Serial Moments 242 – Dal 17 al 23 luglio di Diego Castelli
Paradossi temporali, monologhi blasfemi e problemini edipici
ATTENZIONE! SPOILER QUASI VACANZIERI DI THE NIGHT OF, MR. ROBOT, 12 MONKEYS, WAYWARD PINES, HELL ON WHEELS (E IN FONDO RAY DONOVAN, UNREAL E PREACHER)
5.The Night of 1×02 – Terribile ordinarietà
Aspettavo con ansia la seconda puntata di The Night Of, sperando fosse all’altezza del pilot. Oh, mi è piaciuta tantissimo. In maniera ancora più evidente rispetto al primo episodio, questo definisce meglio una delle caratteristiche fondanti della serie, ovvero la freddezza glaciale della quotidianità poliziesco-penintenziaria: le difficoltà burocratiche dei genitori di Nasir, l’abbandono del ragazzo nella cella comune, la vita monotona e ordinaria di Jack Stone, che nella tragedia del ragazzo trova lo spiraglio per uno scattino di carriera. Tutti conoscono tutti, e quasi per nessuno la storia di Nasir è importante. Si usa così una regia di grande stile ed effetto, cruda e sporca e insieme sorprendentemente lirica, per raccontare un mondo terribile non tanto perché “cattivo” nel senso fiabesco del termine, bensì perché sostanzialmetne menefreghista nei confronti della povera gente: l’importante è concludere subito, senza troppo sbattimenti, e poi passare ad altro. Se devo scegliere una scena in particolare, dico gli addetti alla sicurezza che tolgono il cellulare dal retto di un detenuto: una scena che in qualunque altra serie sarebbe stata tratta come una cosa estrema e in-credibile, e che invece qui viene descritta come il più banale degli espedienti.
4.Mr. Robot 2×03 – Rigurgiti e bestemmie
Due serial moments abbastanza evidenti nell’episodio settimanale di Mr Robot. Prima di tutto c’è un nuovo apice della battaglia tutta intracranica fra Elliot e il suo alter ego, che porta il primo a imbottirsi di pasticche, per poi essere subdolamente costretto a vomitarle, salvo rimangiarsele immediatamente dopo pur di non darla vinta a Christian Slater. Sì, è una scena parecchio schifosa, ma sulla sua forza drammatica c’è poco da dire. Secondo serial moments il monologo delirante di Elliot agli alcolisti anonimi (o quello che sono): ne esce un’invettiva anti religiosa con tanto di “fuck God” che da queste parti non possiamo che applaudire. Se proprio vogliamo essere pignoli è stata un po’ forzata, una scena in cui si vede un po’ troppo lo sceneggiatore che dice “ora scrivo cose pazze”. Però ci siamo divertiti, e tanto basta.
3.12 Monkeys 2×13 – Circle of life (and time)
Nelle scorse settimane ho avuto modo di esternare una certa difficoltà nello stare dietro a 12 Monkeys: sicuramente è una serie che tocca temi che mi interessano molto e si muove ad un livello tecnico-produttivo superiore a diverse altre ciofeche propinate da SyFy in questi anni; allo stesso tempo, però, non impazzisco per gli attori coinvolti e soprattutto non ci sto capendo più niente, troppo complicata. Può essere che sia un problema suo, può essere che sia mio, più probabilmente sta nel mezzo. Detto tutto questo, una citazione per il season finale va fatta. Nel tentativo di far tornare tutto e far quadrare tutti i conti, gli autori svelano l’identità del Testimone che, a quel punto, non poteva essere un tizio a caso, ma doveva essere in qualche modo legato a quei 4-5 protagonisti veri che lo show coltiva da anni. Alla fine, il fantomatico Testimone altri non è che il figlio non ancora nato (anzi appena concepito, se vogliamo) di Cole e Cassie, che dunque sono i “creatori” dell’essere che hanno cercato in lungo e in largo nello spaziotempo. È una bella chiusura di stagione, funziona. Il fatto che non ho capito al 100% come ci si è arrivati mi lascia un tot di fastidio, ma vabbè.
2.Wayward Pines 2×09 – Mother-fucker
Robe che la trama di Beautiful al confronto sembra una puntata dell’Albero Azzurro. Jason e Kerry stanno insieme ma si scopre che Kerry è la madre naturale di Jason: hanno la stessa età biologica solo perché lei è stata ibernata poco dopo la nascita del bambino e scongelata quando lui era già grande. Ma non solo: è stata risvegliata proprio su richiesta di lui, che spulciando un po’ di schede in una versione post-apocalittica di Tinder ha detto “mmm, mi piace questa, scongelatela che così ne faccio la mia sposa”. Peccato, caro il mio idiota, che era TUA MADRE.
Quando si dice epic fail…
1.Hell on Wheels 5×14 – Done
Ho sempre avuto qualche problema con Hell on Wheels. Pur riconoscendone la qualità, il suo approccio volutamente non-epico mi ha messo spesso in difficoltà, io che del western ho un gusto abbastanza classico. In questo senso, il finale potrebbe starmi ulteriormente indigesto, ma devo concedergli l’onore di una profonda coerenza: finita la ferrovia, il sogno metallico che ha mosso i personaggi fin dal primo episodio della prima stagione, le ruote del tempo e della Storia sembrano pronte a passare sopra tutto, disconoscendo il valore di Durant, che effettivamente ha portato a casa il lavoro pur essendo un gaglioffo d’antologia, e soprattutto dimenticando Bohannon, che trova l’ultimo momento di effimera gloria durante il processo a Durant, per poi partire alla volta di un paese lontano dove nessuno (a parte una singola importantissima persona) lo conosce. Chi sperava in un finale di sparatorie e azione ovviamente è rimasto deluso (ma d’altronde non c’era alcun indizio che potesse andare a quel modo) ma rimane comunque negli occhi l’onore e il carisma di personaggi che non sono mai stati interamente buoni o cattivi, ma che nelle loro sfumature hanno compiuto un’impresa titanica. La morale della storia sta proprio nel discorso, assai esplicito, che Durant fa ai suoi accusatori: abituati come siamo a cercare sempre i buoni e i cattivi, anche guardando Hell on Wheels siamo portati a fare la stessa cosa, ma la verità è che Bohannon non era interamente un buono (considerando i mlti scheletri nel suo apssato) e Durant non era un malvagio da fumetto, visto che in fondo non si è comportato diversamente dalla maggior parte delle persone che aveva intorno. Da questo grigiore moralmente discutibile che è l’umanità, è sorto però il progresso e il futuro della ferrovia, come a dire che siamo tutti poco più che formichine, ma che insieme possono fare grandi cose. Che poi è il motivo per cui Bohannon, quando ha la possibilità di affossare Durant, non lo fa, in nome delle avventure che, volenti o nolenti, hanno condiviso e sofferto insieme, ben lontani dalle stanze dei bottoni di Washington.
Sono però felice che Cullen non sia morto: con un personaggio del genere sarebbe stato anche prevedibile, ma gli autori decidono che la vita l’aveva già abbastanza bastonato e gli concedono la possibilità di cercare un nuovo inizio. Certo, lontano da casa, da un Paese a cui Bohannon non può più dare nulla e da cui non può ricevere altro. La sua cavalcata verso il tramonto (classico cliché da western) si tramuta dunque in un viaggio in nave ancora verso ovest, perché un uomo del genere fermo non può proprio stare, anche quando finisce la terra sotto i piedi.
Fuori concorso per tenerezza
Ray Donovan 4×04 – Karaoke
La tenerezza infinita di Ray costretto a cantare al karaoke. E basta, volevo dire solo questo.
Fuori concorso perché la mamma è sempre la mamma
Unreal 2×07 – Irrinunciabile contemporaneità
Nemmeno Unreal riesce a stare fuori dal calderone mediatico delle tensioni razziali americane, su cui comunque già lavorava con il tema dello scapolo nero come protagonisti di Everlasting. Stavolta però si va nello specifico, con Rachel pronta a filmare l’arresto di Darius e il conseguente precipitare della situazione: proprio dall’ingresso in campo di Rachel si finisce alla pallottola che dal poliziotto bianco finisce alla vittima di colore. Rachel ci va talmente tanto in sbattimento che alla fine deve chiamare sua madre per farsi venire a prendere, che è un po’ come dire “basta, mi arrendo”.
Fuori concorso per la delicatezza
Preacher 1×08 – D’altronde li aveva avvertiti
Accerchiato dagli uomini di Quincannon che vogliono portargli via la chiesa, Jesse non ci sta ad arrendersi e passa ai fatti. Ne scaturisce una scenetta surreale in cui uno degli scagnozzi del cattivo finisce evirato e soprattutto instupidito, visto che torna dai compagni in stato di shock dicendo “mi ha staccato il cazzo, un colpo incredibile”. Vabbè, genio.