16 Giugno 2016 14 commenti

Wrecked: la parodia di Lost potrebbe naufragare presto di Diego Castelli

Copertina, Pilot

Wrecked (4)

Sono passati dodici anni dall’inizio di Lost e sei dalla sua fine, ma solo ora arriva una serie che ne è la parodia dichiarata.
Se state sentendo uno strano odore di vecchiume sappiate che non siete i soli: quando ho letto la trama di Wrecked, nuova comedy di TBS che racconta di un gruppo di passeggeri idioti caduti con l’aereo su un’isola deserta, ho subito pensato “ma non sarà un po’ tardino?”
L’idea che ti fai è un po’ quella di un gruppo di sceneggiatori riuniti intorno a un tavolo, e a nessuno viene in mente niente di decente da proporre alla rete finché qualcuno dice “ma se facessimo una parodia di Lost?” e tutti gli altri, ormai affamati e sfiniti dopo cinque ore di riunione, gridano un sollevato “GENIO!” di borisiana memoria.

La speranza era che, dopo un periodo di gestazione così dannatamente lungo, il prodotto finale fosse una bomba totale. Ecco beh, così così.
A dire “parodia di Lost”, considerando quanto ci ha marciato internet per anni, si può pensare a un calco pedissequo che abbia dentro un personaggio obeso, una ragazza incinta, un medico, un simpatico truffatore ecc. Fortunatamente gli autori hanno evitato rimandi così precisi, anche perché dopo dieci anni sarebbero stati incomprensibili per una buona fetta di pubblico. Più semplicemente, la serie recupera il concept di Lost e alcuni dei suoi stilemi visivi più evidenti per mettere insieme una storia sua, in cui ben presto lo stesso concetto di “parodia di Lost” diventa più che altro il pretesto per costringere i recensori ad associare i due prodotti titillando la curiosità dei lettori, ma non molto altro.

Wrecked (7)

E “non molto altro”, purtroppo, è il bilancio complessivo di questi due episodi. Per quanto il livello produttivo sia piuttosto buono, c’è un problema abbastanza evidente di ritmo e di qualità nuda e cruda delle battute: sono troppo poche e non sono così fulminanti, un po’ come successo a me con il titolo di questo articolo.
L’indiano fissato coi cellulari, la vegana/salutista e un po’ idiota, il tizio pedante che tratta male la fidanzata, la coppia di protagonisti sfigati che vorrebbero guidare il gruppo ma si sentono inadeguati, soprattutto perché fra i naufraghi c’è un bellone clamoroso capace di fare tutto. Sono personaggi abbastanza classici e per certi versi inevitabili in un cast corale di questo tipo, ma allo stesso tempo lasciano poco spazio per guizzi davvero memorabili, rendendo la maggior parte delle gag un po’ fiacche o quantomeno prevedibili. La migliore è probabilmente Karen, una tizia che lavora a Bing, ce l’ha su con Google e, non si sa come, sa cavarsela alla grande nella foresta e ammazza cinghiali praticamente a mani nude. La vedrei bene sia in The Walking Dead che in Silicon Valley, il che è abbastanza singolare.
La visione dei primi due episodi, dunque, lascia in bocca un sapore abbastanza neutro, non necessariamente sgradevole ma nemmeno così nuovo o particolarmente accattivante come accaduto in altre situazioni (tipo il giorno prima con Braindead).

Wrecked (3)

Un barlume di speranza però c’è.
In primo luogo ci sono bravi attori. Soprattutto nel secondo episodio, migliore del primo, i protagonisti (fra cui volti semi-noti come Zach Cregger e Ginger Gonzaga) riescono a trovare una chimica e un ritmo tutto loro che sembra andare oltre la qualità non eccelsa della sceneggiatura. Si ha l’impressione (che sia corrispondente alla verità o meno poco importa) che il cast improvvisi parecchio in termini di reazioni e tempi, colmando in qualche caso le lacune della pagina scritta.
In aggiunta a questo, due o tre idee effettivamente buone ci sono. Non mi va neanche di spoilerarle, nel caso vi andasse di dare un’occhiata, ma diciamo che in entrambi gli episodi ci sono dei twist finali che riescono nel primo caso a imprimere un’accelerata alla narrazione (e a fornire la migliore chicca satirica verso Lost), mentre nel secondo caso a stemperare in maniera intelligente una strana tensione drammatica che si stava venendo a creare in maniera quasi inevitabile (perché comunque c’è gente che nello schianto ci è morta, e puoi riderci sopra fino a un certo punto).
Non so se sia abbastanza per consigliarvi la visione, c’è caso che sia comunque troppo poco. Allo stesso tempo, credo che i vecchi fan di Lost debbano dargli un’occhiata anche solo come strana operazione nostalgia, fosse soltanto per decidere in una quarantina di minuti che proprio non interessa.

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Perché seguire Wrecked: la buona alchimia del cast potrebbe far crescere una comedy che, al momento, fatica a intrigare lo spettatore al di là del fatto di essere una parodia di Lost.
Perché mollare Wrecked: dopo il primo momento di commozione nel vedere i blandi riferimenti alla più amata serie di naufraghi, il resto è per ora abbastanza scialbo. Non brutto, ma certo non imperdibile.

Argomenti lost, tbs, wrecked


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