Divorce – Il ritorno di Sarah Jessica Parker su HBO tra luci e ombre di Marco Villa
Una comedy di HBO che fa pure ridere
Se dici Sarah Jessica Parker, in sostanza dici anche Sex and the City e quindi HBO. Un legame a tre di quelli indissolubili, che potrei definire con un termine più esotico se solo non avessi piallato via tutte le nozioni di chimica del liceo. Una serie che ha definito la storia del network e la carriera dell’attrice, ovvio quindi che la ripartenza del rapporto Parker e HBO sia degno di nota.
Divorce è appunto la nuova serie di HBO, creata da Sharon Horgan, autrice e attrice inglese, già creatrice e interprete di Catastrophe. Racconta la storia di una coppia di circa cinquantenni con figli che affronta il divorzio: la protagonista è ovviamente Sarah Jessica Parker, mentre il suo partner è Thomas Haden Church, uno con un botto di film così nel curriculum e una faccia che sarebbe perfetta per Fargo.
Per formato e struttura, Divorce è una comedy. Questo termine ha mutato nel tempo gran parte del suo significato e su HBO poi non è mai stato sinonimo di matte risate, ecco perché la prima sorpresa che si ha guardando Divorce è il suo far ridere. All’interno di una mezz’ora ritmata in cui succede di tutto (liti, colpi di pistola, infarti, tradimenti, richieste di divorzio), non sono pochi i momenti in cui si ride per battute e situazioni. Una storia tutto sommato banalotta e stravista, nel pilot viene raccontata bene, riuscendo a far compiere allo spettatore diversi salti della barricata, parteggiando ora per uno, ora per un altro personaggio. E questa è cosa molto buona.
Meno buono, almeno nella prima puntata, l’equilibrio generale tra i personaggi. Ho già detto come Thomas Haden Church sembri uscito da Fargo, ma la sensazione è che tutto il suo personaggio sarebbe perfetto nella serie di Showtime, mentre si trovi fuori luogo in Divorce. La stranezza e l’atipicità di un personaggio sono elementi spesso ottimi, in grado di dare corpo e colore a una serie, ma se gli strambi della situazione interpretano ruoli centrali le cose si complicano. Di fatto, i due protagonisti sembrano appartenere a mondi differenti: una scelta estrema per sottolineare quanto siano distanti in modo ormai irrecuperabile, ma che rischia di essere controproducente a livello narrativo.
Questo al momento sembra essere il punto cruciale da cui arriverà il responso su riuscita o fallimento di Divorce, un punto che mi sento di poter imputare alla tradizione seriale britannica in fatto di comedy, tradizione da cui arriva la creatrice. Cambiando punto di vista, invece, gli ascolti hanno già detto che la serie interessa davvero poco agli spettatori. E questo, visto il nome di Sarah Jessica Parker, non ce lo saremmo aspettati.
In un senso o nell’altro, saranno decisive le prossime puntate: dopo il pilot, però, la standing ovation proprio non parte.
Perché seguirla: perché una comedy di HBO che fa ridere è abbastanza rara
Perché mollarla: perché non è esplosiva