Anteprima The Defenders: abbiamo visto i primi quattro episodi [no spoiler] di Francesco Martino
L’unione fa la forza
È agosto e fa caldo. Roma inizia a svuotarsi mentre le ferie sembrano sempre troppo lontane. Se esci di casa ti sciogli (e pure a Milano, se ho ben capito), se rimani dentro ti annoi, complice anche una certa moria seriale che regala poche distrazioni, con le dovute eccezioni.
La speranza si chiama The Defenders, ma la data d’uscita è distante, troppo: il 18 agosto, esattamente tre giorni prima dal mio rientro dalle ferie, una distanza che ad oggi mi sembra lontana come il 2027. Poi arriva una mail: “Ciao Francesco, avremmo il piacere di mandarti i primi quattro episodi di The Defenders per recensirli, ti interessano?”. Finalmente vedo la luce. Le mie esperienze con la piattaforma privata di Netflix hanno conosciuto alti e bassi, così bassi da non riuscire a vedere una serie a causa dei sottotitoli solamente in portoghese, ed alti come in questo caso, quando hanno trasformato una settimana di tribolazione in una settimana di amore.
Facciamo un piccolo passo indietro e ricordiamo ai più smemorati che roba è The Defenders, la serie che funge da raccordo tra i quattro personaggi Marvel sbarcati su Netflix dal 2015 ad oggi: in principio fu Daredevil, seguito da Jessica Jones, Luke Cage ed infine Iron Fist, per un totale di cinque stagioni complessive fatte (pure qui) di alti e bassi.
Sì, perché nonostante il mio amore spassionato per la Marvel (amore che va al di là della recente deriva cinematografica) anche io devo riconoscere che le avventure su Netflix degli eroi della Casa delle Idee hanno conosciuto dei momenti difficili, finendo per toccare il fondo proprio con l’ultima arrivata, Iron Fist.
The Defenders riparte proprio da Danny Rand, diventando un seguito della storyline vista nella serie solista e riuscendo nel giro di cinquanta minuti circa ad introdurre i tre restanti eroi. Un processo che se da un lato avviene in modo schematico (stacco di montaggio “significanti”, musica ad hoc e altri simili strumenti) dall’altra funziona con una precisione svizzera. Perché? Probabilmente perché ogni personaggio fa ormai parte del nostro bagaglio seriale e se Luke guarda con i suoi occhioni da cucciolo quello che una volta era Pop’s sappiamo il motivo, capiamo la sua tristezza e comprendiamo la sua voglia di proteggere Harlem da qualsiasi minaccia.
Una minaccia che in questo caso ha il sapore di casa, quella che abbiamo imparato a conoscere da tempo ma che qui ha un nuovo volto: Alexandra. Il personaggio di Sigourney Weaver è una delle tante incarnazioni della Mano, una donna potente e piena di sfaccettature, tanto da ricordare per molti versi una versione femminile del Kingpin di Vincent D’Onofrio, complice anche l’enorme bravura dei due interpreti.
Attraverso un intreccio di comprimari e storyline parallele, che non è il caso di svelare con troppo dettaglio, The Defenders arriva alla meta in poco meno di tre episodi, mettendo insieme i quattro eroi con delle tempistiche che sembrano aver risolto l’atavico problema della lentezza che sembrava affliggere le serie Marvel/Netflix e riuscendo a consegnarci quello splendido mix di caratteri e motivazioni che potrebbero rendere The Defenders una serie (finalmente) imprescindibile per qualsiasi fan dei personaggi Marvel.
Certo, non abbiamo visto gli altri episodi, e non sempre a un inizio scoppiettante segue uno sviluppo altrettanto ritmato e divertente. Ma considerando che i problemi di Luke Cage e Iron Fist erano abbastanza evidenti fin da subito, il fatto che stavolta si sia partiti meglio lascia ben sperare.
Diamoci appuntamento a fine agosto e vediamo com’è andata.