People of Earth: una comedy sugli alieni minuscola ma deliziosa di Diego Castelli
Il tema è vecchio, l’approccio no
Il “minuscola” del titolo non fa riferimento al formato della serie, che è una normalissima comedy di 20 minuti, quanto piuttosto al fatto che è uno show che non si cagherà quasi nessuno e che sta facendo ascolti scarsi (anche se la seconda stagione è già stata confermata).
Presi però dal fervore del “parliamo di tutto sennò siamo cattivi” – e considerando che mi ci sto abbastanza divertendo – oggi vi narro di People of Earth, nuova serie fanta-comedy di TBS creata da David Jenkins. Il nome non vi dice niente? È normale: a giudicare dalla sua pagina di imdb, il buon David prima di People of Earth lavorava come parrucchiere o giostraio, comunque niente che potesse saltare all’occhio di un serialminder.
Ebbene, People of Earth parte da un tema molto classico, il rapimento di umani da parte degli alieni, a cui cerca di dare un taglio tutto personale. Protagonista è un gruppo di persone che sono state rapite (o dicono di essere state rapite, o vorrebbero essere rapite) che si riuniscono per parlare della loro esperienza, condividere incubi e teorie complottiste, insomma darsi un po’ di supporto tipo alcolisti anonimi. Il punto di vista principale è quello di un giornalista (Wyatt Enac, fra l’altro uno degli autori del premiatissimo The Daily Show su Comedy Central) che finisce quasi per caso nel gruppo, intenzionato a comprenderne le dinamiche, ma che dovrà arrendersi ad alcune pesanti evidenze.
Eh già perché People of Earth non lascia alcun dubbio sulla realtà o fantasia dei racconti dei protagonisti: non solo gli alieni esistono, ma sono anche completamente idioti e hanno problemi, idiosincrasie e menate propriamente umane.
Giocando su un tipo di comicità che da queste parti piace sempre, quella che simula l’idiozia più completa e la inserisce in un contesto spesso surreale, People of Earth diventa in pochi minuti una deliziosa commedia dell’assurdo, piena di personaggi fuori di testa e di una strana dolcezza di fondo, che evita accuratamente qualunque tipo di sguaiatezza o volgarità, per farci affezionare sul serio a personaggi che non sono solo macchiette ridicole, ma anche persone di buon cuore che semplicemente non ci stanno capendo niente dalla vita.
I più divertenti, comunque, sono proprio gli alieni, che lungi dall’essere menti superiori in costante controllo degli umani, palesano le loro evidenti difficoltà a integrarsi nella società umana, perdendosi in errori di procedura, intoppi burocratici, litigi che assomigliano tanto a quelli che possono avvenire in un ufficio.
Forse il simbolo più evidente dell’approccio alla serie è questo qui sotto, l’alieno sulla destra, il capoccia non-solo-metaforico degli alieni che controllano tutto dall’astronave, che di nome fa Jeff The Grey e che, come potete vedere, è un misto fra le classiche fattezze dell’alieno da Area 51 unite a una evidente calvizie spelacchiata, che starebbe benissimo su un personaggio di The Office.
Non è la serie dell’anno, non vi cambierà la vita, ma se apprezzate il genere fateci un giro, potreste rimanere stupiti in più occasioni.
Perché seguire People of Earth: fa comicità su un argomento poco battuto dalla comedy tradizionale e lo fa con buon piglio, diverse buone idee e personaggi adorabili.
Perché mollare People of Earth: non è pensata per essere una sitcom da sganasciarsi, e se il genere “rapimenti alieni” non vi interessa potrebbe mancarvi la base su cui costruire il divertimento.