11 Settembre 2017 10 commenti

Serial Moments 296 – Dal 3 al 9 settembre 2017 di Diego Castelli

Amori contrastati, brutte cancellazioni e urla notturne

ATTENZIONE! SPOILER DIDASCALICI DI YOU’RE THE WORST, THE SINNER, AMERICAN HORROR STORY, BLOOD DRIVE, TWIN PEAKS

5.You’re The Worst 4×01-02 – Basta stare separati
Giusto per salutare il ritorno dei nostri amatissimi Jimmy e Gretchen, persone terrificanti che mai vorremmo incontrare dal vivo ma del cui amore contrastato ci importa molto, specie quando vediamo due episodi (il primo dedicato a lui, il secondo a lei) in cui è evidente l’impossibilità, per entrambi, di non fare affidamento sull’altro, pena il raggiungimento di stati letteralmente patologici. Ah, e ovviamente applausi per Edgar e Lindsay che scoprono le gioie del sesso senza impegno (almeno per ora!)

Youre the worst

4.The Sinner 1×06 – Tipo GoT, ma più torbido
Va bene, ormai con Game of Thrones ci siamo abituati a incesti multipli ecc ecc. Però la scena in cui la sorella di Cora costringe la protagonista a farle sperimentare un po’ delle sensazioni che la più fortunata congiunta prova in compagnia del fidanzato, è una roba che mette i brividoni, soprattutto considerando che si riesce a costruire una sequenza in cui la vittima non è la ragazza pallida e malata, costretta a letto, bensì quella sana che ha avuto solo la sfortuna di esserle sorella.

The Sinner

3.American Horror Story 7×01 – Paura eh?
Bisognerà sicuramente parlare della settima installazione di American Horror Story, quella che a giudicare dalle prime battute è chiaramente la stagione più politica, più ampia a livello spaziale, e più immersa nella cronaca e nel costume contemporaneo americano. In una quarantina di minuti a forte carica antitrumpiana, piena di clown assassini e fobie, a colpire è soprattutto il discorso di Kai, interpretato dal solito, schizzato Evan Peters: un discorso sulla paura, intesa come strumento di controllo politico sulle masse, che Kai comprende ma abbraccia proprio in una folle ottica di ordine sociale. Non sono concetti nuovi o mai visti, ma rimangono significativi se tirati fuori in una importante serie americana, durante un momento politico così delicato.
American Horror Story

2.Blood Drive 1×13 – Addii improvvisi
Poco prima che vedessi il finale di Blood Drive è arrivata la notizia della sua cancellazione. Un peccato, perché nella sua follia spesso gratuita è stata in grado di offrirci qualche momento di divertimento vero, sempre nell’ottica dello splatter più gustoso. Per fortuna, il finale è abbastanza “definitivo”, specie per quanto riguarda la vicenda di Grace e della sorella, che alla fine si riconciliano nell’esplosione. Ho apprezzato meno il finale puramente violento fra Arthur e Christopher, che probabilmente avrebbero meritato una chance di riconciliazione più delle due sorelle. Facciamo finta di non vedere le ultimissime inquadrature, che ci mostrano Arthur su un’isola-prigione dove probabilmente si sarebbe consumate deliziose atrocità che non vedremo mai.
Blood Drive

1.Twin Peaks 3×17-18 – Salutiamoci così, urlando
Del finale di Twin Peaks abbiamo già parlato diffusamente. In sede di Serial Moments è ben difficile isolare una sola scena che si faccia simbolo di una corsa finita a venticinque anni di distanza dal suo inizio. Ne cito tre, quelli che mi paiono gli snodi principali: la sconfitta di BOB, a chiudere un cerchio lungo un quarto di secolo; il tentativo di salvataggio di Laura, in una sorta di Ritorno al Futuro surreale e orrorifico; e l’urlo finale della stessa Laura, che è una specie di firma su tutta la serie. A pensarci adesso, chiudere Twin Peaks con Laura Palmer che urla di terrore sembra effettivamente l’unica cosa giusta da fare.

Twin Peaks



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