Perché stiamo rovinando Game of Thrones di Marco Villa
HBO ha bruciato un colpo di scena gigantesco per far tacere i fan più impallinati?
OVVIAMENTE SPOILER SUL FINALE DI GAME OF THRONES
È successo: HBO si è arresa. Dopo anni passati a cercare un equilibrio tra un hype da alimentare e un fanatismo da frenare, la rete che manda in onda Game of Thrones ha alzato le mani. Non sappiamo (e non sapremo mai) se si è trattato dell’errore di uno stagista che è stato cacciato mezzo minuto dopo, ma la sensazione è che la verità sia tutt’altra e che sia stata una scelta voluta da network e autori. Sto parlando di quanto accaduto qualche giorno fa, quando, su un sito laterale ma ufficiale di HBO, dedicato al making of di Game of Thrones, è stato rivelato il nome del padre di Jon Snow. La mamma l’avevamo scoperta giusto due giorni prima, nel corso dell’ultima puntata della sesta stagione, che ha confermato che si tratta di Lyanna Stark, sorella del decapitato Ned, morta proprio dando alla luce il buon Jon. Parlo di conferma perché è stato semplicemente il timbro finale su una teoria che gira da tantissimo tempo e che da almeno un anno ha invaso in maniera massiccia tutti i siti che si occupano di intrattenimento. La teoria è quella R + L = J, dove J è Jon Snow, L è Lyanna e R è Rhaegar Targaryen, fratello maggiore di Daenerys, che aveva rapito la giovane Stark e aveva abusato di lei. Probabilmente, diciamo, perché forse lei era invece consenziente su tutto, questo (ancora?) non lo sappiamo.
Una teoria dei fan, elaborata unendo vari puntini a cavallo tra libri e serie, ma che fino alla rivelazione dell’identità della madre di Jon era nient’altro che una teoria. Comunicato questo fatto fondamentale, peraltro con uno stacco di montaggio da brividi, ci si aspettava che nella prossima stagione sarebbe arrivata l’ufficialità circa l’identità del padre. Si badi bene, l’”ufficialità”, con tutto quello che questo comporta dal punto di vista drammatico. Peccato che questa è stata invece bruciata dalla già citata infografica. E qui arriviamo a un punto cruciale, perché la decisione di HBO è un’assurdità totale.
Il punto principale è che non siamo di fronte a un dettaglio, siamo di fronte a una svolta narrativa fondamentale, che traccia una linea diretta di parentela tra il re del Nord e la madre dei draghi. Non credo di esagerare dicendo che si tratta del cambio di scenario più importante di tutte le sei stagioni, al pari dell’esecuzione di Ned e del Red Wedding. Eppure tutto questo è avvenuto fuori dallo schermo, con una linea tracciata su un’immagine caricata su un sito. E che senso ha questo? Lo dico senza dubbi: nessuno. È una resa di fronte agli appassionati, una dimostrazione di subalternità degli autori nei confronti dei fan, che da anni sostenevano con ben pochi dubbi questa teoria. Una sicurezza che ha fatto quasi passare sotto silenzio la rivelazione e che anche su Serial Minds ha creato indignazione di fronte alla nostra sorpresa: “era ovvio e lo sapevamo tutti, che bisogno c’era di esplicitarlo nella serie? Se uno non l’aveva ancora capito, vuol dire che non è stato abbastanza attento e/o non approfondisce abbastanza leggendo i commenti online”. Questa, riassunta in estrema sintesi, la reazione di molti appassionati e di nuovo, come per HBO, i motivi per cui è sbagliata sono davvero tantissimi.
Innanzitutto perché no, non era ovvio per niente. E non parlo degli indizi disseminati in questi anni: da questo punto di vista, se consideriamo il 100% degli elementi comparsi nella serie, l’identità del padre di Jon dopo lo scorso season finale è effettivamente logica e quasi inevitabile, a parte la remota possibilità di qualche ulteriore twist. Quando dico “ovvio” intendo “chiaro come il sole, evidente per tutti”, considerando che, come detto, si parla di una rivelazione di importanta fondamentale.
Io mi considero uno spettatore medio di Game of Thrones: mi piace tantissimo, ma non ho letto i libri e mi tengo alla larga da articoli che sviscerano ogni puntata nel dettaglio ed elaborano teorie come quella citata in precedenza. Perché sono appassionato della serie, non dei suoi fan. E da spettatore medio, avrò sentito nominare Rhaegar una manciata di volte, perché non sono andato a fine puntata a cercare qualche wiki in grado di spiegarmi la qualunque. La questione è che non credo che questa sia una mia mancanza, anzi: a questa pagina potete vedere che Rhaegar, in modo più o meno diretto, è stato nominato qualcosa come quattro volte in sei anni, a fronte di mille mila personaggi nominati mille mila volte.
Game of Thrones, come qualsiasi altra serie, è intrattenimento: non è Borges, non è un filosofo incomprensibile che va studiato con impegno. È splendido che offra livelli di lettura diversi a seconda della voglia di uno spettatore di approfondire, ma nelle sue macrostrutture deve concentrarsi sulla stragrande maggioranza del pubblico. E qui viene un altro punto cruciale: amici commentatori, amici lettori, è il caso di prendere atto del fatto che chi passa di qua e partecipa a una discussione, fa parte di una nicchia. Una nicchia motivata e infoiata, ma una nicchia, così come è sempre una nicchia quella formata dai super-impallinati di qualsiasi argomento.
Considerare come riferimento lo spettatore che era già informato della teoria R + L = J è un errore di valutazione clamoroso. Non tutti ne erano informati, anzi, la maggior parte dei milioni di spettatori di Game of Thrones non ne sapeva niente. Il che significa che se fai una rivelazione di quel tipo, devi riflettere bene su quante persone, durante la visione della sesta stagione, si ricordino perfettamente chi è Rhaegar e soprattutto sappiano immaginare cosa significa che Jon Snow sia insieme Stark e Targaryen.
Provo a fare un esempio: durante la prima stagione di Mr. Robot (SPOILER!), tanti commentatori avevano proposto l’ipotesi che il personaggio di Cristian Slater fosse solo una proiezione mentale del protagonista Elliott. Per alcuni, la rivelazione di questa illusione sarà stata solo una conferma, ma facendo un paragone, come avreste reagito se questa svolta fosse stata raccontata con una infografica su un sito, invece che con una scena all’interno di una puntata?
Altro esempio: in ogni giallo che si rispetti, gli indizi per scoprire il colpevole devono essere messi sul piatto dello spettatore prima della rivelazione, così che lo spettatore possa arrivarci da solo se è abbastanza bravo. Ma alla fine quella rivelazione, chiara, semplice, precisa in tutte le sue ramificazioni, ci deve essere. Deve esserci un momento di chiarimento totale, in cui tutti possano mettersi la mano sulla bocca e dire “oh mamma, guarda cos’è successo”. Quel momento di chiarezza totale nel finale di settimana scorsa non c’è, come confermato da tanti, troppi dubbi degli spettatori e dai molti articoli con cui, nel mondo, si è sottolineato il problema dell’infografica.
Gli autori di Game of Thrones si sono sentiti talmente pressati dai propri spettatori più oltranzisti da aver avuto quasi il bisogno di buttar via questa rivelazione, per non sembrare troppo didascalici, o forse per non dover sopportare altri nove mesi come quelli intercorsi tra la quinta e la sesta stagione, con quei mille articoli e commenti sulla probabile/possibile/verosimile resurrezione di Jon Snow. Un evento che ha del clamoroso dal punto di vista narrativo, ma la cui potenza è stata quasi del tutto annullata da tutto quel parlare, parlare, parlare, parlare. Risultato: è passato come una cosa banale e scontata un evento gigantesco a livello narrativo come una resurrezione. Se anche una resurrezione viene accolta con sufficienza, cos’altro possono inventarsi degli autori per stupire il proprio pubblico?
In questo senso ho interpretato come una resa la scelta di prendere una rivelazione enorme e di toglierla dallo schermo. Allo stesso tempo, però, adesso non ci sono in giro altre teorie grosse e fondamentali. Tabula rasa. Per riprendere il controllo della propria serie e dell’hype che la circonda, hanno dovuto sacrificare uno dei twist più importanti. Se pensate invece che tutto questo sia giusto e normale, scusate, ma siete tra quelli che stanno rovinando Game of Thrones.