Serial Moments 241 – Dal 10 al 16 luglio di Diego Castelli
Camei deliziosi, riflessioni importanti e risate isteriche
ATTENZIONE! SPOILER BIRICHINI DI ROADIES, RAY DONOVAN, UNREAL, MURDER IN THE FIRST, MR. ROBOT (E IN FONDO DIFFICULT PEOPLE, WAYEARD PINE SE THE NIGHT OF)
5.Roadies 1×03 – Sprazzi di follia
Quello di prendere un personaggio odioso e farlo sballare è un trucchetto comico ormai ben noto al cinema e in tv, e come tale più essere funzionale ma anche banalotto. Roadies riesce a uscire dalla possibile impasse soprattutto perché offre la parte a Rainn Wilson, ex Dwight di The Office, che ha sempre avuto la faccia da stronzo schizzato di prima categoria. La sua performance allucinogena non sarà magari originalissima, ma nell’atmosfera scanzonata e romantico-rockettara di Roadies funziona alla grande.
4.Ray Donovan 4×03 – Ma che fai svergognata!
In questo episodio di Ray Donovan potremmo scegliere Abby che difende il marito uccidendo un sicario, oppure la morte improvvisa della detective Muncie. Ma l’unica cosa a cui riesco a pensare è Bridget che scopa forte (cit.) con Ken Cosgrove di Mad Men proprio davanti a casa. Mamma mia, crescono così in fretta, e crescono così male… (anche se credo che l’attrice nella scena di sesso non fosse lei).
3.Unreal 2×06 – Sempre più in basso
Ormai lo sport preferito di quelli di Unreal è “vediamo quanto in basso riusciamo a far arrivare sta accozzaglia di bastardi”. Questa settimana Rachel aggiunge un’altra tacca alla sua poco lodevole cintura, visto che appena viene a sapere della gravidanza di Beth Ann decide immediatamente si sfruttare il segreto a suo vantaggio, portando sul set il padre biologico del bambino confidando nella scena madre trashona, che puntualmente si verifica. Come bonus per i serialminder, il padre è Zach McGowan di Black Sails (e The 100, e Shameless) che arriva, fa la sua scenetta e se ne va, come se fosse una comparsa qualunque.
2.Murder in the first 3×03 – Prese di posizione
Per quanto molte serie tv rileggano e riflettano la contemporaneità in cui sono inserite a livello più o meno esplicito, è più raro trovare uno show che decida di prendere di petto temi ed eventi di grande rilevanza socio-politica che stanno avvenendo negli stessi giorni della messa in onda. È il caso di questi ultimi episodi di Murder in the First, che toccano il tema delle tensioni razziali fra polizia e popolazione afroamericana quando ancora le strade statunitensi rimbombano dei colpi di pistola e delle manifestazioni di protesta. La presa di posizione degli autori, filtrata attraverso la vicenda e le parole di English, è abbastanza netta: dopo essere stato scagionato dall’accusa di aver ucciso senza motivo un ragazzo di colore che in realtà aveva una pistola e stava per usarla, English si chiede se il coro di proteste levatosi dopo la morte del ragazzo sarebbe stata la stessa se, invece, fosse morto lui. Un difesa della polizia come istituzione, prima che dei suoi singoli componenti, che gli autori imbastiscono in modo furbo ma non offensivo o sgarbato. Qualunque sia l’opinione di ognuno di noi sulla questione, trovo giusto rispettare chi si prende il rischio di usare una serie tv per trattare temi così complessi eppure così importanti.
1.Mr. Robot 2×02 – Spari e risate
Abbiamo già parlato della premiere stagionale di Mr. Robot, ma ci rimane da dire qualcosa sul secondo episodio. Almeno due elementi da sottolineare, forse tre: da una parte la morte di Gideon, che alla fine ci rimette la pelle pur essendo il personaggio suo malgrado più pietoso e innocuo della serie; dall’altra quella risata incontrollabile di Elliot ai danni di Mr. Robot che per l’ennesima volta lo stava minacciando con la pistola psichica: nel racconto delle allucinazioni del protagonista, la risata isterica è il modo semplice ma straniante per far capire che il nostro amico hacker sta per sbroccare di brutto. Last but not least, la telefonata finale: Elliot sente un “Bonsoir” pronunciato da Tyrell, che si suppone essere stato portato alla cornetta da Mr. Robot mentre Elliot non era cosciente. Sempre ammesso che Tyrell sia effettivamente vivo e questa non sia un nuova allucinazione…
Fuori concorso per amicizia
Difficult people 2×01 – Tina
Torna la comedy più cattiva e meta attualmente in onda sulla tv americana, e lo fa deliziandoci con un cameo di Tina Fey, interprete di una se stessa impegnata nella regia di un episodio di The Blacklist. Come dice lei stessa: un sogno diventato realtà… per il suo agente. Fantastica.
Fuori concorso per realismo
Wayward Pines 2×08 – Finiremmo tutti così
Vedi l’importanza della percezione plasmata da anni di film hollywoodiani? Guardando gli abitanti di Wayward Pines che si sparano fra di loro nel goffo tentativo di colpire l’abbie fuggita dal controllo, i personaggi ci appaiono istintivamente cretini e incapaci. A guardare le notizie di cronaca, però, è facilissimo imbattersi in altrettanti cretini che, con in mano un’arma che non sanno gestire, fanno danni ben peggiori di quelli che vorrebbero prevenire. Come dire, ancora una volta Wayward Pines sembra la serie più scema del mondo, ma a pensarci un attimo è paradossalmente più realistica di tante altre.
Fuori concorso per ricordo
The Night Of 1×01 – Il piacere della sorpresa
Abbiamo già parlato a lungo del pilot di The Night Of, quindi non la faccio lunga. Semplicemente, senza nemmeno bisogno di citare una scena particolare, volevo lasciare ai posteri il ricordo di uno dei pilot che più mi hanno colpito negli ultimi mesi. Speriamo si confermi già dal secondo episodio.
Fuori concorso perché li ho visti troppo tardi
Feed The Beast 1×07 – Bastardone!
Ormai ci aveva suggerito in modo evidente che Dion e Rie avevano fatto cosacce alle spalle del povero Tommy, ma in questa puntata gli autori hanno messo in scena la sottile perversione di farci cambiare idea, credendo effettivamente all’innocenza dello chef, salvo poi ri-ribaltare tutto di nuovo, quando racconti di terze parti (chiamiamoli così) tolgono ogni dubbio sul fatto che Dion abbia pucciato il biscotto nella cioccolata d’altri. Non sappiamo nient’altro, perché l’episodio finisce proprio lì, ma il faccione amareggiato di David Schwimmer è la classica roba che ti fa andare a letto col magone. Povera bestia…
Heel on Wheels 5×13 – Finito!
Dopo cinque anni, nel penultimo episodio della serie western di AMC, abbiamo assistito al completamento della ferrovia che ha dato inizio a tutto. Ad arrivare primo è stato Cullen, anche se poi le mani sul malloppo le ha messe comunque Durant (l’amara pillola è comunque addolcita, per noi spettatori, dal fatto che negli episodi scorsi ci è già stato fatto vedere che il futuro di Durant è tutto tranne che roseo). Di questo episodio ricorderemo soprattutto il diverso modo di dipingere i due leader: Cullen si spacca la schiena come e più dei suoi operai, coinvolgendoli nel progetto e fornendo loro un esempio; Durant invece impone la forza irritante del suo egoismo e dei suoi sogni di gloria, che gli fanno perdere parte della manodopera garantendo la vittoria del “nemico”. Non ci resta che attendere il finale di sabato prossimo, per conoscere il destino nel nostro burbero e amatissimo costruttore di binari