Santa Clarita Diet – Drew Barrymore diventa zombie per Netflix di Marco Villa
Abbiamo visto in anteprima i primi episodi di Santa Clarita Diet, la nuova serie tv di Netflix con Drew Barrymore
Se provi a cercare su Google il nome Drew Barrymore accompagnato da Santa Clarita Diet, trovate tante foto dell’attrice sorridente. All’improvviso, però, vedrete comparire qualche chiazza di rosso e magari la suddetta Drew Barrymore intenta a mangiare un braccio umano. Ecco, questa piccola esperienza di ricerca su Google è il miglior riassunto dei primi episodi di Santa Clarita Diet.
Santa Clarita Diet è una nuova serie tv di Netflix, disponibile dal 3 febbraio. Creata da Victor Fresco (Better Off Ted e My Name Is Earl), Racconta la storia di Sheila e Joel, due agenti immobiliari di Santa Clarita, che abitano in una specie di Wisteria Lane, la strada che ha fatto da sfondo a Desperate Housewives. Lei è maniaca del controllo e incapace di divertirsi, lui cerca di trovare una via di fuga fumando erba non appena si trova da solo. Le cose cambiano quando, per motivi insondabili, Sheila muore per qualche minuto e si risveglia zombie. Uno zombie piuttosto tranquillo, ma comunque bisognoso di carne, da cui il riferimento alla dieta nel titolo
La routine della coppia subisce così un netto cambiamento, che viene però assorbito con un certo aplomb da entrambi. Di solito siamo abituati a sentire parlare di sospensione dell’incredulità per quanto riguarda gli spettatori, in particolare quelli di fantascienza. In questo caso, invece, sono i personaggi stessi ad accettare l’inaccettabile come se niente fosse: una scelta di scrittura certo non rivoluzionaria, ma che comunque libera Santa Clarita Diet da ogni tipo di plot drama, permettendole di essere in tutto e per tutto una comedy. Nera, ma comunque comedy.
Non solo: Santa Clarita Diet si propone come una serie che punta forte su un profilo metalinguistico. I pochi minuti del primo episodio, quelli che vanno dai titoli di testa alla trasformazione di Sheila, sono un campionario di toni, situazioni e intenzioni della più classica delle comedy multicamera con risate in sottofondo. Una ripresa di stilemi che ci sembrano oggi quasi fastidiosi e con loro la serie, non fosse che magicamente tutto cambia al momento della trasformazione, quando quei riferimenti spariscono. Sheila diventa zombie dopo aver vomitato tutto il vomitabile, tutto quello che aveva in corpo (e anche di più), come se in questo gesto liberatorio ci fosse la volontà di stabilire una distanza con quel tipo di tradizione comica messo in scena.
In questo processo ha ovviamente un ruolo di primaria importanza il casting di Drew Barrymore, volto di punta di Hollywood vent’anni fa, quando era tra le reginette indiscusse dei film romanticoni su adolescenti in amor più o meno credibili. Lei è cristallizzata in quel ruolo, così come Timothy Olyphant (sempre più simile a Billy Bob Thornton) è cristallizzato in quello del duro sceriffo, da Deadwood a Justified. Lo spostamento rinfresca entrambi anche se nei primi episodi non sembrano del tutto in equilibrio con i propri ruoli.
Santa Clarita Diet è una buona serie, che gioca a demolire lo stesso genere di cui fa parte, con un innegabile gusto splatter. In fondo è un po’ il procedimento inverso dei film di Joe Dante, che spesso partono dall’horror per venire poi impastati con la commedia. Qui è l’opposto, ma il risultato potrebbe essere simile, in ogni caso più vicino al cult che al capolavoro. Perché no, Santa Clarita Diet non è certo la cosa migliore prodotta da Netflix e anzi tra le comedy è forse quella più vicina a un gusto generalista. Però è intelligente, ha un ritmo forsennato ed è un buon esperimento, una serie da tenersi lì e finire in una mezza giornatona di binge watching.
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