The 100 Gif (oh, The 100 è il nome della serie, non il numero di gif) di Diego Castelli
Non vorrei creare false aspettative…
La risposta, sentita e in parte sofferta, alla domanda “ma quante serie guardi”.
Guardarsi tredici episodi di fila e provare a riabituarsi al mondo reale.
Quando improvvisamente i sottotitoli sminchiano e in pratica non capisci più nulla dell’episodio perché passi il tempo a cercare di sistemarli.
Quando guardi una puntata di Battlestar Galactica, o The Expanse, vedi gente morire nello spazio dopo anni passati in una scatola di metallo, e ti rendi conto che forse sto banale pianetucolo non è poi così male.
Quando vieni a sapere che un attore che adori ha deciso di lasciare la serie che veneri, e gli autori devono decidere come gestire l’uscita.
Quando ti invitano a una festa di compleanno a cento chilometri da casa, in mezzo alla campagna umida e piovosa, giusto il giorno dell’uscita dei dieci episodi che aspetti da mesi. E poi cancellano la festa perché il festeggiato s’è preso la bronchite mentre la organizzava.
Quando muore un personaggio importante con cui senti di aver condiviso gioie e dolori, tanto da pensare che in un giorno lo rivedrai in qualche al di là a cui non hai comunque mai creduto.
Quando gli amici iniziano a guardare una serie senza sapere che è stata cancellata dopo un finale sospesissimo.
Quando Emilia Clarke aveva detto che non si sarebbe più spogliata, ma evidentemente non era una scelta definitiva.
Quando cancellano la tua serie preferita e sei costretto a fare training autogeno allo specchio per non crollare fra i singhiozzi.