gretto e meschino, che cerca pure di giustificare il suo viscidume. Farlo uccidere dal Master, in modo secco e violento, ci ha strappato un applauso di gioia, a favore di un vampiro millenario che dovremmo detestare. Ma questi sono i cattivi scritti nel modo giusto, quelli a cui, ora della fine, arrivi a volere un po’ bene.
4.Halt and Catch Fire 4×04 – Non ce la fa, più forte di lei
In quella (splendida) parabola sul fallimento e sull’umana ambizione che Halt and Catch Fire sta diventando a pochi passi dalla sua fine, non stupisce il comportamento di Cameron, che messa alle strette dai suoi personali insuccessi decide di aiutare Bos a discapito di tutto: a discapito cioè di una presunta serenità appena ritrovata con Joe e Gordon, che Cameron non esita a mettere consapevolmente in pericolo in nome dell’unica vera speranza che sembra muovere questi personaggi, quella di poter dimostrare di valere davvero qualcosa.
3.The Sinner 1×07 – Flashback
A un episodio dalla fine della stagione, forse della serie, quasi sicuramente della storia di Cora, viviamo un lungo flashback che finalmente svela le origini del trauma della protagonista. Convinta dalla sorella a portarla fuori di casa nonostante la sua fragilità, Cora porta Phoebe in pasto ai suoi amici, che effettivamente le regalano la notte più bella della sua vita, ma la spingono troppo oltre: durante un amplesso con Frankie, il suo primo peraltro, il cuore di Phoebe non regge la sollecitazione e si ferma. Cora, a sua volta impegnata in pratiche poco cristiane e fatta non poco, assiste al tentativo di rianimazione della sorella, sente il (terribile) schiocco dello sterno che cede sotto il massaggio cardiaco, e salta al collo del povero soccorrittore, colpendolo come poi colpirà l’ignaro bagnante la cui morte dà inizio alla storia. Tutto ben orchestrato, anche nella pesantezza di un episodio molto morboso e oscuro. In teoria ora Cora ha “ricordato”, non ci resta che vedere come la vicenda si risolverà nell’ultimo episodio.
2.Preacher 2×13 – Tirare le fila
Season finale anche per Preacher, che mette un po’ di ordine nelle molte storie tessute nel corso della stagione. E di carne al fuoco ce n’è parecchia: Cassie uccide il figlio recentemente convertito a vampiro, Eugene fugge dall’inferno portandosi dietro Hitler, che ora è di nuovo a piede libero (what the…?) e soprattutto assistiamo alla morte di Tulip e alla drammatica scena con cui Jesse impedisce a Cassie di trasformarla nella moglie di Dracula. Il finale, che pure ci mostra il cadavere di Tulip sul retro dell’auto, lascia aperta la porta a un suo probabile ritorno, perché Jesse è pronto a portarla dalla nonna, destinata a mettere sul piatto some voodoo shit. Ma a inizio episodio è proprio lei a dire a un giovane Jesse, che le chiedeva di resuscitare un pollo, che “tutto ha un prezzo”. E Jesse lo pagherà, ah se lo pagherà!
Ultimissima nota per Dio: l’ultima inquadratura è tutta per lui, anzi per Lui, che si è tolto la maschera da cane (bestemmia è dietro l’angolo, attenzione all’uso delle parole) ed esce da un bagno d’albergo senza mostrarci il suo volto, ma solo un gran bagliore di luce soprannaturale. Insomma, di carne al fuoco ce n’era tanta, ma ce ne sarà ancora di più.
1.Rick and Morty 3×07 – Tutto quello che volete, in venti minuti
Puntata eccezionale di Rick and Morty, così perfetta da rasentare il sublime. Abbandonando i protagonisti canonici, che nel frattempo partono per un’avventura che non vedremo, l’attenzione si sposta alla cittadella dei Rick, dove le molte copie dimensionali dei due personaggi principali (già viste in passato) vivono in una piccola società riempita esclusivamente di Rick(s) e Morty(s). Il breve ma densissimo racconto che ne esce è un vero e proprio compendio di generi, un riuscitissimo esercizio di stile con cui gli autori, fidandosi della competenza cine-seriale del loro pubblico, usano sapientemente i più classici cliché per evocare situazioni e dinamiche che chi guarda già conosce, e dalle quali emerge un’emozione quasi automatica, in qualche modo “finta” ma ugualmente efficace. Così, in poco più di venti minuti troviamo storie di fantascienza (ovvio), ma anche polizieschi duri e metropolitani, romanzi di formazione alla Stephen King, il legal, la commedia, il thriller politico, il postapocalittico. Perfino la pubblicità, con quel paio di spot sullo snack “simple rick”. Un episodio che merita di essere visto e rivisto per cogliere tutti i dettagli e tutte le citazioni, una mezz’oretta scarsa di serialità televisiva (e di purissimo nerdismo) che lascia semplicemente stupiti e storditi.
Fuori concorso perché l’ho visto tardi
Mr. Mercedes 1×06 – I figli so’ pezzi ‘e core
Grandi esempi di sanità mentale da parte del buon Brady, che prima partecipa a un colloquio di lavoro immaginando la morte sanguinosa di tutti i presenti (compreso Stephen King in versione cameo!) e poi manipola la madre per farla ricadere nell’alcolismo, per evitare che la donna, in vena di riscatto, finisca col mettergli i bastoni fra le ruote. E noi che per un po’ avevamo pure pensato “povero, ci credo che è traumatizzato con una madre incestuosa”. Ecco, diciamo che in quella famiglia non si salva nessuno.
Fuori concorso perché l’ho visto tardi (parte seconda)
Better Things 2×01 – Un salutino
In realtà non è successo niente di particolarmente epocale della premiere della seconda stagione di Better Things. Ma mi andava di salutare Pamela Adlon e la sua Sam, la madre che nessuno vorrebbe avere ma tutti vorrebbero incontrare.