Paula – Un big big big drama inglese che inchioda al divano di Marco Villa
Paula ha tutto per diventare una serie bellissima. Non bella, bellissima
La trafila è sempre quella: scoprire cosa è uscito di nuovo, cercare una minima informazione, smazzarsi i pilot da recensire. Compare il nome Paula, provo a cercare e trovo come parole chiave thriller e inglese. Bomba, roba mia, mi ci butto. Peccato che lungo tutto il primo episodio di thriller non ci siano particolare tracce, così come di inglesitudine, visto che siamo in Irlanda. Questo spiazzamento, però, è tutto positivo, perché Paula è molto meglio di un semplice thriller inglese.
Paula è una nuova serie di BBC Two. La storia è ovviamente quella di Paula (Denise Gough, già in Guerrilla), insegnante di chimica intorno alla trentina, che sta cercando di troncare una storia con un collega sposato, nel tentativo di trovare un equilibrio nella vita. Non è contenta Paula, anche perché ha un fratello che vive di espedienti o poco più che dorme in un garage e una famiglia anaffettiva che fatica ad affrontare la realtà. Nella stessa Dublino, c’è anche James (Tom Hughes, già in Silk e Victoria), muratore tuttofare che vive con due ragazze da cui ha avuto figli e con le quali intrattiene rapporti che in un istante possono virare dall’affetto possessivo alla violenza. Quando le vite di James e Paula si incrociano, l’uomo intravede la possibilità di portare a casa qualche euro ricattando Philip, l’amante sposato di Paula. Le cose però vanno maluccio.
È questa la svolta thriller della serie, che arriva però a pochi minuti dalla fine del pilot. Fino a quel momento, infatti, Paula è un drammone sociale quasi alla Ken Loach, fatto di tragedie individuali proletarie e piccolo-borghesi e senza possibilità di salvezza. Paula è infelice e non realizzata, alla disperata ricerca di un obiettivo, di uno scopo. James è invece in un abisso, tra condizioni di vita ben oltre la soglia di povertà e un’instabilità mentale probabilmente dovuta a qualche momento oscuro del suo passato.
La bellezza di Paula sta nell’essere avvincente e tensivo anche quando non c’è traccia di elementi thriller o crime. Sono le vicende umane al centro di questo primo episodio e si avverte che non serve un omicidio per aumentare il livello di dramma. L’avvio di una sottotrama investigativa arriva così come una sorta di sostegno architettonico in grado di garantire uno sviluppo più solido e sicuro.
Un elemento che va ad aggiungersi a regia e scrittura in stato di grazia, così come a una coppia di protagonisti umana e perfettamente calata nel ruolo. Non sarà facile mantenere questo livello nei prossimi x episodi, ma se Paula dovesse farcela saremmo davanti a una serie davvero bellissima.
Perché seguire Paula: perché è tiratissimo e scritto alla grande
Perché mollare Paula: perché non è un thriller classico