27 Luglio 2017 7 commenti

Midnight, Texas: un serie originalissssima con medium, streghe e vampiri di Diego Castelli

Che poi l’importante non è l’originalità, ma fare bene le… ah, neanche quello?

Copertina, Pilot

Midnight texas (1)

Di solito non amo scrivere una recensione subito dopo aver visto un pilot. Se possibile, a prescindere dall’importanza dell’episodio, mi piace prendermi 12-24 ore di tempo per lasciar sedimentare il tutto, perché in fondo guardare un pilot assomiglia a quelle situazioni da film in cui entri in un bar, alzi un po’ il gomito, e ti porti a casa quella ragazza tanto carina, senza sapere se la mattina dopo ti farà ancora lo stesso effetto.
Non tutto ciò che piace alla sera convince anche alla mattina, e viceversa, ciò che poteva sembrare storto alla mattina, può assumere strani e inaspettati sensi nel giro di una giornata.

Stavolta però ho dovuto cambiare strategia. Questo perché il pilot di Midnight, Texas mi ha fatto così pena, che il cervello ha iniziato a eliminarne il ricordo già mentre lo stavo vedendo, e aspettare una giornata vorrebbe dire non sapere nemmeno che esiste.
In onda su NBC, creata da Monica Breen e tratta dai romanzi di Charlaine Harris, la serie racconta di un bel giovanotto, Manfred (François Arnaud), che oltre ad essere un bel giovanotto è anche un medium, abituato a parlare con i morti e in particolare con l’amata nonna, da tempo passata a miglior vita. Ed è proprio la nonna, in uno slancio mistico, che gli consiglia di trasferirsi nella sperduta cittadina di Midnight, in Texas. Una volta arrivato lì, Manfred scopre in breve tempo che il paesello è pieno di creature soprannaturali (vampiri, streghe, angeli ecc) che vivono in comunità fuori dagli sguardi del mondo esterno. Tutto bene, tutto tranquillo, se non fosse che questo variegato gruppo di personaggi dovrà unirsi per combattere un pericoloso nemico.

MIDNIGHT TEXAS -- "Pilot" -- Pictured: (l-r) Yul Vázquez as Rev. Emilio Sheehan, Parisa Fitz-Henley as Fiji, Francois Arnaud as Manfred -- (Photo by: NBC)

Come avrete capito, siamo nuovamente nell’ambito del fantasy televisivo ormai classico, in cui le razze e le creature sono un po’ sempre quelle. Il che suona subito un po’ usurato, ma di per sé non è un problema: ce lo siamo detti tante volte che a importare davvero non è il cosa, ma il come, altrimenti non si potrebbero più scrivere telefilm sui poliziotti.
Ma il problema di Midnight, Texas sta proprio lì, nel “come”. Girata con una fotografia piatta e banale, da tv movie di quart’ordine, la serie prova a darsi un tono con una rappresentazione molto esplicita, a tratti anche esplicitamente buffa, dei morti incontrati da Manfred, ma questo è più o meno il massimo della creatività che vedrete nel pilot. Il resto è fatto di personaggi tagliati con l’accetta, che abbiamo visto mille volte, effetti speciali spesso pacchianissimi, del tipo “se non hai i soldi per farli bene inventati qualcos’altro, perché la mente non ha limiti, ma il budget sì”, e una scrittura fastidiosamente didascalica, in cui tutto viene spiegato per filo e per segno, tipo che il vampiro arriva e dice “ciao sono un vampiro”.

MIDNIGHT TEXAS -- "Pilot" -- Pictured: Peter Mensah as Lemuel -- (Photo by: NBC)

Non c’è spazio per l’immaginazione dello spettatore, non c’è margine per stupirsi di alcunché. Rimane vero che Midnight, Texas gioca su un terreno abbastanza facile, perché l’accozzaglia di freaks tutti riuniti contro il cattivone di turno ha sempre il suo fascino trashone, così come la bidimensionalità di molti personaggi non esclude guizzi di divertimento qui e là. Ma sto già indulgendo nel mio consueto ottimismo: la verità è che Midnight, Texas non ha praticamente nulla da offrire allo spettatore più smaliziato, rimanendo un guilty pleasure estivo giusto per chi non può fare a meno di perdersi nemmeno una serie in cui si parli di soprannaturale e bestie strane.

In realtà un dubbio mi rimane, non tanto per gli ascolti di Midnight, Texas, che sono migliori di quanto mi sarei aspettato, ma anche perché la sua creatrice non è l’ultima arrivata: nel curriculum di Monica Breen, sia come produttrice che come sceneggiatrice, c’è roba del calibro di Agents of SHIELD, Fringe, Alias. Cioè, la domanda è: o si è rovinata lei, o ero distratto io.

Aspetta che mi rivedo qualche scena.

 

 

 

 

No, niente, mi fa schifo.

:
Perché seguire Midnight, Texas: giusto se la vostra sete di vampiri e fantasmi prescinde dalla qualità dei vampiri e dei fantasmi.
Perché mollare Midnight, Texas: perché al confronto The Vampire Diaries sembra Il Padrino.

MIDNIGHT TEXAS -- "Pilot" -- Pictured: Francois Arnaud as Manfred -- (Photo by: NBC)



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