Eyewitness – Il primo vero crime di questa stagione di Marco Villa
Un triplice omicidio, due ragazzi che scoprono il sesso, una poliziotta con la coda: ecco Eyewitness
Se penso a quante serie sono partite nell’ultimo mese e mezzo mi viene il mal di testa, ma in tutto questa alluvione di pilot c’è un buco grosso che non è stato riempito: il crime. Eh sì, perché ogni stagione ha bisogno del suo crime, quello che ti fa aspettare la settimana successiva per sapere su quale finto assassino si riverseranno i finti sospetti destinati a evaporare nel giro di un episodio. Il crime mancava, dicevo, ma forse siamo riusciti a colmare questa lacuna con Eyewitness.
Eyewitness è una nuova serie di USA Network, rete che negli ultimi anni ha manifestato grosse ambizioni. Basata sull’impronunciabile serie norvegese Øyevitne, è uno di quei crime ambientati in provincia con protagonista una poliziotta con i capelli legati e zero sensualità. Sì, la scuola è quella di The Killing, sia per la derivazione nordica, sia per la caratterizzazione del personaggio principale. Le somiglianze, però, terminano lì: siamo nello stato di New York e in una baita in riva al lago vengono trovati i cadaveri di tre persone. Uno appartiene a un infiltrato dell’FBI, ammazzato da un tizio rapito da una gang mafiosa della zona. Alla mezza strage hanno assistito due ragazzi del posto, che stavano pomiciando pesi e scoprendo la propria omosessualità quando sono arrivati i criminali sparatutto. Mica male come trauma, per i nostri amici. La poliziotta poco sensuale inizia a indagare e l’ultima cosa che vi serve sapere è che uno dei due testimoni oculari (capito il perché del titolo?) è il ragazzo che lei e il marito stanno tenendo in affido a casa.
Dal punto di vista dell’indagine, Eyewitness si presenta come un crime di quelli classici: la poliziotta di provincia con un passato non facile deve affrontare l’FBI che cerca di scipparle il caso. Ovviamente all’inizio manda giù, poi finirà per scontrarsi con loro e dimostrare di essere in quell’angolo di mondo immeritatamente, finendo per sgominare la mafietta locale. Storie già viste mille volte, ma sempre affascinanti, perché ormai di default facciamo il tifo per le poliziotte non fashion e questa ha persino i brufoli, quindi 10 punti in più.
Tra tutte le sottotrame messe in evidenza, però, si prende la scena quella legata ai due ragazzi che scoprono la propria sessualità: si tratta della vicenda che occupa tutto l’inizio del pilot, momento cruciale per ogni serie. Il rapporto tra i due viene mostrato in modo molto fisico, senza edulcorazioni o grandi ellissi e questo è un fatto importante, visto che normalmente un racconto senza filtri di un rapporto omosessuale trova posto soltanto in serie che fanno dell’amore gay il proprio concept di base.
Quindi, ricapitolando, una storia crime che si presenta solida nella sua classicità (con in più una serie originale a fare da sostegno narrativo) e un’aggiunta importante come una storia di sesso/amore adolescenziale che promette di essere potente e significativa. In un mare di serie che non contengono elementi in grado di farle spiccare, mi sembra già qualcosa.
Perché seguire Eyewitness: perché state cercando il crime di stagione e ancora non l’avete trovato
Perché mollare Eyewitness: perché è l’ennesimo crime con la detective un po’ sciatta a fare da protagonista