Riviera – Il thrillerone estivo nella bella vita della Costa Azzurra di Marco Villa
Uno yacht che salta in aria e una Montecarlo piena di misteri nel pilot di Riviera
Monaco e nuvole, il lato sporco della Costa Azzurra. Non c’entra niente, ma è da stamattina che ho in testa Nuvole senza Messico di Giorgio Canali e in più non mi veniva un inizio decente, quindi eccoci qua. Casuale, certo, ma comunque il concept di Riviera è grosso modo quello, con tutto il torbido del mondo dei ricchissimi, un torbido in cui è sempre bello sguazzare.
Riviera è una serie tv di Sky UK, in onda in Italia dall’11 luglio su Sky Atlantic HD. Ambientata tra Montecarlo e la Costa Azzurra, calata nel mondo delle aste d’arte milionarie, Riviera muove i propri passi dall’esplosione di uno yacht in cui muoiono diversi ricconi russi e soprattutto Constantine Clios, proprietario di una banca e grande collezionista di opere d’arte. La sua morte getta nello sconforto la giovanissima moglie Georgina (Julia Stiles) e tutta la sua famiglia. C’è l’ex moglie che vuole far fuori la nuova arrivata e poi tre figli diversissimi tra loro come da copione: la figlia adolescente autolesionista, il mezzano ombroso e impenetrabile (Iwan Rheon), il più grande che già si muove nel mondo della finanza e nella banca paterna, tra una botta di bamba e l’altra. Tutto sembra indirizzarsi verso il classico dramma famigliare, ma, come nella migliore delle tradizioni, non tutto è come sembra: l’esplosione, inizialmente catalogata come accidentale, forse non è tanto casuale e poi iniziano a emergere dettagli sconosciuti sulla vita del defunto, compreso un appartamento misterioso nel centro di Montecarlo.
Case super, giri di soldi a livelli altissimi e il mercato dell’arte, definito nei primi minuti del pilot come l’unico rimasto ancora privo di regole e legislazioni. Questi i tre elementi chiave dei primi 45 minuti di Riviera, insieme a personaggi che operano sempre per secondi fini più o meno espliciti, in netta contrapposizione con l’ingenua figura di Georgina, strappata di colpo dalla vita di moglie trofeo che viaggia per il mondo con il libretto degli assegni aperto per partecipare ad aste milionarie.
Scritto da Neil Jordan (Intervista con il vampiro e I Borgia, tra gli altri), Riviera è stata in parte disconosciuta dal suo autore, che non ha apprezzato un montaggio che sarebbe andato a rendere meno misteriosa tutta la faccenda. Non potremo mai sapere come fosse la prima stesura, ma va detto che il primo episodio tiene, pur nella sua classicità: quando un personaggio entra in scena, si sa già per filo e per segno cosa farà e dove andrà a parare e la facilità con cui ho riassunto i membri della famiglia è lì a dimostrarlo. Al quadro va aggiunto anche il poliziotto duro-ma-comprensivo, che non può mancare in una storia di questo tipo.
Una punta di sarcasmo è d’obbligo, ma è d’obbligo anche sottolineare che Riviera si presenta come un thrillerone in un ambiente dorato e rispetta assolutamente premesse e promesse. È una serie di genere e come tale risponde a canoni e cliché: non farà parte di quel gruppo di titoli in grado di far compiere passi avanti al genere stesso, ma è un prodotto che difficilmente rischierà di deludere nel corso dei suoi dieci episodi.
Perché seguire Riviera: perché il pilot dimostra solidità ed è interessante nella sua classicità
Perché mollare Riviera: perché è talmente aderente a un genere che difficilmente saprà sorprendere