Imposters – Bella, dolce e falsa di Diego Castelli
Ti prende e ti rigira come un calzino
QUALCHE SPOILER INEVITABILE
L’incubo di ogni maschio single.
Hai incontrato una ragazza bella e intelligente, dal sorriso dolce e birichino, che ti parla con quell’accento straniero che fa pensare alle vacanze e a una vita di avventure. L’istinto di conquistarla è immediato, e la cosa incredibile è che pure lei sembra colpita da un fascino che nemmeno sapevi di possedere. La passione è travolgente, l’amore quasi immediato, lei se ne frega della tavoletta del water alzata e non ti rompe nemmeno le balle quando guardi la partita. Decidi di sposarla: chi se ne importa se la conosci da poco, è evidente che sul vostro incontro è calata la mano del Destino. E bisogna pure considerare che piace un sacco a tua madre, il che non guasta mai.
Pochi mesi dopo, però, la tua carta di credito risulta bloccata, la casa è vuota e i soldi nella cassaforte sono scomparsi. Trovi un biglietto, poi un messaggio sul computer, e scopri che quella ragazza così meravigliosa era in realtà una truffatrice che, con un inganno lungo quasi due anni, ti ha ripulito di tutto.
Fuck.
Questa è la trama di Imposters, nuova serie di Bravo che racconta contemporaneamente sia le vicende della truffatrice Maddie e dei suoi due compagni di marachelle, sia il tentativo di tre sue vittime di rintracciarla per fargliela pagare.
Parlando di belle donne che ti rigirano come calzini viene in mente la recente Good Behavior con Michelle Dockery che però, accanto alla componente più truffaldina da Ocean’s Eleven, piazzava un carico piuttosto forte di drama vero, di infanzie infelici e sogni infranti.
Qui invece, almeno per ora, siamo più dalle parti della black comedy: la serie di Paul Adelstein e Adam Brooks (Adelstein faceva Cooper in Private Practice, ed è alla sua prima esperienza come autore vero) punta a intrattere lo spettatore mostrando da una parte l’abilità trasformista di Maddie (Inbar Lavi), a cui viene aggiunto anche un pizzico di mistero in più per via di un committente segreto delle sue truffe, e dall’altra i goffi tentativi delle vittime di trovarla e fargliela pagare. In questo senso, il fatto che uni dei truffati sia Parker Young, vecchio imbecillone di Suburgatory (ma poi visto anche in Arrow), dovrebbe far intuire il tono di tutta la faccenda.
Quello di Imposters è sicuramente un tentativo interessante, perché siamo in presenza di una serie che punta tutto sulla trama orizzontale e che cerca di tenersi alla larga dai generi più codificati tipici della serialità televisiva, dal poliziesco al legal, passando per il teen e il fantasy. Imposters prova a essere un miscuglio di generi e situazioni, contamina la suspense poliziesca con la comedy single camera e strizza l’occhio a filoni più cinematografici che televisivi, tentando di costruire una struttura narrativa che suoni semplice ma originale, e che possa garantire la presenza di qualche angolo nascosto da cui far spuntare qualche sorpresa qui e là.
Proprio per la difficoltà di incasellare precisamente Imposters nelle categorie che solitamente usiamo per i racconti televisivi, però, diventa anche più difficile darne un giudizio immediato, pur nelle cautele che sempre riserviamo ai pilot.
Il ritmo è buono, il concept intrigante, e potrebbe evolvere in molti modi differenti. Allo stesso tempo, non sembra comunque un capolavoro imprescindibile, semplicemente perché al momento non si va molto oltre la piacevolezza di una struttura ben congegnata. Servirebbero dialoghi più memorabili, situazioni più paradossali, insomma un po’ di coraggio in più.
Certo, rimane il dubbio che quella struttura possa presto implodere e diventare ripetitiva, oppure al contrario aprirsi a deviazioni gustose e al momento imprevedibili.
Solo il tempo ce lo dirà, intanto può valere la pena tenerla sott’occhio.
Perché seguire Imposters: il racconto è piacevole, abbastanza originale, e ha margini di miglioramento.
Perché mollare Imposters: per ora incuriosisce ma non spacca, ed esiste la paura che il pilot abbia già sparato la maggior parte delle cartucce.